L’addio al motore V8 di Maserati
Oltre ai vari rumors di cessione da parte di Stellantis, Maserati è costretta a dire addio al motore V8 che ha segnato la recente storia
Maserati è un marchio che sta traendo a sé moltissime attenzioni negli ultimi tempi. Non sempre per questioni lusinghiere. Quindi, dopo i vari annunciati di una potenziale vendita del Tridente da parte del Gruppo Stellantis, adesso si registra l’addio ai motori V8 che porta con sé anche l’archiviazione di modelli importanti come Quattroporte e Levante, oltre che Ghibli.
Maserati: tra presente e futuro
Dunque, in concomitanza con la dismissione da parte del Gruppo franco-italiano della fabbrica di Grugliasco, adesso dice per sempre addio al motore che qui veniva assemblato: il 3,8 litri V8 delle varie Levante, Quattroporte e Ghibili. Si parla di un propulsore che è stato un fiore all’occhiello per prestazioni, esuberanza e sound. Elementi imprescindibili per accrescere l’aura di un marchio che ha sempre fatto della velocità e della raffinatezza i suoi punti di forza.
Attualmente la gamma di Maserati è ridotta quasi all’osso: si va dalla MC20, sia in versione coupé che spider, alla GranTurismo e alla GranCabrio, per finire con il SUV Grecale. A livello di motorizzazioni al fianco degli ibridi Nettuno ci sono le varianti Folgore, che hanno già fatto assaporare l’esperienza di una guida elettrica a tutti i clienti del Tridente. Oggi, tuttavia, si sente l’assenza delle grandi berline e di un SUV di rappresentanza come il Levante. La nuova generazione di quest’ultimo, però, è già in cantiere e dovrebbe essere il prossimo modello a debuttare.
L’ultimo atto prima dell’addio
Maserati Fuoriserie ha realizzato l’ultima Quattroporte, nota come Maserati Quattroporte Grand Finale consegnata, insieme a una MC20 altrettanto personalizzata, a un imprenditore americano. È questo il capitolo finale delle Maserati mosse da un propulsore V8. Nel caso specifico di questa Quattroporte, la cover del V8 biturbo da 3,8 litri presenta le firme del team Maserati Fuoriserie e degli ingegneri che hanno lavorato sul canto del cigno di un motore che ha fatto scuola e che ha fatto sognare più di una generazione di appassionati col suo carisma e il suo sound da pelle d’oca.