FCA: ordinabile negli USA il motore V8 da 1000 cavalli
Super motore che più classico non si può, HEMI 425 Hellephant preparato dalla Mopar: 7 litri e compressore meccanico, rigorosamente solo a benzina. E riservato agli americani per le gare di accelerazione
La notizia riguarda solo gli USA ma ogni tanto è bello uscire dall’orgia elettrica di questi tempi. Mopar, il marchio tuning e accessori del Gruppo FCA, ha aperto gli ordini per il motore HEMI 426 “Hellephant”, un mostro da 1.000 cavalli. E’ quello che gli americani chiamano crate engine, cioè un motore completamente assemblato ma venduto e spedito in kit di montaggio (in una cassa, crate per l’appunto). Il propulsore ha un prezzo di listino di $ 29.995 tasse escluse, il kit di montaggio ne costa altri 2.265. Sono compresi tutti gli accessori, quindi pompa dell’acqua, volano, coppa dell’olio, compressore e iniettori. Ma la trasmissione è optional; quella prodotta dalla Tremec costa altri $ 5.250. Dunque al cambio attuale fanno complessivamente € 31.884 tasse escluse, se si potesse acquistare anche nel nostro continente. Va inoltre aggiunto che questo motore non è omologato per l’uso stradale (figuriamoci le emissioni…).
FCA, il motore HEMI 425 Hellephant di Mopar
HEMI 425 Hellephant (gioco di parole tra hell, inferno, ed elephant) è uno di quei motori che solo gli americani sanno concepire. Non ha un senso logico, ma quant’è affascinante questa follia. Ovviamente è un V8, negli USA è vietato per legge federale utilizzare una differente architettura per motori seri. Come raggiungono questa potenza gli ingegneri a stelle e strisce? Innanzitutto picchiando duro sulla cilindrata, infatti una delle frasi preferite nell’ambiente è “no replacement for displacement”, tradotto in “non c’è nulla come la cilindrata” per andare forte. Quindi il volume di Hellephant è di ben 7 litri. Il motore è derivato dallo stesso monoblocco in alluminio del 6.2 HEMI “normale”.
Naturalmente la sola cilindrata non è sufficiente per raggiungere potenze così elevate, è indispensabile ricorrere alla sovralimentazione. Ma niente turbo, siamo americani. Qui si usa il supercharger, cioè il compressore meccanico, azionato direttamente dall’albero motore a cui è collegato. C’è un motivo razionale in tutto questo, non è che a Detroit detestino i turbocompressori: poiché l’unico utilizzo di un motore del genere è nelle gare di accelerazione (loro le chiamano drag races), è fondamentale avere una risposta immediata, quindi il turbo non è adatto; invece il compressore meccanico è perfetto per queste cose, poiché diventa irrilevante il suo limite intrinseco, cioè la sottrazione di potenza massima ai regimi di rotazione più alti; che difficilmente vengono raggiunti in queste gare.
Qui conta soprattutto la coppia massima, altrettanto mostruosa: ben 1.288 Newton metri, siamo a livello di un camion. La potenza di 1.000 cavalli è erogata con benzina a 93 ottani, quindi non carburante per le competizioni. E’ necessario sottolineare che la potenza è espressa in cavalli “americani”, cioè gli HP del sistema britannico, i quali non corrispondono ai nostri CV. Il dato universale è di 746 kW, quindi in cavalli “europei” addirittura superiamo la soglia magica, perché arriviamo a 1.014.
Il motore Hellephant è stato presentato lo scorso ottobre al SEMA di Las Vegas, montato su un concept retro, una Dodge Charger del 1968, ribattezzata per l’appunto Dodge Super Charger, che potete vedere nella foto qui sopra.