Bugatti Type 57 SC Atlantic: auto storica leggendaria
Quando si parla di automobili storiche come la Bugatti Type 57 SC Atlantic si entra davvero nella leggenda dell’automobilismo, con una coupé eccezionale.
La Bugatti Type 57 SC Atlantic ha varcato la soglia degli 80 anni: una cifra importante per una delle auto storiche più preziose al mondo. Questa vettura è per il costruttore francese come la 250 GTO per la Ferrari. Stiamo parlando di un autentico capolavoro, le cui forme esprimono una sublime bellezza. A renderla ancora più speciale concorre il fatto che esistono solo tre esemplari al mondo: del quarto costruito non si hanno notizie dalla seconda guerra mondiale. Il celebre stilista Ralph Lauren ne è un felice possessore.
Elegante, sportiva, lussuosa e rara, la Atlantic è una delle opere di Molsheim più esclusive e preziose di sempre. Una vera leggenda, che si è fissata in modo indelebile nella storia dell’auto e dell’automobilismo. Facile subire il trasporto delle sue linee flessuose e intriganti, che lasciano il segno.
Prodotta tra il 1936 e il 1938, la Bugatti Type 57 SC Atlantic è un’icona in termini di classe, qualità e prestazioni. Unica nel suo tempo, continua ad esserlo ancora oggi. Per la casa alsaziana resta un faro, la cui luce si riflette sui gioielli dell’era moderna, come sottolinea il presidente Stephan Winkelmann: “Stiamo parlando di un modello che per noi rappresenta sia un’ispirazione che un impegno. Le nostre hypercar attuali continuano la tradizione e lo spirito di quel modello nei tempi contemporanei“.
Quando l’Atlantic apparve per la prima volta il suo corpo era già straordinariamente bello ed esotico. Le ruote emergevano dalla tela grafica e il cofano segnava la ripartizione dei volumi, risultando estremamente ampio per un’automobile con una lunghezza complessiva di soli 3,70 metri. L’estremità posteriore scorre verso il basso con una forma ovale che si estende quasi fino a terra. Sei sottili terminali di scarico completano la vista dello specchio di coda.
Una eccezionale caratteristica di design è la cucitura rialzata che corre verticalmente dalla cerniera del cofano motore alla coda. Come una pinna affilata, divide il corpo nel mezzo. I rivetti tengono in posizione i fogli di metallo spaccati in due. Il risultato è un’opera d’arte dinamica, davvero incredibile nelle sue alchimie grafiche, il cui taglio espressivo ha conquistato il cuore di Ralph Lauren e di tantissimi appassionati, in ogni angolo del mondo. Roba da museo.
Le porte continuano sul tetto per facilitare l’ingresso dei passeggeri. Ogni esemplare è unico, perché cambiano i dettagli, come in ogni scultura che si rispetti. I molti riconoscimenti vinti nei concorsi internazionali di bellezza non fanno altro che confermare lo splendore dei suoi lineamenti e del suo sublime progetto.
Questa coupé, ideata da Jean Bugatti, figlio di Ettore Bugatti, era plasmata in alluminio. Il suo posto guida era a ridosso del retrotreno. Spesso definita la prima supercar della storia, la Atlantic era spinta da un cuore a 8 cilindri, da 3.3 litri di cilindrata, con 200 cavalli di potenza all’attivo. Un serbatoio energetico sufficiente per fare più di 200 km/h di velocità massima.
Restando in tema Bugatti, ricordiamo che in tempi recenti la casa alsaziana ha scelto la cornice di Rétromobile 2019 per le celebrazioni del suo 110° compleanno. Il noto evento internazionale, che da 42 anni va in scena a Parigi, ha fatto da cornice all’appuntamento con l’importante ricorrenza anagrafica del marchio di Molsheim, la cui avventura prese le mosse nel 1909 con l’ardimento del geniale Ettore Bugatti.
Oggi la sua creatura è orgogliosa dell’eredità di questo grande personaggio dell’automobilismo e tiene alta la sua bandiera, con supercar esclusive e di riferimento per tecnologia e prestazioni.
Per l’azienda francese non poteva esserci cornice migliore di Rétromobile 2019 per festeggiare quello che a tutti gli effetti è stato un rendez-vous con la storia. A chi non lo sapesse diciamo che dal 2005 tutte le hypercar Bugatti sono assemblate nell’avveniristico atelier di Molsheim.
Per i primi dieci anni gli impianti produttivi sono stati usati per la Veyron 16.4 e i suoi derivati, adesso è il turno delle Chiron, Chiron Sport e Divo. I modelli recenti del marchio hanno un carattere diverso, ma con una straordinaria somiglianza: l’uso dell’esclusivo motore W16 quadri turbo da 8 litri di cilindrata. Tutto in linea con uno dei credo più sacri di Ettore Bugatti: “Qualsiasi cosa che sia comparabile non può essere chiamata Bugatti”.