Mercedes Classe B 2019: primo contatto con la B 220 d 190 CV
Primo contatto con la terza generazione di Mercedes Classe B, che alza l’asticella in termini di comfort e digitalizzazione.
Sono cambiate le famiglie e le auto, questo non significa che non abbiano più bisogno le une delle altre. E’ stata sradicata perfino la definizione di vettura femminile, come se oggi i budget del sesso forte fossero per definizione più solidi. Oppure le minori dimensioni in città, la migliore visibilità di marcia e maggiore spazio a bordo fossero carte da giocarsi con la seconda vettura di famiglia, che spesso ormai non c’è più. Abbiamo provato in Spagna la nuova Mercedes Classe B seconda generazione: un test drive che ci ha dato molte indicazioni. Conta come il marchio di Stoccarda abbia dato a Classe B il ruolo di reale porta d’ingresso alla sua gamma, torna in mente la sportività esibita di Classe A e come qui è stata riveduta nella chiave giusta, da prima e unica auto di famiglia. Ci ricordiamo della crisi che stanno passando le station wagon, ed ecco che su questa vettura arriva il nuovo motore due litri Diesel OM 654q, lo stesso montato in longitudinale su Mercedes di più grandi dimensioni. Qui l’investimento sul gasolio del gruppo cambia verso, viene installato in trasversale con un innovativo cambio automatico a doppia frizione ad otto rapporti: serviva al nuovo cuore del mercato.
Mercedes ha quella che si chiama grande esperienza nelle piccole che erano, e ora sono diventate grandi. Dal lancio della prima Classe A del 1997, ha venduto nel mondo oltre 6 milioni di vetture compatte. Ma se Classe A ha cambiato vocazione tra la sua seconda e terza generazione, il numero che resta una certezza sta nelle 1,5 milioni di unità di Classe B commercializzate dal lancio del 2005. La B è stata sempre il sinonimo di concretezza: onestamente ha vinto lei.
Mercedes Classe B: MBUX
La nuova edizione può essere già ordinata, anche se le consegne partiranno dal mese di febbraio 2019 e il listino definitivo deve essere ancora comunicato. La linea è più sportiva come era giusto per una vettura che deve diventare capace di attrarre tutti i tipi di clientela, ma il pragmatismo ha avuto la meglio sulla scenografia, e quindi a colpire è stata la generale sensazione di equilibrio tra tecnologia ed ergonomia degli interni. Giusto allora cominciare da quelli. Debutta anche su Classe B l’avveniristica interfaccia utente del sistema multimediale MBUX, dotata di intelligenza artificiale, questo è il primo approccio. Arriva la plancia full digital in tre diverse configurazioni, di serie con due display da 7, ed a richiesta con un display da 7” e uno da 10,25”, oppure in variante widescreen con due display da 10,25”.
“Hey Mercedes”, il comando con cui si attiva, è solo la parte più colorato di un mosaico di applicazioni e servizi software che hanno come valore aggiunto i comandi vocali impartiti con linguaggio naturale. Si può controllare dalla navigazione ala climatizzazione , oltre ovviamente al comparto telefonico e multimediale. MBUX fa po da base ad una lunga serie di servizi, il valore aggiunto degli impianti digitali di bordo. Mercedes li ha raggruppati sotto il cappello me connect, che vanno dai programmi di assistenza alla vettura di fino all’indicazione dei prezzi aggiornati del carburante o la disponibilità di parcheggi all’interno di un autosilo. Tra i servizi Mercedes me connect figurano, tra gli altri, le funzioni di navigazione basate sulla comunicazione Car-to-X , cioè le informazioni da veicolo a veicolo su avvenimenti rilevati da sensori, come ad es. una frenata di emergenza o un intervento dell’ESP, oppure rilevati grazie a un messaggio manuale dell’utente, come un incidente.
