Guida autonoma: Toyota investe sui test di realtà virtuale
Il software della startup consentirà di condurre i test di guida autonoma attraverso la realtà virtuale, servendosi di mappe 3D.
Toyota continua a investire nel campo della guida autonoma e questa volta lo fa attraverso la startup Parallel Domain, che ha sviluppato un software per testare i veicoli autonomi attraverso la realtà virtuale.
Grazie all’impiego di mappe 3D che rappresentano il mondo circostante in tempo reale, il software è in grado di generare algoritmi e modelli da “imprimere” nella memoria del software, che invece gestisce la guida del veicolo: in questo modo, le auto imparano a guidare da sole in quanto tutti gli elementi caratterizzanti la strada (quindi corsie, carreggiate, tipologia di strada e andamento della stessa, con curve e deviazioni) vengono memorizzati, così che queste sappiano riconoscerli ogni volta che ne incontrano uno.
“Non siamo meravigliati soltanto della loro tecnologia, ma anche dello stesso team di Parallel Domain” ha dichiarato Jim Adler, direttore del fondo Toyota AI Ventures, “hanno una visione nitida su come risolvere i problemi legati all’avere auto a guida autonoma in modo sicuro sulle strade e hanno l’expertise necessaria per far sì che ciò avvenga”, ha poi concluso.
Da Parlallel Domain, il fondatore Kevin McNamara commenta l’alleanza spiegando l’importanza del loro software: “La simulazione dà l’opportunità di ridurre i pericoli in cui si può incorrere provando le auto su strade reali, consentendo quindi alle compagnie di investire i propri soldi e il tempo necessario per lo sviluppo ingegneristico su altro, di più importante: costruire un’auto che sappia guidarsi da sola. E questa collaborazione ci porta sempre più vicini all’obiettivo”.
L’investimento, da 2,65 milioni di dollari, segue quello siglato in ottobre con la società di telecomunicazioni Softbank, sempre nell’ambito della tecnologia di guida autonoma. La join venture, cui è stato dato il nome di Monet Technologies, prevede l’introduzione di un servizio chiamato e-Palette che sarebbe operato da un veicolo a batterie e autonomo firmato Toyota, entro il 2020. Sia Toyota che Softbank vengono da un’altra importante alleanza, quella con Uber.