Ammessa la class action per airbag difettosi su Citroën C3 e DS3

Il Tribunale di Torino approva la class action contro Stellantis per i difetti agli airbag di Citroën C3 e DS3. Risarcimenti per migliaia di automobilisti

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 14 apr 2025
Ammessa la class action per airbag difettosi su Citroën C3 e DS3

Una svolta epocale per i consumatori italiani si è verificata il 14 aprile 2025, quando il Tribunale delle Imprese di Torino ha dichiarato ammissibile una class action contro il colosso automobilistico Stellantis. Al centro della controversia vi sono gli airbag difettosi installati su oltre 170.000 veicoli, tra cui i modelli Citroën C3 e DS3, prodotti tra il 2009 e il 2019. Questa decisione apre la strada a un possibile risarcimento automobilisti che potrebbe rappresentare un importante precedente nel settore automobilistico.

Airbag Takata il problema

La causa è stata promossa da Altroconsumo, in collaborazione con altre associazioni di consumatori, e coinvolge direttamente anche Groupe PSA Italia e Automobiles Citroën SA. La problematica ruota attorno agli airbag forniti dall’azienda Takata, già nota per episodi simili in passato. Ciò che rende la vicenda particolarmente grave è il fatto che Stellantis fosse a conoscenza del difetto sin dal 2019, ma abbia adottato un atteggiamento di immobilismo per ben cinque anni, aggravando la situazione per migliaia di automobilisti.

Secondo quanto stabilito dal tribunale, l’ordinanza dovrà essere pubblicata entro il 29 aprile 2025 sul portale dei servizi telematici, dando ai consumatori un periodo di 150 giorni per aderire all’iniziativa. La prossima udienza è fissata per il 21 novembre 2025, un appuntamento cruciale per determinare gli sviluppi futuri di questa vicenda.

Il risarcimento richiesto

Il risarcimento richiesto da Altroconsumo è stato calcolato in 17,24 euro per ogni giorno di ritardo nella sostituzione del dispositivo difettoso, cifra che corrisponde al costo medio giornaliero per il noleggio di un’auto di piccole dimensioni. Su base mensile, tale importo si traduce in 517,20 euro, a cui si aggiungono 1.500 euro per danni non patrimoniali. Questa somma rappresenta un riconoscimento concreto per i disagi subiti dai consumatori coinvolti.

Nel dettaglio, l’azione collettiva interessa oltre 154.000 proprietari di Citroën C3 e circa 19.000 possessori di DS3. Tutti i consumatori coinvolti nella campagna di richiamo hanno la possibilità di registrarsi all’iniziativa promossa da Altroconsumo, accedendo così al diritto di richiedere il risarcimento. Questo rappresenta un passo significativo verso una maggiore tutela dei diritti degli automobilisti.

La questione degli airbag difettosi è emblematica di come le associazioni dei consumatori possano giocare un ruolo determinante nel contrastare pratiche aziendali che mettono a rischio la sicurezza degli utenti. L’immobilismo di Stellantis e la sua consapevolezza del problema fin dal 2019 non hanno fatto altro che alimentare il malcontento, portando a una mobilitazione collettiva senza precedenti.

La decisione del Tribuna delle Imprese di Torino

La decisione del Tribunale delle Imprese di Torino rappresenta un’importante vittoria per i consumatori e un monito per le aziende del settore automobilistico. Essa dimostra che il sistema giudiziario può essere un alleato efficace nella lotta per la sicurezza e i diritti degli utenti, spingendo le imprese a rivedere le proprie politiche e ad assumersi le responsabilità nei confronti dei propri clienti.

Questo caso potrebbe inoltre avere ripercussioni significative per il futuro, stabilendo un precedente giuridico importante. La collaborazione tra Altroconsumo e le altre associazioni di consumatori ha mostrato come un’azione coordinata possa fare la differenza, rafforzando la fiducia degli automobilisti nella possibilità di ottenere giustizia.

In conclusione, la vicenda degli airbag difettosi delle Citroën C3 e DS3 non è solo una questione tecnica, ma anche un simbolo della lotta per la sicurezza e i diritti dei consumatori. La determinazione di Altroconsumo e delle altre associazioni coinvolte rappresenta un esempio di come sia possibile sfidare i giganti dell’industria automobilistica e ottenere risultati concreti a favore degli utenti.

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