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Bosch e i tagli al personale per uscire dalla crisi

Bosch è costretta a tagliare circa 5.500 persone per emergere da una crisi profonda, nella quale è sprofondato tutto il settore

Il gigante tedesco della componentistica auto, Bosch, si trova ad affrontare una profonda crisi nel settore automotive, annunciando un piano di tagli al personale e riduzione dell’orario di lavoro per far fronte al calo della domanda. La notizia segue una serie di annunci simili da parte di altre importanti aziende del settore, come Volkswagen e Mercedes, dipingendo un quadro preoccupante per l’industria automobilistica tedesca ed europea.

Bosch e il piano per uscire dalla crisi

Bosch prevede di tagliare 5.550 posti di lavoro entro il 2027, di cui 3.800 in Germania. La divisione più colpita è quella delle “cross-domain computer solutions”, specializzata in sistemi di assistenza alla guida e guida autonoma. Ulteriori tagli sono previsti in diverse fabbriche, tra cui Hildesheim (750 posti di lavoro entro il 2032) e uno stabilimento vicino a Stoccarda (1.300 posti di lavoro tra il 2027 e il 2030).

Bosch intende ridurre l’orario settimanale di lavoro da 38/40 ore a 35 ore per circa 10.000 dipendenti. Questa riduzione comporterà un taglio salariale del 12,5%. Le misure partiranno a marzo dalla sede centrale di Gerlingen e si estenderanno ad altri impianti, tra cui Schwaebisch-Gmuend e Schwieberdingen.

Le cause della crisi

Dunque, vediamo quali sono le ragioni che hanno portato Bosch in una crisi pressante:

  • sovraccapacità produttiva causata da una domanda in calo per i ricambi auto, in particolare per le tecnologie avanzate come i sistemi di assistenza alla guida;
  • difficoltà strutturali che interessano l’intero settore automotive, sia i costruttori di veicoli che i fornitori.

Il consiglio di fabbrica di Bosch e la IG Metall hanno espresso forte opposizione ai tagli, annunciando una resistenza a tutti i livelli. È probabile che si apra un braccio di ferro tra l’azienda e i sindacati per negoziare il numero effettivo di licenziamenti.

Un settore in difficoltà

Bosch non è l’unica azienda del settore ad affrontare questa crisi. Anche Continental e ZF Friedrichshafen, insieme a numerose piccole aziende dell’indotto tedesco, stanno attuando misure simili di tagli e contenimento dei costi.

La situazione di Bosch evidenzia la profonda crisi che sta attraversando il settore automotive, in particolare quello tedesco. La transizione verso l’elettrico e le difficoltà economiche globali stanno mettendo a dura prova l’industria, costringendo le aziende a ristrutturazioni e tagli dolorosi. Il futuro del settore, e dei suoi lavoratori, rimane incerto.

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