La nuova Lamborghini Aventador monterà il primo V12 ibrido di casa
Una Lamborghini Aventador (il nome potrebbe cambiare) con un V12 aspirato abbinato ad un motore elettrico. Può sembrare un’eresia, ma è quello che vedremo sulla sportiva di Sant’Agata in arrivo nel 2020.
E’ prevista per il 2020 la sostituta della Lamborghini Aventador, che monterà una versione ibrida del celebre V12 di Sant’agata Bolognese. Sarà una delle due Lamborghini prodotte in serie a beneficiare dell’elettrificazione, insieme alla versione ibrida plug-in del SUV Urus e sarà anticipata da una hipercar a tiratura limitata da oltre 2 milioni di euro, che verrà svelata nel 2019.
Non c’è ancora il nome definitivo della hypercar Lamborghini, circola solo il codice LB48H, ma un prototipo è stato mostrato ad alcuni potenziali clienti lo scroso giugno. Si tratta inubbiamente di un modello strategico, anche per la novità che porta in dote: il motore V12 aspirato accoppiato ad un motore elettrico per migliorare le prestazioni e l’efficienza. Preludio al powertrain che equipaggera la prossima Lamborghini Aventador.
All’inizio di quest’anni, in occasione del lancio della Aventador SVJ, il direttore tecnico di Lamborghini Maurizio Reggiani ha rilasciato alcune anticipazioni su cosa vedremo sul modello in arrivo nel 2020. Innanzitutto l’ibrido, che nasce più da una necessità che da una scelta: “L’autonomia in modalità puramente elettrica verrà stabilita per legge, con idee diverse a seconda dei paesi. Alcuni propongono 20 km, altri dicono 30 km e la Cina suggerisce 50 km, ma normalmente sviluppiamo un unico modello da vendere in tutto il mondo” ha dichiarato Reggiani al sito Autocar.
Ovviamente l’utilizzo di un sistema ibrido aggiunge peso alla vettura, Reggiani stima che una soluzione “light” aggiungerà tra i 150 kg e i 200 kg. Anche con limature di peso in diversi punti, questo significa che l’auto di prossima generazione sarà probabilmente più pesante di quella attuale. “Dico sempre che preferirei avere 10 kg in meno che un 1 cavallo in più, anche se il rapporto peso/potenza rimane lo stesso,” ha affermato Reggiani “ma immagino che all’inizio dello sviluppo ci troveremo con una vettura più pesante. Quale sarà il rsiultato finale? Non lo sappiamo, dipende dalle soluzione che sapremo trovare“.
Per Reggiani, un effetto collaterale del passaggio ai propulsori ibridi – con il relativo aumento di peso – lo noteremo nei tentaivi di record sul circuito del Nürburgring Nordschleife, che diventeranno sostanzialmente più difficili. Lamborghini starebbe prendendo in considerazione l’utilizzo di un sistema ibrido “split”, con l’asse anteriore alimentato elettricamente anziché la classica soluzione nella quale la potenza elettrica e quella termica vengono inviate agli assi attraverso una trasmissione convenzionale.
La conferma arriva ancora dalle parole di Reggiani: “La mia idea personale è che questa sia la soluzione migliore per avere il miglior controllo e la migliore gestione del telaio“, ha detto. “l’ideale sarebbe avere una coppia completa di motori anteriori, per compensare l’aumento di peso con una maggiore agilità“. Il problema della trazione elettrica diretta – però – è che diventa meno efficace all’aumento della velocità, un problema non da poco per una Lamborghini. Ma per Reggiani, è posibile trovare soluzione anche a questo problema.
Il propulsore ibrido aspirato – poi – conferirà alla nuova Lamborghini Aventador un vantaggio sulle rivali che montano motori sovralimentati: “Per me, il motore turbo riduce le emozioni del guidatore”, ha chiosato Reggiani. Non è ancora chiaro quale sarà il nome della sostituta della Aventador, anche se – in linea con la tradizione – sarà quello di un celebre toro. Confermati trazione integrale a quattro ruote motrici e design estremo.