Alfa Romeo, DS e Lancia: il tris premium di Stellantis
Sinergie in comune per lo sviluppo di una nuova generazione di modelli che partirà nel 2024: coordinatore sarà Jean-Philippe Imparato, neo amministratore delegato di Alfa Romeo.
Il neocostituito Gruppo Stellantis inizia a sistemare le prime pedine: in questa fase di avvio, una notizia che farà sicuramente piacere agli appassionati consiste nell’annuncio che Alfa Romeo, DS e Lancia entrano a far parte di un “premium pool”, finalizzato all’ottimizzazione delle risorse – quindi rivolto allo sviluppo di nuovi modelli congiunti – e, contestualmente, rivolto a specifici programmi di rilancio. Potrebbe perciò concretizzarsi una notizia che da diversi giorni andava di bocca in bocca: un “new deal” di Lancia, che molti fan del marchio torinese attendono da lungo tempo, nonché un rilancio in grande stile di Alfa Romeo, che pur mantenendo inalterati i propri atout di simbolo della produzione sportiva di alta gamma “all’italiana” non ha ancora ottenuto le performance di vendita che i vertici Fca avevano stimato in passato.
Obiettivo differenziarsi
Ad avere anticipato la ghiotta notizia, riportata da Automotive News Europe a margine dell’incontro di presentazione della nuova berlina compatta DS 4, è Marion David: la responsabile della Divisione Prodotto di DS ha rivelato che i vertici del Gruppo hanno dato vita ad un progetto, “Insieme ai colleghi italiani, per lo studio di moduli, sistemi di propulsione e caratteristiche specifici, per poi giungere ad una differenziazione fra i ‘premium brand’ ed i marchi più generalisti”. Ed ecco l’ipotesi che si ventilava già nelle scorse settimane: in buona sostanza, la dirigente DS ha dichiarato una sinergia comune tra Alfa Romeo, DS e Lancia per lo sviluppo di nuovi modelli premium che si distinguano dalla futura produzione “mainstream”, cioè Citroen, Fiat (e Abarth), Opel-Vauxhall e Peugeot.
Verso l’attesissimo rilancio Lancia
Senza dubbio, per Lancia quanto dichiarato da Marion David è un annuncio da incorniciare: il fatto che il nobile marchio torinese sia stato gerarchicamente collocato su un gradino superiore rispetto al “pool” di marchi generalisti (anzi: “Upper mainstream”, cioè generalisti sì, ma di fascia più alta in rapporto a Citroen e Fiat che rappresenteranno la base solida del nuovo asset strategico) lascia campo libero per ipotizzarne un ritorno in grande stile, magari con un programma di arricchimento di lineup. Da tempo, in effetti, il blasone Lancia viene mantenuto dalla pur fortunata Ypsilon, di recentissimo aggiornamento in chiave 2021 che tuttavia rimane l’unico “baluardo di difesa” Lancia, e per giunta da tre anni venduto esclusivamente in Italia dove nel 2020 ha totalizzato poco più di 43.000 esemplari venduti (circa 14.000 dei quali appartenenti alla nuova versione mild hybrid).
Riflettori puntati sulle prossime novità Alfa
Una considerazione analoga, per quanto si tratta di un marchio dalle specifiche di mercato leggermente differenti rispetto a Lancia, può essere fatta per Alfa Romeo: il “Biscione”, dopo lo stop alla produzione di Giulietta (in dieci anni di carriera, quasi mezzo milione di unità complessivamente vendute), affronta il passaggio sotto l’ombrello Stellantis con una gamma che si articola su Giulia e Stelvio ed un monte-vendite 2020 in Europa di 36.525 esemplari, sebbene all’orizzonte ci sia l’arrivo di alcune novità (il C-SUV Tonale ed un nuovo B-SUV, atteso per il 2022, che potrebbe chiamarsi Brennero).
DS: lusso e comfort marcatamente francesi
DS, dal canto suo, costituisce per Psa una sorta di “alter ego” di ciò che Lancia rappresenta per l’Italia: un marchio dagli atout spiccatamente personali, volutamente di alta gamma e dalle peculiarità di stile e contenuti che si distinguono da modelli di pari segmento e immagine più generalista. Non a caso, DS è nata nel 2009 come modello (DS3), e si è successivamente (2014) evoluta come “brand” vero e proprio. Nel 2020, il volume di vendite in Europa ha totalizzato poco più di 43.000 unità.
