Caterham Seven 170: caratteristiche, dotazioni e peso (piuma)
Tutti i dettagli sulla versione più leggera mai prodotta della ultrasessantenne roadster di origine Lotus (e prodotta, da quasi cinquant’anni, a Dartford).
Agilissima in virtù di un rapporto peso/potenza che ha pochi eguali; “estrema” nella sua semplicità. Per questo, unica nel proprio genere e dunque riconoscibilissima. Le peculiarità che da sempre contraddistinguono la “stirpe” Caterham Seven sono talmente conosciuti dagli appassionati che è superfluo ribadirli. È tuttavia sul peso che la factory di Dartford, legata a filo doppio alla storia di Lotus (dopo essere stata per più di un decennio concessionaria ufficiale, nel 1973 acquisì da Colin Chapman i diritti per la produzione della leggendaria Lotus Seven che era stata appena “pensionata” dal “Grande capo” di Hethel). Ed è proprio uno degli atout di Seven che costituiscono l’origine progettuale dell’ultima proposta Caterham in ordine di tempo ad essere messo in primo piano: la “bilancia”.
440 kg: meno di così…
Si tratta della novità Caterham Seven 170, accompagnata all’imminente lancio commerciale dall’indicazione di avere realizzato il proprio modello di serie più leggero di sempre: appena 440 kg. Un valore che avrebbe fatto felice lo stesso Colin Chapman (che, sempre rivolto a svilupparsi per migliorare di continuo, non faceva mistero di amare poco la “sua” Lotus Seven che, sostanzialmente immutata, restò in produzione – tanto in kit come vettura già completa – per un quindicennio esatto: dal 1957 al 1972), per il quale più che la potenza “nuda e cruda” contavano la leggerezza e la maniacale attenzione all’assetto.
Solamente in kit
La “baby-novità” di Caterham è in vendita con prezzi che partono da 22.990 sterline, come dire circa 26.900 euro; e, per la gioia degli “enthusiast” che abbiano voglia di cimentarsi nell’assemblaggio della propria vettura, solamente “in scatola di montaggio”: filosofia anch’essa quanto più “British” che tuttavia in Italia comporta notevoli difficoltà per l’omologazione. Due le configurazioni proposte: 170S, dall’impostazione più “stradale”, e 170R, la più “pistaiola” in quanto (sempre in ordine alla massima semplicità cara a Colin Chapman)… tutto quello che non serve (per l’utilizzo in pista) è stato eliminato “tout court”.
Eccezionale rapporto peso/potenza
L’impostazione esteriore di Caterham Seven 170 è superflua da analizzare: le linee sono sempre quelle “a siluro” che da ben sessantasei anni contraddistinguono Lotus Seven e da quasi mezzo secolo (il traguardo dei cinquant’anni verrà celebrato nel 2023) denotano la produzione Caterham. Ben più interessante, ai fini del peso-piuma (appunto: 440 kg nell’allestimento più “leggero” 170R) è la parte meccatronica e quella rivolta alle dotazioni.
Sotto al cofano, l’unità motrice adottata è il minuscolo tre cilindri turbo Suzuki da 660 cc, che eroga una potenza massima di 84 CV e 116 Nm di coppia massima, abbinata ad un cambio a cinque rapporti. Così equipaggiata, Caterham Seven 170 raggiunge un rapporto peso/potenza di ben 170 CV per tonnellata, che su strada si traduce in uno scatto da 0 a 100 km/h in appena 6”9.
La guidi come un kart
L’intera vettura pesa meno del motore di una Bugatti Chiron, per intenderci. In effetti, non solamente la bilancia in se, ma anche la risposta del veicolo su strada (ed in special modo in pista) è funzionale all’equipaggiamento adottato: a cominciare dalle ruote, che sono… proporzionali alle sue dimensioni (soprattutto in larghezza: appena 1,47 m, cioè dieci centimetri e mezzo meno rispetto agli altri modelli dell’azienda di oltremanica): gli pneumatici sono da 155 di sezione, e vengono montati su cerchi da 14”.
Il “capitolato” di accessori forniti di serie è peraltro anch’esso “minimal”: da una dotazione standard che comprende cerchi in lega, volante sportivo Momo e quattro tinte carrozzeria a scelta, per Caterham Seven 170S ci sono il parabrezza “integrale” con capottina impermeabile, i sedili in pelle nera ed un set di sospensioni stradali, mentre Caterham Seven 170R viene equipaggiata con sedili anatomici in materiale composito, la plancia in fibra di carbonio, i minuscoli deflettori “tipo aero screen”, le cinture di sicurezza a quattro punti e le sospensioni a taratura adatta all’impiego più sportivo.