Auto elettriche: in arrivo le “super colonnine” per la ricarica
Le nuove colonnine di ricarica faranno il pieno alle batterie delle auto elettriche in una frazione del tempo oggi necessario.
Gli italiani guardano ancora con sospetto alle auto elettriche e i motivi di questa diffidenza trovano posto in una lista ancora decisamente lunga. A parte i prezzi di listino che fan pagare utilitarie con la “spina al posto del serbatoio” quanto una compatta berlina premium a benzina o diesel, le motivazione principali che disincentivano gli italiani dall’acquisto di un’auto elettrica restano la scarsa diffusione delle colonnine e i tempi di ricarica spesso troppo lunghi.
Una difficoltà a “fare il pieno” che tra l’altro si sposa con un’autonomia delle batterie ancora troppo breve. Quattro punti: prezzo – poche colonnine, un’autonomia limitata e tempi di ricarica troppo lunghi– che di fatto raffreddano un amore che rischia di non arrivare nemmeno al primo appuntamento. Di contro, tutti i principali brand automobilistici sono, chi più chi meno, all’opera sul fronte dell’elettrico e (infrastrutture permettendo) è lì che prima o poi andremo a parare.
A sparigliare il banco ci pensa oggi la Nidec Industrial Solutions, filiale qui in Italia dei giapponesi della Nidec – colosso mondiale del settore che vanta migliaia di dipendenti sparsi ai quattro angoli del globo, ma che soprattutto ha fatturato lo scorso anno la bellezza di 13 miliardi di Dollari. Quel che propone avrebbe quindi l’intento di smuovere le acque di un settore ancora troppo tranquillo e consiste nel lancio della colonnina UFC, acronimo di Ultra Fast Charger. Il nome la dice lunga ed altro non è che un sistema a colonnina di ricarica super veloce. Velocità che si ottiene in virtù dei suoi 320 kW a 800 Volt e che promette di restituire fino a 500 Km di autonomia (anche se sono davvero pochi i modelli che ne vantano così tanta) in appena un quarto d’ora.
Si tratterebbe quindi di una bella notizia, se non fosse per il fatto che con questo tipo di colonnine di ricarica effettivamente diffuse e in servizio, avremmo a che fare con una richiesta di energia davvero consistente. Immaginiamo migliaia di vetture collegate alle UFC, magari in contemporanea – magari in estate con mezza Italia a boccheggiare col climatizzatore acceso.
Riuscirebbe il gestore dell’energia a soddisfare una richiesta tanto esosa? Allo stato attuale verrebbe da rispondere di no – relegando queste soluzioni a mere campagne di corretta comunicazione. Un parco auto verde, ecologico e a zero emissioni è quindi auspicabile, ma va anche “alimentato”in maniera altrettanto ecologica. Ed è chiaro: ci arriveremo, ma solo le infrastrutture verranno adeguate di pari passo alla nuova richiesta di energia. Staremo a vedere.