Mercedes Classe B: com’é
L’impatto è forte ed elegante, ma oltre il cruscotto c’è di più, una abitabilità notevole che si apprezza già al momento di salire a bordo, con portiere che forniscono una ampia angolazione, ancora una volta il giusto compromesso tra compatta e monovolume, la fortuna finora di Classe B:l’altezza del piano di seduta dal suolo è più che ottimale. L’allineamento tra sedile e volante è corretto, la visuale più che buona in tutte le direzioni, la sensazione di controllo sulla strada, caratteristica della vecchia Classe B, resta intatta, anche se il disegno più ordinato del tunnel centrale la accompagna ad una impressione di maggiore spazio. Che per altro c’è.
La Mercedes “utile” per definizione ha oggi una plancia compatta che proietta il suo profilo sulle portiere in direzione della coda, ma in questo movimento che piace troviamo millimetri supplementari che pesano: a scorrere con attenzione la scheda tecnica, soltanto lo spazio all’altezza dei gomiti dei passeggeri posteriori resta identico alla passata generazione. Più abitabilità in tutte le direzioni, con un vero salto di classe per gli occupanti anteriori e per tutti gli ospiti all’altezza della testa.
Altro argomento cardine, il bagagliaio. Identica la larghezza del piano di carico, 1,046 mm, capacità appena inferiore a quota 455 litri, ma modularità che cambia. Lo schienale del divano posteriore è frazionabile di serie nel rapporto 40:20:40; a seconda della versione, da metà 2019 potrà anche scorrere di 14 centimetri, cosa che consentirà di ampliare all’occorrenza da 455 a 705 litri la capacità dietro i sedili posteriori.
In attesa di conoscere come sarà composto il listino e dunque l’incastro tra allestimenti ed optional, abbiamo riscontrato una crescita notevole nella qualità dei materiali , con plastiche soffici al tatto anche nella parte basa delle portiere, tutto questo lasciando intendere il lusso degli esemplari con rivestimenti in pelle anche per la porzione superiore del cruscotto, con finiture in metallo satinato. Ancora una volta ragioniamo di Classe B come prima Mercedes di famiglia, e allora non stupisce l’arrivo dalle vetture di categoria superiore del pacchetto Energizing che collega in rete diversi sistemi finalizzati al comfort, con funzioni specifiche del climatizzatore e dei sedili, cioè riscaldamento, ventilazione e massaggio, ma anche alle impostazioni della luce e della musica. Non manca una certa intelligenza artificiale, ovvero l’Energizing Coach, un pacchetto di algoritmi che analizza i dati attuali del viaggio e della vettura, tenendo conto di aspetti quali la situazione del traffico, il meteo o la durata del tragitto, tutto questo per proporre l’ambiente interno più idoneo.
Mercedes Classe B: gli adas
L’altra faccia della tecnologia sta naturalmente nei sistemi di assistenza alla guida, che nella logica di un mercato che è molto cambiato, non possono essere fortemente scalati dall’alto delle ammiraglie verso il basso. Classe B casomai attinge a piene mani dall’esperienza di Classe S con una lunga lista di cui fanno parte l’assistenza attiva al rilevamento automatico del limite di velocità, o al cambio di corsia o alla frenata di emergenza, ma in questa categoria di vetture la differenza la fa il sistema di assistenza attivo alla regolazione della distanza Distronic, che non solo è in grado di mantenere automaticamente la distanza desiderata dai veicoli che precedono nell’intervallo tra 0 e 210 km/h di velocità su qualsiasi tipo di strada, ma in più può assistere il guidatore nelle manovre di sterzo, anche in curva.
