BMW Serie 2 Active Tourer 2022: prova, prezzo, motori
Il monovolume della Casa dell’Elica diventa ibrido e si fa più più aggressivo nell’aspetto.
Anche la BMW Serie 2 Active Tourer entra nell’era ibrida e lo fa in modo leggero, per il momento, ma da luglio aggiungerà in gamma anche due varianti plug-in. L’abbiamo guidata in anteprima nella versione più spinta, la 223i, che sfoggia 218 CV ed un carattere deciso.
Bocca larga e fari stretti
Se le proporzioni sono rimaste speculari a quelle del modello precedente, i dettagli la rendono diversa, più moderna, più grintosa, destinata a stemperare ogni luogo comune sulle monovolume. Il Doppio Rene è cresciuto, sulla scia della nuova Serie 4, mentre i fari sono diventati più sottili ed i paraurti più taglienti. Cambiano anche i montanti anteriori, adesso più inclinati, quasi a sottolineare la nuova indole della Serie 2 Active Tourer.
Interno a tutto schermo
La iX ha influenzato sicuramente la plancia di questa BMW per famiglie, non a caso i due schermi da 10,25 e da 10,7 pollici, rispettivamente per la strumentazione e l’infotainment, sembrano formare un corpo unico, un pò come sulla KIA Sportage di nuova generazione, mentre il bracciolo centrale appare sospeso, e c’è un vano con ricarica wireless che ospita lo smartphone in posizione verticale. In questo contesto, stona l’head-up display che fuoriesce dalla palpebra del quadro strumenti.
Ma la tecnologia non manca, con il navigatore che utilizza la realtà aumentata, ed un sistema multimediale gestibile anche attraverso i comandi vocali, e capace di sfruttare la tecnologia 5G. L’ambiente è curato, con materiali all’altezza del brand, ma il bagagliaio nelle versioni ibride perde circa 60 litri, rimanendo oltre quota 400 litri. In caso di necessità, c’è il divano posteriore scorrevole di 13 cm per ampliare il volume di carico.
Al volante ha una certa verve
Al momento, la gamma vede 2 unità esclusivamente termiche, la 218i da 136 CV e la 218d da 150 CV, e due mild hybrid, con il motore elettrico sistemato all’interno del cambio a doppia frizione a 7 rapporti che, come da copione, fa le veci del motorino d’avviamento e dell’alternatore, fornendo, all’occorrenza, 19 CV ad impatto zero.
Queste versioni sono denominate, rispettivamente, 220i e 223i, e presentano un motore termico sovralimentato 1.5 a 3 cilindri nel primo caso, e 2.0 a 4 cilindri nel secondo, oggetto della nostra prima presa di contatto. Grazie all’apporto dell’elettrico, la potenza di sistema della 223i è di 218 CV, che gli consentono di scattare da 0 a 100 km/h in 7 secondi, e di toccare una velocità massima superiore ai 240 km/h.
Tutto questo si traduce in un certo brio, coadiuvato da uno sterzo preciso e da un assetto solido. Nel quadro dinamico generale, la voce che soddisfa di meno è la frenata, visto che la fase rigenerativa sembra togliere del feeling al pedale. A livello di consumi, in media abbiamo percorso 14 km/l, ma ci riserviamo di analizzare meglio il dato nel corso di una prova su strada più approfondita.
3 versioni con prezzi a partire da 33.000 euro
Sono 3 gli allestimenti disponibili: base, Luxury, ed MSport. Il secondo comporta un esborso ulteriore di circa 2.000 euro, mentre il terzo una spesa superiore di circa 3.700 euro rispetto alla versione base. In ogni caso la dotazione va integrata, anche se annovera accessori quali i sensori di parcheggio, la retrocamera, la frenata automatica d’emergenza, e l’avviso di abbandono della carreggiata.
Il listino parte dai 33.000 euro della 218i, mentre la 223i MSport ha un costo di 43.760 euro. Anche su questa variante, che al momento è la top di gamma, accessori pagano a parte.