Alfa Romeo Tonale: conquisterà i veri alfisti?
Dopo tanto clamore iniziale, scopriamo la filosofia costruttiva Alfa Romeo celata dalle forme avvenenti della Tonale.
Come è cambiato il mondo, ora che per accendere una luce devi rivolgerti ad Alexa; come è cambiata la musica, con il passaggio dal rock alla trap; e come è cambiata la guida, con le auto che seguono il flusso del traffico quasi da sole e rispondono ai messaggi di Whatsapp tramite i comandi vocali. Per questo un nuovo modello deve rispondere ad esigenze che risultano prioritarie su quelle del passato, ed avere una dinamica appagante, non basta più.
Così, anche un Marchio come Alfa Romeo, divenuto famoso per via delle caratteristiche dinamiche dei suoi modelli, ha dovuto adeguarsi alla legge del mercato. La nuova Tonale rappresenta il nuovo corso di un Brand a cui un SUV di segmento C in gamma mancava come il pane. Nel 2019 l’abbiamo vista sotto forma di concept al Salone di Ginevra, adesso è stata svelata agli addetti ai lavori fatta e finita, ma ancora non si può guidare, per cui non si può verificare se il lavoro svolto sotto pelle sia stato all’altezza delle aspettative, e rispondere ad una semplice quanto complessa domanda: conquisterà i veri alfisti?
Inversione di rotta rispetto alla Stelvio
Dopo il ruggito della Giulia, tornata alla trazione posteriore dai tempi della mitica 75, se si esclude quell’oggetto del desiderio chiamato 4C, i vertici del Biscione si sono accorti che forse si erano spinti troppo in là a livello tecnico e di costi; così, se la Stelvio ha fatto in tempo a beneficiare della piattaforma Giorgio, ora appannaggio della nuova Maserati Grecale, a testimonianza di quanto sia valida, le altre Alfa Romeo non potranno attingere a tanta magnificenza tecnica.
Ricordiamo ancora con gli occhi luccicanti il debutto della Giulia con una chicca per puristi come l’albero di trasmissione in carbonio: tanta roba, e tanta roba anche per la Stelvio poter sfruttare le sospensioni anteriori a quadrilatero accoppiate a quelle posteriori multilink. D’ora in poi, le Alfa Romeo di nuova generazione prenderanno forma dal pianale STLA Large di Stellantis, base anche delle future Maserati, ma intanto, c’era un progetto avviato, che, si sapeva, sarebbe nato dalla medesima piattaforma della Jeep Compass: la Tonale.
Di lei finalmente si sa tutto, ed è stato svelato cosa c’è sotto pelle. Se vi state chiedendo perché non si è scelta la base della Peugeot 3008, vista la nascita del Gruppo Stellantis, allora sappiate che i lavori erano stati già avviati, per cui sarebbe stato troppo dispendioso tornare indietro, sopratutto considerando che dal 2019 la Tonale era stata annunciata a gran voce, per cui vediamo come è stato evoluto il progetto Compass.
Le sospensioni rimangono MacPherson, sia davanti che dietro, e possono contare su componenti e tarature specifiche, gli ammortizzatori sono a smorzamento variabile o a controllo elettronico (optional), e lo sterzo vanta un rapporto di demoltiplicazione ridotto a 13,6:1, rispetto ai 15,9:1 della Compass; inoltre, quest’ultimo sfrutta un motorino elettrico più potente montato sul piantone. In questo modo la Tonale si annuncia più precisa nel recepire le intenzioni di chi è al volante, più affilata tra le curve, ma senza rinunciare ad offrire un elevato comfort di marcia.
Insomma, chi si attendeva l’ennesimo miracolo, come quello effettuato con la 147, che aveva adottato un quadrilatero alto anteriore su una base di partenza tutt’altro che entusiasmante, quella della Tipo di prima generazione, forse sulla carta potrebbe storcere il naso, portandosi dietro tutti coloro che vogliono un’Alfa Romeo che spinge in maniera preponderante al posteriore.
Ma bisogna andare oltre le apparenze, anche perché prima bisogna provare e valutare, e dare fiducia agli uomini del Biscione, nello specifico a Domenico Bagnasco che, nel periodo antecedente alla Tonale, ha lavorato sulla Giulia GTA e, prima ancora, sulla 4C. Uno che sa sicuramente il fatto suo, e sa dove mettere le mani per trasformare una Compass in un’Alfa di razza. Sarà riuscito nell’impresa? Altri indizi come i freni Brembo con pinze a 4 pistoncini, e dischi anteriori autoventilati danno conforto, e raccontano che il mordente in decelerazione dovrebbe essere all’altezza, mentre il 1.5 turbo benzina mild hybrid rincuora gli animi sportivi attraverso una turbina a geometria variabile e guadagna 30 CV rispetto allo stesso motore montato sulla cugina griffata Jeep, arrivando a quota 160 CV.
Quindi, la Tonale mantiene elementi distintivi che solo un’Alfa può avere rispetto alle parenti strette del Gruppo, una prerogativa sottolineata anche dalla variante ibrida plug-in che, grazie ad una batteria più potente, precisamente di 15,5 kWh, passa dai 239 CV della Compass con lo stesso cuore sostenibile alla spina, a ben 275 CV. Peccato che la 2.0 turbo benzina da 260 CV con trazione integrale convenzionale, cioè con albero di trasmissione, sia riservata agli USA ed al Medio Oriente, ma da noi sarebbe stata più rara di un unicorno, meglio poter contare su un buon diesel, come il 1.6 da 131 CV, perché le Alfa Romeo bisogna venderle per continuare a vederle su strada e sognarle.
Non teme i millennials e gli automobilisti più tecnologici
Quando è uscita la Giulia, e diciamoci la verità, anche la Stelvio, più di qualcuno è rimasto deluso di fronte ad un sistema multimediale non all’altezza di quello delle tedesche che minacciavano in maniera sin troppo diretta. Questo aspetto nel tempo è stato rivisto, ma intanto l’immagine iniziale ne aveva risentito.
L’architettura pensata per la guida poi, non sempre si conciliava con le esigenze di accessibilità e abitabilità, in particolare nella zona posteriore. Per questo in Alfa Romeo hanno proposto la Tonale con una strumentazione digitale da 12,3 pollici, ormai indispensabile, riservando ai più nostalgici il tema con le lancette vintage. Mentre il sistema multimediale con software Android Automotive, e schermo da 10,25 pollici ben in vista sulla parte alta della plancia, sfrutta l’assistente vocale Alexa e le mappe Tom Tom per la navigazione in modo da offrire un’esperienza d’interazione inappuntabile. Nessuna rinuncia a livello di ADAS, quelli di livello 2 ci sono tutti, da subito, e così anche i più avvezzi alle nuove tecnologie saranno soddisfatti.
La disposizione meccanica, che sfrutta la trazione anteriore, tranne che per la più potente ibrida plug-in, consente di avere un’abitabilità all’altezza delle aspettative, ed un bagagliaio inferiore di soli 25 litri rispetto alla Stelvio, eccezion fatta per la plug-in che perde 40 litri. Quindi, le premesse per ricevere l’approvazione del grande pubblico ci sono tutte, per il premio della critica aspettiamo metterci al volante.