Auto, in Italia il caro benzina non ne riduce l’utilizzo
L’auto resta saldamente la prima scelta degli italiani per i propri spostamenti mentre lo sharing registra un vero e proprio flop.
Nel periodo della pandemia, l’utilizzo dell’auto da parte degli automobilisti italiani si era attenuato, ma sembra sia stata soltanto una breve parentesi, considerando i dati emersi dall’ultima indagine ISTAT sull’uso dei trasporti in Italia. Secondo i dati diffusi dall’istituto di ricerca, l’automobile rimane il principale mezzo per gli spostamenti quotidiani degli italiani, nonostante l’attuale periodo storico che vede i prezzi del carburante sfiorare i 2 euro e le tante alternative ai veicoli privati, come ad esempio i mezzi pubblici e lo sharing di auto, moto e monopattini.
Auto: la principale scelta degli italiani
Dalla ricerca emerge che negli ultimi 6 mesi, ben 84 italiani su 100 hanno utilizzato la propria autovettura come principale mezzo di trasporto. Nei prossimi 3 mesi si dovrebbe registrare un lieve calo, dall’84,3% all’82,9%. Ben il 38,7% degli intervistati ha dichiarato di essere intenzionato a cambiare le proprie abitudini proprio a causa del caro carburanti, mentre il 23,5% lo farà a causa di una diminuzione dei rischi pandemici.
Solo i giovani puntano sui mezzi pubblici
Solo 1 su 5 persone intervistate ha dichiarato di aver utilizzato i mezzi pubblici, come ad esempio treni, metro e bus, come mezzi principali per i propri spostamenti. I giovani sembrano apprezzare molto di più i mezzi pubblici, infatti il 30% delle persone tra i 18 e i 29 anni ha infatti dichiarato che si affiderà al trasporto pubblico nei prossimi tre mesi.
Auto: flop dello sharing
Tra i dati emerge una informazione significativa per quanto riguarda lo sharing che negli ultimi anni ha tentato di influire sul cambiamento dei trasporti urbani nelle città. A sorpresa i veicoli condivisi (auto, moto e monopattini) risultano in coda tra le scelte per gli spostamenti degli italiani.
Nel nord-est del paese, l’uso stabile di questi veicoli è praticamente nullo, inoltre anche nel resto della penisola il loro utilizzo non comprende nemmeno 1 italiano su 100. Da questa tendenza non fanno eccezione neanche gli utenti più giovani: nessuno tra i 18 e i 29 anni utilizza lo sharing come mezzo di trasporto principale e probabilmente circa l‘1% lo utilizzerà nei prossimi 3 mesi.