Garantisce Imparato
Nel ruolo di coordinatore sinergico tra Alfa Romeo, DS e Lancia, ci sarà Jean-Philippe Imparato, ex numero uno di Peugeot e nel nuovo organigramma Stellantis nominato amministratore delegato di Alfa Romeo: un top manager che in effetti conosce bene l’Italia, avendo guidato dal 2008 al 2010 la filiale nazionale di Citroen.
Ecco le novità di prossimo debutto
- Alfa Romeo: Giulia Gta e Giulia Gtam (estate 2021); Tonale (fine 2021); Brennero (2022)
- DS: DS4 e DS9 (2021); DS9 Crossback (2022)
- Lancia: Ypsilon restyling (2021).
Nel 2024 i primi frutti
In merito ai piani di sviluppo, nelle dichiarazioni ad Automotive News Europe Marion David conferma la strategia DS già articolata nel 2017 con il lancio di un modello all’anno entro il 2023. La fase di lavoro successiva, che prenderà forma dalle sinergie congiunte Fca-Psa e che in effetti rappresenta il principale motivo di fusione tra i due Gruppi, inizierà a concretizzarsi dal punto di vista commerciale a partire dal 2024-2025: quando, cioè, sul mercato arriveranno i primi modelli progettati “in tandem” fra Italia e Francia.
Stellantis: posizionamento strategico brand
Core
- Citroen
- Fiat e Abarth.
Upper mainstream
- Opel-Vauxhall
- Peugeot.
Premium
- Alfa Romeo
- DS
- Lancia.
Luxury
- Maserati.
SUV
- Jeep.
Marchi americani
- Chrysler
- Dodge
- Ram.
I manager
Il layout dei dirigenti Stellantis, organizzato su un sistema a matrice (struttura consueta fra le grandi aziende) si articola su cinque ruoli strategici di vertice:
Responsabile per le Americhe: Mike Manley
Global Corporate Office: Silvia Vernetti
Chief Performance Officer: Emmanuel Delay
Chief Software Officer: Yves Bonnefont
Chief Affiliates Officer: Philippe De Rovira (già direttore finanziario Psa, entra a dirigere le attività finanziarie delle Divisioni Vendite, Usato, Parts and Services, Concessionarie).
Nomine per le attività regionali
Europa Allargata: Maxime Picat
Vice responsabile: Davide Mele
Eurasia: Xavier Duchemin
Nord America: Mark Stewart
Sud America: Antonio Filosa
Medio oriente e Africa: Samir Cherfan
Cina: Grégoire Olivier
India e Asia-Pacifico: Carl Smiley
Sud-est Asiatico: Christophe Musy.
I CEO dei brand
Global SUV
Jeep: Christian Meunier.
Marchi americani
Chrysler: Timothy Kuniskis (ad interim)
Dodge: Timothy Kuniskis
Ram: Mike Koval.
Core Brands
Citroen: Vincent Cobee
Fiat e Abarth: Olivier Francois.
Marchi generalisti di fascia alta
Opel e Vauxhall: Michael Lohscheller
Peugeot: Linda Jackson.
Marchi Premium
Alfa Romeo: Jean-Philippe Imparato
DS: Béatrice Foucher
Lancia: Luca Napolitano.
Luxury
Maserati: Davide Grasso.
Servizi Mobility
Free2Move: Brigitte Courtehoux
Leasys: Giacomo Carelli.
Incarichi di direzione delle Funzioni globali
Finanze: Richard Palmer
Risorse Umane e Trasformazione: Xavier Chereau
Affari legali: Giorgio Fossati
Pianificazione: Olivier Bourges
Acquisti: Michelle Wen
Produzione: Arnaud Deboeuf
Design: Ralph Gilles (per Chrysler, Dodge, Jeep, Ram, Maserati e Fiat per l’America latina); Jean-Pierre Ploue (per Abarth, Alfa Romeo, Citroen, DS, Fiat Europe, Lancia, Opel, Peugeot e Vauxhall)
Engineering: Harald Wester (vice responsabili: Patrice Lucas per Cross Car Line e progettazione, e Nicolas Morel)
Chief Technology Officer: da definire
Vendite e Marketing: Thierry Koskas
Customer Experience: Richard Schwarzwald (vice responsabile: Jean-Christophe Quemard)
Comunicazione e Corporate Social Responsibility aziendale: Bertrand Blaise.