Cashback autostrade: parte il servizio di rimborso per le code
L’iniziativa, anticipata all’inizio di agosto 2021, è ufficialmente aperta a tutti gli utenti, anche se in fase sperimentale che durerà fino al 31 dicembre: tutti i dettagli.
Da oggi mercoledì 15 settembre prende ufficialmente il via il servizio di “cashback autostradale”: meccanismo che prevede un rimborso parziale o totale dei pedaggi, a beneficio degli utenti, per il tempo perso in coda a causa dei cantieri presenti sulle tratte gestite da ASPI-Autostrade per l’Italia.
La novità, è opportuno ricordarlo, era in effetti iniziata nei primi giorni di agosto, in fase di test e riservata ad un ristretto numero di automobilisti. Dopo le prime settimane di studio, il bacino di utenza si amplia a tutti, sebbene sempre a livello sperimentale, e fino al 31 dicembre 2021.
Il cashback autostradale è rivolto a qualsiasi categoria e classe di veicoli, ed è indipendente rispetto al metodo di pagamento utilizzato: contanti, telematico (Telepass) ed elettronico (carte di credito e bancomat). La somma messa a disposizione da ASPI è di 250 milioni di euro, da “spalmare” su cinque anni.
Come si calcolano i rimborsi
Per avere diritto al rimborso, che scatterà dopo 15 minuti di ritardo, Autostrade per l’Italia si basa sulla determinazione di tempi di percorrenza superiori a quelli medi di riferimento. Il calcolo si riferisce ad una velocità media di 100 km/h (per auto, moto, veicoli commerciali leggeri) e 70 km/h (per automezzi pesanti). L’ammontare del “cashback” varia fra il 25% ed il 100% del pedaggio, e solamente ad ASPI (non, quindi, alle tratte autostradali gestite da altre società in concessione).
Una tabella che riportiamo qui sotto consente di comprendere facilmente i criteri di calcolo dei rimborsi. Come si accennava più sopra, i rimborsi vengono considerati solamente per i ritardi provocati dai cantieri con riduzione del numero di corsie di marcia, esclusi i lavori che interessano le corsie di emergenza. Il programma, almeno nell’attuale prima fase, non si riferisce alle code provocate da altri fattori (traffico intenso, fenomeni meteorologici, incidenti, manifestazioni).
I rimborsi tramite la app
L’erogazione dei rimborsi avviene esclusivamente attraverso la App Free to X, strumento digitale che, una volta scaricato gratuitamente sul proprio device portatile (è compatibile con gli smartphone Android e iOs) ed effettuata la registrazione, permette all’utente di inviare una foto degli scontrini – oppure i dati del Telepass – per dimostrare la durata del proprio tragitto e l’entità del ritardo.
Chi, ad esempio, utilizzi carte di credito, di debito o abbia pagato in contanti, invierà un’immagine della ricevuta di avvenuto pagamento della tratta richiesta e ottenuta al casello di uscita. Con il Telepass, la notifica di diritto ad ottenere il rimborso viene inviata in automatico (è sufficiente confermare l’itinerario appena percorso). Per gli altri metodi di pagamento, il messaggio di accettazione richiede un po’ più di tempo: si parla di 24-48 ore.
Il “borsellino virtuale”
I rimborsi non vengono erogati immediatamente ed in maniera singola: sono in effetti “custoditi” in un “borsellino virtuale”, per essere poi versati in un’unica soluzione, a partire da gennaio 2022 sul proprio conto corrente (mediante bonifico o in fattura per gli utenti Telepass), e riguarderanno i transiti successivi a mercoledì 15 settembre 2021. È da tenere conto, informa Autostrade per l’Italia, che l’accessibilità al nuovo servizio per i Consorzi ed i relativi associati avverrà più avanti: in questo caso, un programma di adesione specifico permetterà il recupero retroattivo dei rimborsi riferiti alle tratte autostradali percorse dal 15 settembre 2021 in avanti.