Mercedes Classe B: come va
Se la dinamica più bilanciata tra agilità urbana e marcia autostradale può diventare un compromesso per altre vetture, con Classe B si trattava di ribadire un punto di forza storico tanto rispetto alle Mercedes più grandi che alle precedenti generazioni di Classe A, quanto mai diverse tra loro potessero essere. Mancare di estremizzazioni è un affidabile segno di maturità. Nuova Classe B è lunga 442 cm, tre in più della precedente, con la larghezza di 180 cm aumentata di 1 cm, ma soprattutto l’altezza a quota 156 cm, identica ma amministrata con un profilo del tetto più sfuggente verso la coda. L’immagine è più sportiva, il valore di CX scende ma soprattutto l’immagine sale di livello. Piace il frontale con fari e luci di marcia diurne a LED a forma di doppia fiaccola, anche se dal punto di vista tecnologico pesa di più la variante Multibeam LED, con luci di marcia a regolazione elettronica che si adattano rapidamente alle condizioni del traffico.
Classe B mostra il giusto mix tra sbalzi corti e passo tra le ruote anteriori, con quella percezione di agilità reale che però non trascura la stabilità a velocità sostenute. La missione pare ben riuscita, con lo sterzo presente e corposo che ha risposte rapide ma non repentine, e poi il buon lavoro delle sospensioni: anteriori con montanti telescopici McPherson e un braccio trasversale in alluminio fucinato, posteriori a bracci multipli o pure con schema a quattro bracci in alluminio per le versioni con motorizzazioni più potenti. Come lo è quella che abbiamo provato ovvero la B 220 d.
La gamma comprende le due varianti a benzina , B 180 e B 200 equipaggiate con motore da 1.332 cc, rispettivamente da 136 o 163 Cv, entrambe in abbinamento al cambio a doppia frizione 7G-DCT a sette rapporti. L’interesse maggiore è però diretto al gasolio, con la entry level B 180 d che monta il quattro cilindri da 1.461 cc per 116 Cv, anche lui con cambio 7G-DCT. Fino alla passata generazione, avremmo considerato questa come la motorizzazione di riferimento per Classe B, ma il nuovo ruolo da prima Mercedes di famiglia propende piuttosto per le due nuove versioni B 200 d e B 220 d. Nascono utilizzando il motore OM 654q da 1.950 cc, il più evoluto in termini ambientali. Grazie al sistema di post-trattamento dei gas di scarico con catalizzatore SCR aggiuntivo, Classe B è la prima compatta Mercedes certificata secondo la normativa Euro 6d in vigore a partire dal primo gennaio 2020 per i nuovi modelli.
B 200 d e B 220 d differiscono per range di potenza, rispettivamente 150 e 190 Cv, ed è quest’ultima, come accennato, l’oggetto della nostra prova. Con una potenza massima a 3.800 giri e il picco di coppia di 400 Nm tra 1.600-2.600 giri/min, l’elasticità è il punto forte della vettura, veramente ben assecondata dal nuovo cambio 8G-DCT a doppia frizione e otto rapporti molto ben spaziati, rapidi nell’innesto senza contraccolpi “racing” che mal si addicono al carattere, ma anche una ottava marcia che rappresenta una buona soluzione di overdrive nella marcia autostradale. Nonostante la disponibilità di coppia sia quasi immediata, Classe B 220 d non è affatto brutale nelle reazioni. Invita ad una guida fluida che si sposa bene con il lavoro di grande assorbimento delle sospensioni. Sorprende la mancanza di un eccesso di sottosterzo, un fatto che pareva quasi scontato per una trazione anteriore con queste caratteristiche, e che invece si mantiene molto progressiva e senza strappi anche in uscita di curva. Sicuramente convincenti le sospensioni attive regolabili , in opzione, con un assetto ribassato di 15 mm e la possibilità di modulare il lavoro degli ammortizzatori con un comportamento molto più differenziato del passato tra regolazioni Sport e Comfort.
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Mercedes Classe B 220 d: scheda Tecnica
Dimensioni:
Lunghezza: 442 cm
Larghezza: 180 cm
Altezza:157 cm
Passo: 273 cm
Bagagliaio: 455 litri – 1.530 max
Peso in ordine di marcia: 1.545
Prestazioni:
Accelerazione 0-100 km/h: 7,2 sec.
Velocità Max: 234 Km/h
Consumo di carburante l/100 km:4,5