Bugatti Veyron: cameraman sul cofano motore [Video]
Fare del cofano motore di una Bugatti Veyron la superficie di appoggio umano per eseguire delle riprese dinamiche è una scelta discutibile e pericolosa, ma qualcuno la pensa in modo diverso.
Il video odierno ci propone la singolare posizione scelta da un uomo per girare alcuni video nel corso di un evento per auto sportive e di lusso. Il tizio, sfidando le alte temperature del propulsore e il rispetto che si dovrebbe a un mezzo di un tale lignaggio, si è posizionato sul cofano motore di una Bugatti Veyron, supercar ad alte prestazioni prodotta dalla casa alsaziana dal 2005 al 2015, con una serie di versioni tutte oltre i 1000 cavalli di potenza.
Ricordiamo che il debutto di questa creatura venne spostato a più riprese, per le complicazioni di un progetto estremamente ambizioso. Quando Ferdinand Piech, boss del gruppo Volkswagen, espresse il desiderio di creare un’auto da 400 km/h, in pochi gli diedero credito. Alcuni maligni sussurrarono che un’avventura del genere avrebbe avuto implicazioni negative sul bilancio della holding.
In effetti il lavoro si rivelò più duro del previsto e i tecnici faticarono molto per mettere a punto un modello che si proiettava in una nuova dimensione, mai esplorata prima. I cambiamenti in corso d’opera e i numerosi rinvii rischiarono di pesare come un macigno sull’immagine del costruttore. All’origine della tormentata trafila i problemi di messa a punto del nuovo strumento di guerra. I collaudi sembravano non finire mai e le presentazioni alla stampa venivano spesso rinviate.
Le ripercussioni di un flop avrebbero avuto proporzioni bibliche, ma la difficoltà emerse erano già bastate a scatenare l’ironia di tanti. Solo un risultato straordinario poteva cancellare le infelici premesse. Piech lo sapeva e non si tirò indietro, anzi spinse i suoi a fare gli straordinari. Alla fine il prodigio giunse a compimento e la Bugatti Veyron venne svelata al pubblico, stordito dalle sue innovazioni. Le prime prove della stampa vennero effettuate in Sicilia nel 2005, sul circuito della Targa Florio, per annunciare a tutti che gli autori erano sicuri del fatto loro.
Il percorso madonita, infatti, non è tenero con i prodotti mediocri e mette in luce qualsiasi lacuna, anche la più piccola. Una prova del fuoco superata egregiamente dai progettisti, che ottennero il consenso sperato. Il miracolo aveva preso forma. Oggi nessuno mette in dubbio la qualità del risultato, che esprime dei numeri eccezionali, non solo per la velocità massima superiore ai 400 km/h. Basta scorrere la scheda tecnica per avere soddisfazione su molti fronti.