Al volante della nuova Land Rover Discovery Sport 2020
La nuova SUV compatta inglese ora assomiglia di più alla Evoque, diventa più tecnologica e adotta il sistema mild-hybrid a 48 volt
Arriva il Mild Hybrid. La gamma dei quattro cilindri Ingenium, tutti certificati RDE2 (Real Driving Emissions stage 2, in vigore dal 2020) disponibili per la nuova Discovery Sport comprende due unità a benzina e tre diesel. Il diesel 150 CV con trasmissione manuale e trazione anteriore dichiara consumi medi di 5,9 l/100 km e 140g di CO2 per ogni km. Il top della gamma è il benzina da 250 CV con trazione integrale e 400Nm, in grado di accelerare da 0 a 100 in 7,1 secondi. Con la nuova piattaforma PTA arriva inoltre una nuova versione mild-hybrid (MHEV) a 48 Volt. Il sistema recupera l’energia normalmente dispersa, la immagazzina in una batteria posizionata sotto al pianale, e la riutilizza nelle partenze e nelle accelerazioni. In frenata, a velocità inferiore ai 17 km/h, il motore si spegne per ridurre le emissioni. In questo caso la Discovery Sport consuma 6,9l/100 km, con emissioni di CO2 di 144 g/km (WLTP). Prima della fine del 2019 questo mild hybrid sarà affiancato anche da un modello ibrido plug-in con motore termico a 3 cilindri.
Telaio. Oltre all’elettrificazione, i vantaggi della piattaforma PTA si traducono in una scocca più rigida della precedente e, insieme ai subtelai montati rigidamente, è stato ridotto anche l’ingresso in cabina di rumori e vibrazioni. L’Active Driveline è un sistema avanzato di torque vectoring elettronico che, in curva, bilancia trasversalmente la coppia inviata alle ruote dei due assali per migliorare l’aderenza. A questo si aggiunge il Driveline Disconnect – disponibile su tutte le versioni 4×4 – che disinnesta la coppia alle ruote posteriori se si viaggia a velocità costante, per ridurre le perdite di attrito e diminuire i consumi. E inoltre l’Adaptive Dynamics garantisce una marcia ancora più agile, indipendentemente dal tipo di terreno o superficie, combinando l’azione di sensori intelligenti e sospensioni a smorzamento variabile, che controllano la strada ogni 10 millisecondi. Se si viaggia ad andature tranquille, tra i tornanti la Discovery Sport si mostra composta, accelerando un po’ inizia a soffrire le sue quasi due tonnellate di peso. La capacità massima di traino della Discovery Sport rimane di 2.500 kg, ma il sistema è reso più pratico e sicuro grazie all’Advanced Tow Assist – la tecnologia di guida semiautonoma che consente al guidatore di concentrarsi a sterzare il rimorchio mentre il veicolo si guida automaticamente.
Vera off-road. Oltre alla trazione integrale ed alla trasmissione automatica, sulla nuova Discovery Sport è disponibile di serie anche il Terrain Response di seconda generazione. Questo consente la selezione di quattro programmi di guida: Comfort, Sabbia, Erba-ghiaia-neve, Fango e Solchi. In abbinamento all’Adaptive Dynamics c’è anche una modalità “Dynamic” che offre un’esperienza di guida più vivace. Il Clear Sight Ground View – derivato dal concept “cofano trasparente” di Land Rover – sfrutta un sistema di videocamere montate sulla griglia frontale e sugli specchietti e invia al touchscreen centrale le immagini del terreno antistante e sottostante il frontale del veicolo. Con un angolo di visuale di 180° il sistema mantiene piena visibilità anche su terreni estremi, pozzanghere o cordoli dei centri cittadini. La nuova Land Rover Discovery Sport 2020 è stata affinata per affrontare anche terreni impegnativi, con una luce da terra di 212 mm e i seguenti angoli: attacco 25°, dosso 30° e uscita 20° e le versioni 4×4 possono affrontare pendenze fino a 45°.
I prezzi. Land Rover ha già confermato la lista dei prezzi della nuova Discovery Sport. Si parte da 39.000 euro con il diesel da 150 CV con cambio manuale e trazione anteriore. La versione mild hybrid parte invece da 46.350 euro, con il 180 CV a gasolio, il cambio automatico e la trazione integrale.