Volkswagen Maggiolino: Porsche restaura quello di Ferdinand [Video]
La casa di Zuffenhausen ha appena terminato il complesso restauro dell’unico esemplare rimasto di un prototipo dell’anteguerra col motore “truccato” da Ferdinand Porsche
E’ noto che il leggendario Volkswagen Maggiolino sia stato progettato negli anni Trenta dall’altrettanto mitico Ferdinand Porsche. La produzione in serie dell’auto che avrebbe motorizzato la post-bellica Germania Ovest e poi battuto tutti i record mondiali di produzione e longevità cominciò nel 1948 su impulso dell’autorità militare britannica, a cui spettava la giurisdizione della zona su cui sorgeva la semidistrutta fabbrica di Wolfsburg. Infatti l’auto del popolo non fece in tempo ad essere prodotta prima del conflitto, essendo stata presentata solo nel 1939; a quel punto l’industria era già in piena conversione per le attività belliche e il futuro Maggiolino venne utilizzato come base per la costruzione di mezzi militari (su tutti la Kübelwagen della Wermacht).
Prima della guerra furono approntati pochi prototipi della versione per uso civile. Tra l’altro la vettura, pur essendo una Volkswagen, auto del popolo, non aveva quel nome. Era invece stata chiamata KdF-Wagen, cioè Kraft durch Freude Wagen, auto della forza attraverso la gioia: un parto della mente di Adolf Hitler, al quale non era salutare dire di no.
Il motore standard approvato per la produzione nel 1938 era un quattro cilindri boxer di 985 cc ed erogava 24 cavalli, per un peso vettura di 750 Kg. Tuttavia Ferdinand Porsche aveva progettato anche una versione per le corse, estremamente aerodinamica, chiamata Porsche Typ 64. La potenza del propulsore era stata portata a 32 cavalli. L’obiettivo era partecipare al rally Berlino-Roma del 1938, competizione che non ebbe mai luogo. Ferdinand aveva inoltre commissionato la produzione di 50 esemplari della KdF-Wagen stradale (la carrozzeria che tutti conosciamo) equipaggiati col motore “truccato”; la fabbrica riuscì a completarne solo 14, tutti neri. La vettura era alleggerita, solo 695 Kg; ciò le consentiva di raggiungere una velocità massima di 145 Km/h. Questa variante sportiva aveva come codice di produzione la sigla VW 39.
Dei 14 esemplari prodotti ne è sopravvissuto uno solo, telaio numero 100003. Pochi giorni fa la Porsche ne ha terminato un lungo e certosino lavoro di restauro. Nel video di questa pagina potete vedere la vettura nel suo splendore originale. Forse anche meglio.