Volvo e Uber insieme con una XC90 per la guida autonoma
La collaborazione tra Volvo e Uber ha portato al lancio di un prototipo di XC90 che sarà alla base della futura generazione di auto a guida autonoma di Goteborg.
Volvo e Uber hanno siglato un accordo di collaborazione per lo sviluppo di vetture a guida autonoma già nel 2017, oggi possiamo dire che questa unione di intenti ha portato alla presentazione ufficiale del primo prototipo di Volvo XC90 nata con tecnologie self-driving. Nella fattispecie parliamo del primo veicolo di serie che porta in dote un sistema di guida completamente automatizzato. Il fatto che la scelta sia ricaduta su un SUV di gamma alta non è per niente casuale. Il motivo si riscontra nella scelta della piattaforma sulla quale la XC90 viene realizzata, la modulare SPA-Scalable Product Architecture, un pianale che Volvo ha lanciato nel 2013 e che era destinato, tra le altre cose, anche allo studio dell’implementazione delle tecnologie di bordo rivolte alle funzionalità di assistenza alla guida.
A breve ci sarà il lancio della piattaforma modulare SPA 2, che porterà all’ingresso di moduli di telecamere e sensori su tutte le nuove auto di Volvo, che saranno funzionali al monitoraggio delle condizioni psicofisiche del conducente e in grado di intervenire nel caso in cui il conducente si distragga o si trovi in uno stato psicofisico alterato, tanto da non reagire ai segnali di allerta e, di conseguenza, a rischio incidente. Questo viene da sé porterà anche all’introduzione di moduli concepiti anche la guida autonoma. In questo scenario si inserisce alla perfezione Uber, che contribuirà con le proprie conoscenze a portare ancora più avanti la tecnologia di Volvo in questo specifico ambito.
La Volvo XC90 progettata in tandem con Uber è comprensiva di un modulo di sistemi di backup per lo sterzo e la frenata, oltre che per l’alimentazione di riserva della batteria. Nel momento in cui uno qualsiasi di questi dispositivi dovesse subire un guasto o un’avaria, le centraline di controllo permettono di intervenire subito stoppando il veicolo. Inoltre tale vettura prevede la dotazione di una serie di sensori, collocati sul tetto e integrati nell’auto, che permettono ai dispositivi Uber di prendere il comando della guida autonoma.
Håkan Samuelsson, presidente e amministratore delegato di Volvo Cars, ha così commentato il progetto con Uber e ha illustrato quello che sarà il possibile scenario futuro del mondo dell’auto: “Riteniamo che la tecnologia di guida autonoma ci consentirà di migliorare ulteriormente la sicurezza, la base della nostra azienda. Entro la metà del prossimo decennio ci aspettiamo che un terzo di tutte le auto vendute siano completamente autonome. Il nostro accordo con Uber sottolinea la nostra ambizione di essere il fornitore di scelta per le aziende leader mondiali nel settore dei taxi”.
Anche Eric Meyhofer amministratore delegato della Divisione Advanced Technologies Group di Uber, ha commentato questa unione di intenti: “Operare in stretta collaborazione con aziende come Volvo rappresenta un ingrediente-chiave per la messa a punto in modo efficace di flotte di veicoli sicure, ‘autosufficienti’ e modulari. Da tempo Volvo è nota per il suo impegno per la sicurezza, punto di forza del loro nuovo veicolo-base prodotto ‘in casa’ e pronto per la produzione. Abbinato alla nostra tecnologia di guida autonoma, questa vettura costituirà una pietra miliare nell’offerta di tecnologie ‘self-driving’ di Uber”.