Auto elettriche e plug-in: Europa supera la Cina, ecco i modelli più venduti
A dicembre 2020 le vendite EV e PHEV hanno raggiunto quota 281.171 unità, con un +254% rispetto a dicembre 2019: nel complesso, l’anno si è chiuso con quasi 1,37 milioni di esemplari venduti e il podio a Renault Zoe, Tesla Model 3 e VW ID.3.
Il momento è storico: la palma di mercato principale per auto elettriche e ibride plug-in va all’Europa, che nel 2020 ha compiuto un epocale sorpasso sulla Cina, da tempo leader nelle vendite di modelli ad elevata elettrificazione. Una circostanza sensazionale, che assume ulteriore valore se si tiene conto che all’ombra della “Grande Muraglia”, a dicembre 2020 si sono registrate 224.000 nuove immatricolazioni di auto elettriche e ad alimentazione ibrida ricaricabile, con una crescita del 50% giusto giusto in rapporto a dicembre 2019. Ebbene: l’Europa ha messo a segno ben 281.171 nuove unità di vetture EV e PHEV immesse in circolazione.
Cifre da incorniciare
Dati alla mano, secondo le rilevazioni mensili effettuate da EV Sales, l’aumento in Europa, rispetto a dicembre 2019, è stato addirittura del 254% (ovvero circa 115.000 unità vendute in più).
Di seguito un riassunto dei volumi di vendita di auto elettriche ed auto ibride plug-in fatte registrare in Europa a dicembre 2020, raffrontati con quelli dello stesso mese dell’anno precedente.
- Auto elettriche: 168.912 (con un aumento del 223% su dicembre 2019)
- Auto ibride plug-in: 112.260 (cioè +347% su dicembre 2019).
Le quote di mercato
In base alle rispettive quote di mercato a dicembre 2020 in Europa, si evidenzia quanto segue.
- Auto elettriche e ibride plug-in: incidenza complessiva del 23% sul totale delle vendite
- Quota di mercato auto elettriche: 14% a dicembre 2020
- Quota di mercato auto ibride plug-in: 9% a dicembre 2020.
2020: numeri record
Ed ecco il consuntivo per l’intero 2020 relativo alle vendite di autovetture ad elevata elettrificazione nel “Vecchio Continente”.
- Auto elettriche e ibride plug-in: 1.367.138 unità complessivamente (crescita rispetto al 2019: +142%)
- Quota di mercato complessiva raggiunta: 11%
- Quota di mercato auto elettriche 2020: 6,2%
- Quota di mercato auto ibride plug-in: 4,8%.
Mettendo a confronto il totale delle vendite Europa-Cina, emerge che nel vastissimo mercato-chiave dell’estremo oriente le immatricolazioni di modelli EV e PHEV sono state circa 1.272.000: un risultato comunque ottimo, che tuttavia non ha scalfito le performance messe a segno nel “Vecchio Continente”.
Auto elettriche: top ten Europa 2020
Un significativo contributo all’escalation del comparto “zero emissioni” in Europa nel 2020 sono state in massima parte Renault Zoe, Tesla Model 3 e la “big news” di Wolfsburg Volkswagen ID.3, che ha debuttato più avanti nell’anno e tuttavia si è già attestata sul terzo gradino del podio. Seguono, nell’ordine: Hyundai Kona EV, Audi e-tron, Volkswagen e-Golf, Nissan Leaf, Peugeot e-208, Kia Niro EV e, prima fra le plug-in, Mercedes A250e.
- Renault Zoe (99.613 unità immatricolate nel 2020 in Europa)
- Tesla Model 3 (87.642)
- Volkswagen ID.3 (56.937)
- Hyundai Kona EV (48.537)
- Audi e-tron (35.463)
- Volkswagen e-Golf (33.659)
- Nissan Leaf (31.791)
- Peugeot e-208 (31.554)
- Kia Niro EV (30.690)
- Mercedes A250e (29.436), primo modello plug-in.
