Audi Q3: il test di gamma
L’Audi Q3 con la sua doppia veste, SUV e Sportback, è la più venduta tra i modelli Audi in Italia.
Se il futuro di Audi è già scritto e parla una lingua elettrica, il presente è decisamente più variegato, come dimostra la gamma Audi Q3 che abbiamo provato a Champoluc (AO). Il SUV compatto rappresenta il 53% dell’immatricolato dei Quattro Anelli in Italia, ed è il modello più venduto dalla Casa di Ingolstadt nel nostro paese. Dal 2018 è stato acquistato in 42.600 esemplari e, ad oggi, è ancora il punto di riferimento tra i SUV premium di segmento C.
Audi Q3: design acchiappa sguardi per incantare i giovani
Uno dei punti forti dell’Audi Q3 è sicuramente il design con due proposte in grado di soddisfare una vasta schiera di automobilisti. La variante SUV è quella più convenzionale, ma mantiene la calandra che ha influenzato il design delle altre vetture del Marchio, i passaruota muscolosi, e quel carattere deciso dei nuovi modelli del Brand dei Quattro Anelli. La Sportback si priva delle barre sul tetto, inclina leggermente i montanti posteriori per apparire più filante, e strizza l’occhio ai giovani. Infatti, proprio la clientela che va dai 30 ai 45 anni, con alto livello culturale, è quella che sceglie questo modello dall’aspetto più dinamico. Con la Sportback si hanno di serie i cerchi da 18 pollici, e si può avere il pacchetto con dettagli in nero lucido per essere ancora più cool su strada e non.
Audi Q3: le abbiamo guidate tutte
Un altro dei punti di forza dell’Audi Q3 è senz’altro la vasta gamma di motorizzazioni disponibili, che vanno dalle unità a benzina 1.5 e 2.0 sovralimentate, fino al 2.5 particolarmente “turbato” della RS, passando per i turbodiesel 2 litri, e per la power unit plug-in hybrid. Non è un caso se la Co2 emessa dalla gamma è del 20% inferiore a quella della Q3 di 5 anni fa. Merito di tanta tecnologia green, come, ad esempio, il sistema cylinder on demand della 1.5, che esclude in alcune situazioni dinamiche due dei cilindri per consumare meno.
Partiamo proprio da questa, con il 1.5 mild hybrid a 48 Volt, che consente una guida fluida, ma aggiunge i 12 CV ed i 50 Nm del comparto elettrico per migliorare le performance in accelerazione e, soprattutto nei consumi. In questo caso siamo sui 15-16 km/l, ma tanto dipende dal percorso e dalla fretta di chi è al volante.
Saliamo poi sulla 2.0 TFSI, che è piuttosto brillante con i suoi 245 CV, ma per ovvie ragioni in Italia è scelta da una ristrettissima nicchia di appassionati. Infatti, è lo stesso motore della Golf GTI, e la sua brillantezza si sposa con una visuale di guida più ampia e con un comfort superiore. Suona bene quando si allunga nella zona alta del contagiri, e il cambio DSG a 7 rapporti presenta anche le pratiche palette dietro il volante. In montagna diverte, ma non si va oltre gli 11 km/l.
Stessa potenza e piglio differente per la ibrida plug-in da 245 CV che parte in elettrico, sfrutta il più possibile il motore ad impatto zero e percorre 49 km senza inquinare in modalità EV. La sua batteria da 13 kWh si ricarica da casa in meno di 5 ore, ed in viaggio si può anche sfruttare il 1.4 TFSI per recuperare kWh utilizzandolo come generatore. La PHEV punta sul comfort e la guida fluida ma sa divertire, a modo suo.
Niente in confronto a quanto fa sorridere di divertimento ed adrenalina la RS con il suo 5 cilindri 2.5 sovralimentavo da 400 CV e 480 Nm. Azzurra, come la mitica Audi 80 RS2, squarcia le montagne alla stregua di un laghetto alpino, e risuona prepotente dagli scarichi con quella musica che rimpiangeremo amaramente dal 2035. Lei è affilata e velocissima, ha lo sterzo progressivo, è più bassa di 10 mm e sfoggia la trazione integrale Quattro per non mollarti mai nemmeno tra i tornanti più impegnativi. Lo sterzo è rivestito d’Alcantara, perché le mani sudano, eccome! Con prestazioni entusiasmanti, 4,5 s per lo scatto da 0 a 100 km/h, e 280 km/h di velocità massima, non teme nemmeno le supercar.
Il 2.0 TDI da 150 CV è per le flotte aziendali, visto che fa tanta strada e sfiora i 20 km/l di media. E’ il classico motore instancabile ed ineccepibile, al punto che non è ancora del tutto chiaro perché dovremo rinunciarvi. Magari in futuro avrà l’aiutino ibrido e rimarrà sul mercato, non sarebbe un delitto per l’ambiente, ma sarebbe una manna per chi fa tanta strada. C’è anche la versione da 200 CV che abbiamo guidato con la trazione Quattro, è per chi vuole di più e comunque non rinuncia al turbodiesel. Non tutte le concorrenti offrono questa scelta, altre puntano molto sull’elettrico già da ora, ma le vendite, fino ad oggi, danno ragione all’Audi Q3.
Una formula di noleggio flessibile
L’Audi Q3 parte dai 36.700 euro nella variante SUV e da 40.600 euro per la versione Sportback. Con la power unit ibrida plug-in il listino scatta da 48.800 euro, mentre al vertice della gamma c’è la RS Q3 Sportback da 75.450 euro. Non mancano le formule di noleggio, anche ai privati, così adesso c’è anche la possibilità, investendo 40 euro in fase di contrattazione, di cambiare il piano di noleggio dopo averlo scelto. L’opzione è valida per una volta sola, ma consente di adeguare il noleggio all’utilizzo effettivo dell’auto. D’altra parte, ci sono 45 combinazioni tra cui scegliere durante il contratto, con 5 opzioni da 24 a 48 mesi, e 9 opzioni da 10.000 a 50.000 km/anno.