Brexit: Honda conferma la chiusura dello stabilimento di Swindon
Nel 2021 la fabbrica di Swindon in Inghilterra chiuderà i battenti mettendo di fatto a rischio il futuro di ben 3.500 lavoratori. Il motivo di tale decisione, secondo i vertici dell’azienda nipponica, non sarebbe da imputare alla Brexit, bensì al clima di incertezza globale che sta colpendo l’intero settore auto e che rende insostenibile la produzione di vetture in Europa
I lavoratori dello stabilimento Honda di Swindon in Inghilterra questa mattina si sono svegliati con una delle peggiori notizie che potessero sentire: l’azienda per cui lavorano ha preso la decisione definitiva di chiudere lo stabilimento che offre loro impiego. Stiamo parlando di una fabbrica che attualmente mantiene una forza lavoro composta da ben 3.500 dipendenti: un danno enorme dal punto di vista non solo economico, ma anche umano.
I motivi di questa decisione, fanno sapere da Tokyo, non sono direttamente collegati alla Brexit, anche se in seguito all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea sono state molte le case automobilistiche ad aver messo in discussione i propri investimenti e la propria permanenza sul territorio UK.
Honda, comunque, fa sapere che la causa della chiusura dell’impianto produttivo di Swindon è da imputare alla ristrutturazione aziendale necessaria per poter fronteggiare i cambiamenti epocali che l’industria automobilistica sta vivendo in questo periodo. Uno su tutti, il processo di elettrificazione della gamma veicoli. Per poter fronteggiare questa importante sfida, ribadisce il costruttore nipponico, è necessario localizzare le attività produttive dove si prevede di avere un elevato volume di vendita per questo tipo di automobili.
Persino la strategia di Honda è stata rivista: i vertici aziendali sono infatti intenzionati a raggiungere l’obiettivo di vendite di automobili elettriche per due terzi del totale non più entro il 2030, bensì entro il 2025, con 5 anni di anticipo rispetto a quanto previsto.
L’impianto di Swindon è attivo nella produzione di automobili dal 1992 e produce ogni anno circa 150.000 auto destinate a 70 paesi in giro per il mondo. La fabbrica continuerà ad essere operativo fino al 2021, anno in cui terminerà il ciclo di vita dell’attuale generazione di Civic e Civic Type R, attualmente prodotte e assemblate proprio nel Regno unito. Honda, comunque, sta rivedendo tutti i suoi investimenti nel vecchio continente: anche l’impianto produttivo turco di Kocaeli sarà fermato nel 2021.
Il colosso giapponese è intenzionato, infatti, a spostare gran parte della sua produzione in Cina, Giappone e Stati Uniti, dove sarà prodotta proprio la nuova generazione di Civic. Queste regioni appaiono ai dirigenti Honda molto più sostenibili e remunerative da un punto di vista economico rispetto all’Europa, oltre ad essere viste come principale mercato per la diffusione dei veicoli elettrici.