Auto con targa estera in Italia: regole e limitazioni
Guida completa per chi utilizza veicoli con targa estera in Italia: limiti di circolazione, obblighi di registrazione e multe
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Le normative italiane relative ai veicoli con targa estera si sono irrigidite dal 2018, con l’introduzione di regole più severe per contrastare l’esterovestizione. Il Codice della Strada distingue chiaramente tra residenti italiani e stranieri, imponendo limiti temporali precisi per la circolazione di auto immatricolate all’estero.
I cittadini residenti in Italia possono utilizzare un veicolo con targa estera per un massimo di 90 giorni, trascorsi i quali è obbligatorio procedere alla reimmatricolazione con targa italiana. Gli stranieri, invece, hanno la possibilità di circolare sulle strade italiane per un periodo massimo di un anno.
Il registro obbligatorio e i casi particolari
Dal 2018 è stato istituito il Reve registro veicoli, gestito dal PRA, per monitorare i veicoli con targa straniera che circolano in Italia per più di 30 giorni e sono guidati da residenti. L’iscrizione al registro ha un costo complessivo di 59 euro, suddivisi tra emolumenti ACI (27 euro) e imposta di bollo (32 euro).
La normativa prevede alcune eccezioni. I lavoratori dipendenti o autonomi che operano all’estero hanno un termine esteso a 60 giorni per l’obbligo di registrazione. Sono invece esentati del tutto i dipendenti pubblici in servizio all’estero, il personale militare o di polizia presso basi internazionali e i residenti a Campione d’Italia.
Noleggi e leasing: regole specifiche
Per i veicoli in leasing, noleggio o comodato d’uso, la legge impone precisi obblighi documentali. I conducenti residenti in Italia devono avere sempre a bordo il contratto di locazione, completo di tutti i dettagli temporali. In caso di mancata documentazione, le sanzioni codice strada variano da 250 a 1.000 euro, con il rischio di fermo amministrativo del veicolo.
Conseguenze per chi non rispetta le norme
Il mancato rispetto delle tempistiche previste dalla legge può comportare pesanti sanzioni. Superare i termini consentiti può costare tra 400 e 1.600 euro, con il ritiro dei documenti di circolazione. Se il veicolo non viene regolarizzato o esportato entro 30 giorni, si procede con la confisca.
Particolarmente gravosa è la multa per l’omessa iscrizione al Reve registro veicoli, che può oscillare tra 712 e 3.558 euro. Inoltre, tutte le infrazioni al Codice della Strada vengono notificate all’intestatario del veicolo, indipendentemente dalla nazionalità della targa.
Con queste regole, l’Italia cerca di bilanciare il diritto alla libera circolazione auto estero con la necessità di garantire trasparenza fiscale e sicurezza stradale, applicando una legislazione chiara ma rigorosa per chi utilizza veicoli immatricolati all’estero nel territorio nazionale.
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