Ferrari P80/C: la one-off più estrema di Maranello
La Ferrari P80/C è l’ultima creatura del Centro Stile diretto da Flavio Manzoni: una vettura da pista realizzata seguendo le indicazioni di un cliente appassionato.
Dopo SP3JC e SP38 la nuova one-off di Maranello si chiama Ferrari P80/C, la più estrema di tutte, visto che non è omologata per l’uso stradale ma è stata concepita e realizzata per il solo utilizzo in pista. Il progetto ha preso vita dai desideri di un cliente-appassionato, ascoltato in totale sinergia durante tutte le fasi della realizzazione ad opera del Centro Stile Ferrari diretto Flavio Manzoni. L’idea di partenza del cliente era quella di realizzare una sport prototipo moderna che si ispirasse alla 330 P3/P4 da un lato, alla Dino 206 S del 1966, dall’altro.
Con queste premesse, lo sviluppo P80/C rappresentava per il team del Centro Stile Ferrari una sfida ambiziosa: le one-off del Cavallino di solito sono figlie di una reinterpretazione in chiave stilistica di vetture appartenenti alla gamma odierna: a una base meccanica esistente, si associano nuovi concetti stilistici. Il progetto Ferrari P80/C parte da presupposti diversi: trattandosi una vettura da pista, in cui le prestazioni sono assolutamente rilevanti, ha imposto ai tecnici di trovare un connubio perfetto tra design, meccanica ed un’aerodinamica performante e accattivante.
Come base è stato scelto il telaio della 488 GT3 da gara, viste le notevoli prestazioni che garantisce oltre al passo più lungo di 50 mm rispetto a quello della 488 GTB, che assicura maggiore libertà nell’impostazione dell’architettura della vettura. Il risultato è una linea sbilanciata in avanti ed una coda allungata che conferiscono un carattere aggressivo e compatto alla vettura. Le linee cuneiformi che enfatizzano il look muscolare della Ferrari P80/C in prossimità dei due assi tratteggiano anche il perimetro del piccolo abitacolo, che riproduce l’aspetto di un cockpit aerodinamico.
Le tasche laterali generate dalle prese d’aria sulla fiancata, si fondono graficamente con la linea di cintura, provocando un graduale effetto discendente verso il posteriore. Lo sviluppo aerodinamico si è basato sull’esperienza acquisita con la 488 GT3, senza i vincoli imposti dai regolamenti internazionali. Lo splitter anteriore è specifico, come le superfici esterne, mentre la linea di espansione e i generatori di vortici del diffusore posteriore sono gli stessi usati sulla GT3. Il risultato si traduce in un miglioramento del 5% nell’efficienza complessiva, necessaria per sfruttare le capacità del motore (4.0 V8 biturbo da 550 CV con cambio trasversale XTrack) la cui potenza non è limitata da restrittori.
Uno degli obiettivi del progetto è stato quello di bilanciare il carico aerodinamico della parte superiore della carrozzeria in maniera uniforme rispetto ai due assi, sfruttando appieno il sottoscocca della 488 GT3. Questa configurazione, in accoppiamento con l’adozione di un profilo alare posto vicino al bordo d’uscita del tetto, permette una consistente deviazione del flusso verso la coda, che ottimizza la performance deportanti grosso alettone. Sulla parte anteriore spicca una geometria in stile catamarano, con ampi sfoghi d’aria del radiatore collocati dietro una sorta di ala.
Su richiesta del cliente la vettura è stata concepita per avere una doppia veste: una da gara, che prevede la presenza di un’ala in carbonio, piuttosto vistosa, e ruote da pista monodado da 18’’, e una versione da esibizione, priva di appendici aerodinamiche per valorizzare la purezza delle forme, in cui spiccano ruote da 21’’. Gli interni della Ferrari P80/C riprendono l’impostazione della vettura originale, compreso il roll cage integrato con la scocca.