Auto elettriche: incentivi solo a quelle europee?
Il Vecchio Continente premia la produzione locale.
Le auto elettriche avanzano, non si affermano, e dividono. Dividono l’utente, costretto a fare i conti con costi eccessivi delle vetture, e con una rete di ricarica carente e costosa. Dividono i costruttori, perché le prospettive sono tutt’altro che chiare, e la Cina ha in mano la produzione di diverse componenti fondamentali. Gli unici a difenderle a spada tratta sono i rappresentanti politici, ed è quanto si evince dalle pagine di Automotive News, a seguito di un briefing sul bilancio 2023. Nel contesto, il ministro delle finanze francese, Bruno Le Maire, avrebbe annunciato che è tempo di “riservare un bonus solo ai veicoli elettrici prodotti in territorio europeo, o che comunque soddisfano rigorosamente i vari standard ambientali comunitari”.
Incentivi solo alle auto elettriche europe
L’Europa quindi starebbe cercando un modo per difendersi dalla concorrenza cinese, sempre più agguerrita, e sempre più competitiva, sopratutto sulle auto elettriche. La tecnica riprenderebbe quella del Nord America, che premia le auto prodotte sul territorio. Così, per avere il sostegno degli incentivi statali, le auto del prossimo futuro dovranno essere a batteria e 100% “made in Europe”. Con l’intenzione di favorirne la produzione sul territorio europeo. Quindi, niente dazi sui prodotti cinesi, ma un probabile stop agli incentivi.
D’altra parte, con le auto elettriche, bisognose di meno componenti e minore manutenzione, già parte dell’indotto automotive è destinato a soffrire, per cui bisogna almeno salvare la produzione, per non rischiare di essere sempre più dipendenti dalla Cina. Forse, da questo punto di vista, ciò che sta accadendo con il gas russo, a seguito del conflitto in Ucraina, sta aprendo gli occhi non solo ai costruttori, ma anche a chi riveste importanti cariche politiche.
Tanti punti da chiarire
Certo, il discorso delle auto elettriche è complesso, e il traguardo del 2035 potrebbe essere rivisto. Ma intanto, partendo dalle dichiarazioni di Le Maire, ci sono dei punti che andrebbero chiariti. In particolare l’affermazione che recita in questo modo: “se vogliamo difendere le nostre industrie, i nostri posti di lavoro e la nostra tecnologia, dobbiamo giocare con le stesse regole”. Ecco, non è un gioco, ci sono milioni di posti di lavoro in ballo, e poi c’è tutto il discorso dell’energia da affrontare, per quanto riguarda i costi, la produzione e la diffusione.
Come spesso accade, c’è il rischio che si guardi solamente in una direzione senza osservare tutto il contesto, mettendo da parte le difficoltà ad accedere ad un mezzo nuovo ed impegnativo come l’auto elettrica da parte dell’automobilista comune. In Italia siamo già alle prese con un secondo aumento delle tariffe della ricarica a consumo e le auto elettriche hanno batterie sempre più grandi che necessitano di ricariche sempre più veloci…