Autostrada A18: un gruppo di protesta reclama sicurezza
Molte autostrade italiane non sono al top sul piano della sicurezza; in Sicilia nasce un comitato che sollecita interventi sulla A18.
Montano le proteste per le condizioni dell’autostrada A/18, nei tratti che collegano Catania e Messina. Per esprimere il disagio, molti utenti hanno deciso di organizzare una mobilitazione per rivendicare la sicurezza.
Ancora non si conoscono né la data in cui l’iniziativa prenderà forma né le modalità della protesta, ma le premesse dell’azione sono nate con la creazione di un gruppo Facebook spontaneo (Maxi protesta per le condizioni A18), che in poco tempo ha raccolto oltre 2.500 adesioni.
L’obiettivo è quello di sollecitare le istituzioni a intervenire al più presto, dopo che diversi appelli sono caduti nel vuoto, tra l’indifferenza generale. Forte la rabbia per lo stato di trascuratezza della Messina-Catania, battezzata da alcuni come “autostrada della morte“. Qui si sono consumati tanti incidenti dall’esito nefasto, il più recente dei quali ha prodotto tre vittime, compreso un poliziotto.
Dopo il clamore mediatico suscitato dal dramma, i cittadini che battono quell’arteria viaria vogliono far sentire la loro voce con vigore, per evitare che tutto torni nel silenzio. Sulla pagina del gruppo Facebook si legge: “Stabiliamo insieme il giorno della protesta e siamo pronti a tutto, anche a bloccare i caselli. Non possiamo rischiare la vita tutti i giorni su questa A/18 in totale abbandono“.
La mobilitazione vuole essere pacifica ma ferma, perché la gente è davvero stanca di mettere a repentaglio la propria esistenza. Il segmento autostradale incriminato versa in condizioni non proprio impeccabili, quindi l’indignazione ci sta tutta.
Si registra la presenza di tratti perenni a corsia unica, di segnaletica inadeguata, di manutenzione carente, per non parlare della frana di Letojanni che dopo oltre 3 anni si avvia a passare alla storia, come riporta il quotidiano Tempo Stretto. Degli interventi sono quindi necessari e con urgenza, perché la sicurezza è un tema prioritario.