Com’è andata a dicembre
L’ultimo mese dell’anno si è concluso, sul fronte auto elettriche e ibride plug-in, con una situazione da rimarcare: il podio è sostanzialmente… invertito. Ovvero: quella che era in testa è “scivolata” in terza posizione, e viceversa. Per intenderci: a guidare la graduatoria EV+PHEV più vendute in Europa a dicembre è stata Volkswagen ID.3, davanti a Tesla Model 3 ed a Renault Zoe. Ci sono inoltre tre modelli che non compaiono nella “top ten” dell’anno: si tratta di Renault Captur e Mercedes GLCe (entrambi ad alimentazione ibrida plug-in) e la “nostra” Fiat 500 elettrica, che ha chiuso la classifica delle dieci zero emission+ibride ricaricabili più vendute a dicembre 2020 in Europa.
- Volkswagen ID.3 (28.108 nuove immatricolazioni a dicembre 2020)
- Tesla Model 3 (24.664)
- Renault Zoe (16.332)
- Hyundai Kona EV (11.340)
- Renault Captur (6.135), primo modello plug-in più venduto
- Mercedes A250e (5.507)
- Nissan Leaf (5.424)
- Audi e-tron (5.296)
- Mercedes GLCe (5.214)
- Fiat 500 elettrica (4.999).
Seguono, nei “posti caldi”: l’altrettanto nuovissima Volkswagen ID.4 (4.714), Jaguar I-Pace (4.635), Seat Leon PHEV (4.353), Volkswagen Golf GTE (4.245), Mercedes E300e (4.061), Volvo XC40 PHEV (3.958), Volkswagen Passat GTE (3.828), Bmw X1 PHEV (3.788), Volkswagen e-Up! (3.751) e Bmw 330e (3.727).
E l’Europa sottoscrive una nuova “big Alliance” per le batterie
Per il futuro, una importante pagina legata allo sviluppo “interno” della e-mobility è nel frattempo stata scritta. In ordine al rispetto delle normative UE per gli aiuti di Stato, la Commissione Europea ha siglato un secondo programma IPCEI (ovvero di interesse comune europeo) a sostegno dei settori di ricerca ed innovazione nelle batterie per l’alimentazione di auto elettriche. Si tratta del progetto “European Battery Innovation”, è stato redatto e pianificato in maniera congiunta da Italia, Francia, Germania, Spagna, Belgio, Austria, Croazia, Finlandia, Svezia, Slovacchia e Polonia, e si riaggancia al piano comunitario per la creazione di un “Airbus per le batterie” dedicato al comparto “zero emission”.
Catena del valore e sostenibilità
Nello specifico, ciascuno dei dodici Paesi firmatari avrà a propria disposizione un portafoglio di 2,9 miliardi di euro per l’erogazione di finanziamenti, dai quali ci si attende lo sblocco di 9 miliardi di investimenti privati. Finalità principale del progetto (che va ad arricchire le innovazioni stabilite nel primo programma comunitario che alla fine del 2019 aveva ottenuto “disco verde” e per il quale erano stati messi sul piatto 3,2 miliardi di euro di fondi pubblici), la catena del valore delle batterie per auto elettriche, con particolare interesse sulla sostenibilità in tutte le fasi di attuazione, cioè dai procedimenti di estrazione delle materie prime all’iter di progettazione, fino alla produzione degli elementi per le batterie ed infine al loro riciclo, seguendo una logica di smaltimento “a fine vita” impostata sui dettami dell’economia circolare.
Le aree di intervento
La timeline di completamento del nuovo programma va al 2028: al progetto aderiscono 42 fra start-up, PMI e utility di energia nonché più di 150 realtà esterne (Università, piccole e medie imprese, studi di ricerca), che interagiranno reciprocamente su quattro macrosettori di attività:
- materie prime e materiali hi-tech
- elementi di composizione delle batterie
- sistemi di accumulo
- riciclaggio e sostenibilità.
Da notare una notevole presenza di aziende e società italiane: Fluorsid, Green Energy Storage, Italmatch Chemicals e Solvay Italia, FCA Italy, Midac, Manz Italia, Endurance, Enel X, FCA, Fiamm, FPT Industrial, Engitec, che collaboreranno insieme a – fra le altre – Bmw, Tesla, Northvolt, Varta, SGL Carbon, Rimac, Valmet Automotive.