Auto elettriche Mazda: motore Wankel anche sulle ibride?
In una intervista ad un giornale online australiano, Mazda spiega meglio come userà il motore rotativo Wankel come range extender per le sue auto elettriche e ibride.
Già a inizio ottobre dell’anno scorso il costruttore giapponese Mazda ha annunciato il ritorno del motore rotativo Wankel in qualità di range extender delle future auto elettriche della casa. La storica tecnologia aeronautica, in pratica, verrà utilizzata sotto forma di piccolo motore a benzina da integrare negli EV Mazda per generare elettricità e ricaricare le batterie.
In occasione del Salone di Ginevra, nel corso di una intervista con il giornale online australiano Drive, Mazda ha spiegato un po’ meglio come il motore rotativo verrà integrato nelle auto elettriche. Affermando anche che tale soluzione potrebbe essere utilizzata anche per le auto ibride.
Parlando con Drive il direttore esecutivo responsabile dello sviluppo del gruppo propulsore, Ichiro Hirose, ha dichiarato di aver sviluppato una piattaforma ibrida rotante flessibile così efficiente da poter essere messa in vendita nella maggior parte dei mercati del mondo, anche quelli dove vigono severi limiti alle emissioni. Questo tipo di motorizzazione verrebbe ribattezzata “XEV“.
“Abbiamo annunciato che stiamo prendendo in considerazione la combinazione di un range extender basato su motore rotativo con gli EV a batteria – ha affermato Hirose – [il motore rotativo] Ha la funzione di generatore e può anche essere usato per fornire la forza motrice per dare trazione“. In questo caso, quindi, non si tratterebbe solo di un’auto elettrica con range extender ma di una auto ibrida a tutti gli effetti.
Quando un motore termico fa da range extender per un’auto elettrica, infatti, non ha alcun rapporto con la trazione e “non spinge le ruote“: al contrario, serve solo ad azionare il generatore e a produrre corrente elettrica per aumentare l’autonomia delle batterie.
Nella soluzione tecnologica ipotizzata da Hirose, invece, il motore rotativo Wankel avrebbe sia la funzione di muovere le ruote che quella di caricare la batteria. Hirose spiega anche che, grazie alle compatte dimensioni del motore Wankel, esso potrebbe essere integrato direttamente nella power unit elettrica.
“Quello che vogliamo ottenere con questa combinazione – continua il manager di Mazda – è la possibilità di variare all’occorrenza la capacità delle batterie e il volume del serbatoio. In base al rapporto tra queste due componenti, ciò che possiamo costruire può funzionare in modo simile ad un ibrido plug in. Quindi, stiamo esaminando un ventaglio di possibilità. In base a questa architettura possiamo esplorare un grande range di applicazioni che possiamo avere con il motore rotativo“.
Mazda, tuttavia, resta abbastanza restia a dare dettagli troppo tecnici. Ma ammette che ci sono alcuni nodi da sciogliere prima che questa complessa soluzione tecnica possa vedere la luce. Il primo, ovviamente, è quello delle emissioni del motore Wankel: “La ragione per cui stiamo prendendo questo approccio di ibrido flessibile deriva dal fatto che abbiamo diversi requisiti da soddisfare provenienti da diverse regioni del mondo. Per questi motivi, introdurremo un tipo di setup ibrido su un mercato e lo cambieremo su un altro mercato“.
E poi c’è da gestire il catalizzatore: “Durante la marcia normale il motore rotativo resterà spento, ma in certe condizioni dovrà accendersi subito. Ed è qui che dovremo guardare alle emissioni di idrocarburi e di monossido di carbonio e dobbiamo pensare a un modo in cui il catalizzatore inizi a lavorare esattamente quando il motore rotativo inizia a muoversi. Qui sta la difficoltà nell’aderire ai regolamenti sulle emissioni, quando il motore rotativo si accende“.
Lo sviluppo di un sistema del genere, come ben si può capire, è tutt’altro che semplice e richiederà a Mazda l’impiego delle sue migliori risorse tecniche. Forse a scapito di una gamma di EV al 100% elettrici a batteria. Dal punto di vista industriale, però, questa mossa potrebbe dare un vantaggio a Mazda permettendole di coprire più fasce del mercato, in più regioni del mondo, in attesa che i prezzi delle elettriche scendano.
Nel frattempo, infatti, la maggior parte delle auto che verranno vendute nel mondo saranno a motore termico tradizionale, ibride, mild hybrid e, magari, anche “XEV“.