Lancia: le 5 auto da gara vittoriose nei rally [Video]
Oggi è un po’ in declino, ma il marchio Lancia ha una storia luminosa, anche in ambito sportivo, con tante vittorie nel mondo dei rally. Rivivi le emozioni delle vecchie glorie da gara.
Il nome Lancia si collega a molte auto di classe, ma gli sportivi trovano facili connessioni col mondo delle corse, dove il marchio ha raccolto una lunga scia di successi, trovando nei rally un naturale terreno d’elezione. La storia della casa torinese, oggi lontana dal suo fulgore, è stata costellata di modelli ricchi di fascino, alcuni dei quali si sono espressi in modo imperioso nell’universo agonistico. Scopriamoli insieme.
Lancia Fulvia
Parlando di sport, è impossibile non citare la Lancia Fulvia HF che, condotta da Sandro Munari, arricchì il palmares dell’azienda piemontese. Questa vettura, specificamente elaborata per il campionato rally (cui prese parte dal 1970 al 1974), si aggiudicò importanti vittorie, sigillate dalla conquista del titolo costruttori nel 1972. La spinta era affidata a un motore di 1.6 litri di cilindrata, che ne assecondava degnamente le danze. La Fulvia HF era la versione sportiva della Fulvia Coupé e tracciò un sentiero poi percorso da altre creature Lancia, che ne rilevarono lo spirito. In primis la Stratos, una delle auto più amate dagli appassionati di tutto il mondo.
Lancia Stratos
La Lancia Stratos è un’opera d’arte, dalla linea avveniristica, spinta dal 6 cilindri della Dino 246, che suonava in gara come un violino: il liutaio non era Stradivari ma Ferrari, capace di regalare straordinarie musicalità meccaniche con le sue sculture motoristiche. Anche la trasmissione giungeva da Maranello. Il telaio monoscocca centrale in lega leggera, opportunamente rinforzato, garantiva una robustezza esemplare. Sul comportamento dinamico non c’è nulla da aggiungere, vista la forza espressiva dei risultati: nel 1974 e nei due anni successivi la Stratos vinse il titolo costruttori del Campionato del Mondo Rally. In più, nel 1977, Sandro Munari si aggiudicò con lo stesso modello il titolo piloti.
Lancia Rally 037
Toccò alla Lancia Rally 037 rinverdire i fasti della luminosa esperienza. Questa vettura aveva una grandissima agilità e si faceva valere sulle strade asfaltate, dove esprimeva al meglio il grande potenziale di cui godeva. Il suo 2 litri a quattro cilindri traeva energia da un compressore volumetrico sviluppato dall’Abarth. Lo chassis era estremamente semplice, mentre la carrozzeria profumava di Beta Montecarlo. In versione da gara colse numerose affermazioni, facendo suo il Mondiale Rally del 1983, categoria costruttori. A quella berlinetta a trazione posteriore fece seguito la Delta S4.
Lancia Delta S4
La Lancia Delta S4 introdusse la trasmissione integrale nella produzione del marchio. Il suo pacchetto tecnologico era all’avanguardia, anche rispetto alle altre belve del Gruppo B. Una delle caratteristiche più rilevanti era l’evoluto sistema di sovralimentazione con compressore volumetrico e turbocompressore, che dava foga al quattro cilindri in linea. Una scelta tecnica idonea a garantire un tiro pieno ed efficace a tutti i regimi. La sua carriera, iniziata nel 1985, terminò alla fine dell’anno successivo. Nessun titolo iridato per lei, ma scariche di adrenalina pazzesche regalate agli appassionati. Poi il testimone passò alla Delta.
Lancia Delta
La Lancia Delta, nelle diverse declinazioni (4WD, Integrale 8V, Integrale 16V e seguenti), vinse il titolo costruttori del Campionato Mondiale Rally per sei volte consecutive (dal 1987 al 1992), cui vanno aggiunti quattro titoli piloti. Il merito era di un pacchetto tecnico al top, unito a capacità dinamiche di alta gamma, in grado di fare scuola. Un’auto di straordinaria efficacia, che spesso non lasciava spazio ai sogni di gloria della concorrenza, costretta ad inchinarsi al suo ritmo di gara. La Delta aggiunse grande splendore a un cammino storico leggendario, che ha consegnato il nome Lancia all’antologia dell’automobilismo.