Automobilista riottiene la patente: la giustificazione che sorprende
Un avvocato di Viterbo riottiene la patente grazie a una giustificazione inaspettata. Il giudice sospende il provvedimento
«Ho avuto un attacco di dissenteria». Con questa semplice frase, un automobilista è riuscito a convincere il giudice di pace di Viterbo a sospendere il provvedimento che gli aveva ritirato la patente. L’uomo, un avvocato quarantenne, era stato accusato di guida in stato di ebbrezza e di aver causato un incidente, subendo così una patente sospesa per quattro anni.
In concomitanza con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada perde la patente
L’episodio risale alla notte del 14 dicembre 2024, in coincidenza con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, fortemente voluto dal ministro Matteo Salvini. Le autorità avevano fermato l’uomo su via Trieste con il motore acceso, e il suo rifiuto di sottoporsi all’alcol test era stato equiparato a un tasso alcolemico superiore al 2%. Tuttavia, come dimostrato dall’avvocato Francesca Bufalini, il veicolo era fermo e non in movimento.
Secondo la difesa, l’uomo si era accostato a causa di un malore, probabilmente una congestione, e aveva lasciato il motore acceso per riscaldarsi nella notte gelida. «Ero in una rientranza, non creavo alcun problema alla viabilità», ha dichiarato l’automobilista. La situazione si è aggravata quando una seconda auto, sopraggiunta a velocità, ha tamponato le volanti della polizia ferme sul luogo del controllo, portando l’uomo a essere considerato responsabile anche di questo incidente.
Codice della Strada: un episodio che fa giurisprudenza
La difesa ha contestato tutte le accuse, sottolineando che il veicolo era chiaramente fermo e che non vi era alcuna prova di guida in stato di ebbrezza o di coinvolgimento nell’incidente. Il giudice di pace ha accolto il ricorso, sospendendo l’ordinanza del prefetto che disponeva il ritiro della patente.
Questa decisione ha acceso un dibattito sulla severità delle nuove norme del Codice della Strada e sulla loro applicazione. Da un lato, le autorità sostengono la necessità di sanzioni rigorose per garantire la sicurezza stradale; dall’altro, emergono preoccupazioni per possibili errori nell’applicazione delle regole, soprattutto in situazioni particolari come questa. Il caso potrebbe avere ulteriori sviluppi, poiché l’automobilista ha dichiarato l’intenzione di dimostrare la sua innocenza anche in sede penale. Nel frattempo, il provvedimento del giudice di pace rappresenta un precedente interessante per chi si trova in circostanze simili.