Accise carburanti 2025: diesel in aumento, benzina in calo
La riforma delle accise 2025 prevede un aumento sul gasolio e una riduzione sulla benzina. Obiettivo: sostenibilità e trasporto pubblico
La Commissione Finanze del Senato ha dato il via libera a un nuovo provvedimento che ridefinirà le accise sui carburanti a partire dal 2025. L’iniziativa mira a finanziare il trasporto pubblico e a promuovere una maggiore sostenibilità ambientale, attraverso un graduale aumento dell’accisa sul gasolio e una parallela riduzione su quella della benzina.
Il piano prevede un incremento delle accise sul gasolio compreso tra uno e due centesimi al litro, compensato da una riduzione equivalente per la benzina. L’obiettivo finale è quello di uniformare le accise sui due principali carburanti entro il 2030, in risposta alle richieste dell’Unione Europea, che sollecita una fiscalità più coerente con l’impatto ambientale dei combustibili.
Pressioni europee e obiettivi ambientali
La Commissione Europea e il Ministero dell’Ambiente ritengono che la disparità attuale tra le accise di gasolio e benzina non sia giustificata sotto il profilo ambientale. Dal 2023, Bruxelles ha invitato l’Italia a rimodulare il sistema fiscale sui carburanti, legandolo al loro impatto ecologico per disincentivare l’uso di combustibili più inquinanti.
Ad oggi, le accise sui carburanti in Italia sono fissate a 0,7284 euro/litro per la benzina e 0,6174 euro/litro per il gasolio. A queste si aggiungono l’IVA al 22% e il costo netto del carburante, che comprende il margine di guadagno dei distributori.
Impatto economico e finanziario
Le stime indicano che la rimodulazione delle accise genererà un surplus di entrate per lo Stato pari a 100 milioni di euro nel primo anno, cifra destinata a crescere fino a 500 milioni di euro entro il quinto anno. Tuttavia, è previsto un possibile impatto sulle abitudini di consumo dei cittadini, con effetti ancora da valutare sul lungo termine.
Cos’è un’accisa?
Le accise sono imposte indirette applicate su beni specifici come carburanti, alcolici e tabacchi. Si tratta di un costo fisso per unità di prodotto, che grava sul consumatore finale aumentando il prezzo del bene. Il termine deriva dal latino accidere, che significa “cadere sopra”, sottolineando la natura di queste imposte.
Questa riforma rappresenta un passo significativo verso una maggiore sostenibilità ambientale, ma sarà fondamentale osservare come influenzerà il mercato e i consumatori nei prossimi anni.