Auto storiche: la Lamborghini Miura SV di Todt a Rétromobile
Un mito che torna a vivere nel massimo splendore: la Lamborghini Miura SV di Jean Todt, restaurata dal Polo Storico della casa del toro, è a Rétromobile 2019.
C’è anche la Lamborghini Miura SV di Jean Todt ad impreziosire l’edizione 2019 di Rétromobile, che andrà in scena a Parigi fino al 10 febbraio. L’esemplare, di colore rosso e con numero di telaio 3673, è stato completamente restaurato dal Polo Storico Lamborghini. Il dipartimento dedicato alle vetture d’epoca della casa del toro ha svolto un lavoro impeccabile, durato 13 mesi, nel corso dei quali la vettura è stata completamente smontata, per controllare anche il più piccolo dettaglio.
Il risultato è davvero straordinario, sotto tutti i punti di vista. Comprensibile la gioia di Jean Todt al momento della consegna delle chiavi, avvenuta personalmente a cura di Stefano Domenicali, Chairman e Chief Executive Officer di Automobili Lamborghini. Per il Presidente della FIA è il coronamento di un sogno, coltivato fin da ragazzo.
La cerimonia di rientro in società ha suscitato molto interesse e un pizzico di sana invidia tra il pubblico del salone parigino dedicato alle auto classiche. Del resto, la Lamborghini Miura SV è una vettura da sogno, che molti vorrebbero avere nel proprio garage, anche se le quotazioni stellari del modello e i rari esemplari in vendita complicano le cose, rendendo il desiderio inaccessibile ai comuni mortali.
Nata l’11 novembre del 1972 – prendendo il numero di telaio di una S del 1968 distrutta in un incidente – la supercar storica di Jean Todt ebbe come primo proprietario un certo Mr. Mecin, in Sud Africa. I colori erano quelli odierni: carrozzeria verniciata in rosso corsa, con banda inferiore aurea e interni in pelle nera. Ora, a quasi mezzo secolo di distanza, l’esemplare recupera in pieno il suo fascino, mettendo in archivio i chiari segni di usura lasciati dal tempo.
A volte l’arte è semplicemente far rivivere un capolavoro: questo è quello che hanno fatto gli uomini del Polo Storico Lamborghini con il gioiello a quattro ruote di Jean Todt. La creatura di Sant’Agata Bolognese adesso è bella come prima, con lo splendore delle origini. Rispetto alla versioni meno pompate, la Miura SV ha parafanghi più larghi e un vigore maggiore, grazie alla spinta di un potente V12 centrale con 385 cavalli all’attivo. Impossibile resistere al suo fascino prorompente.
Stiamo parlando di una delle auto più belle concepite dall’ingegno umano. Un vero capolavoro, destinato all’eternità. La ricerca meccanica estrema, condotta a suo tempo da Gianpaolo Dallara e Paolo Stanzani, produsse dei risultati di matrice corsaiola sulla Lamborghini Miura, esaltati dalla collocazione centrale del motore. Questo permise a Marcello Gandini, giovane e valoroso stilista al servizio di Bertone, di definire un nuovo gioco di volumi, nitidi e fluenti, in cui l’aggressività si mesceva poeticamente all’eleganza sportiva. Il prodotto finale, davvero sbalorditivo, eliminò i confini, netti e decisi, che separavano le dream car da salone dalle auto destinate al mercato.
La forza di richiamo di questa icona del design e della tecnica è davvero forte. Molti ritengono la Miura come il capolavoro assoluto di Ferruccio Lamborghini. Sicuramente è il modello che ha permesso il salto d’immagine alla piccola azienda di Sant’Agata Bolognese, conducendola verso i piani alti del settore.