C'è un Paese nel mondo dove la Porsche 911 è l'auto più immatricolata: qual è?

Le immatricolazioni in Andorra sono dominate da Porsche 911, ma emergono indagini su un sistema di evasione fiscale e di noleggio illecito

Di Fabrizio Caratani
Pubblicato il 7 feb 2025
C'è un Paese nel mondo dove la Porsche 911 è l'auto più immatricolata: qual è?

Due milioni di euro di evasione fiscale, oltre 200 auto di lusso coinvolte e una rete criminale che si estende tra Francia e Andorra. Sono i numeri di un sistema fraudolento che ha trasformato il piccolo stato pirenaico in un paradiso per le supercar di dubbia provenienza. Nel 2024, mentre l’Europa si orientava verso auto economiche e cittadine, Andorra ha registrato un anomalo primato di immatricolazioni di vetture di lusso. La Porsche 911 ha guidato questa particolare classifica, seguita dalla sportiva Toyota Yaris GR e da altri modelli premium come Porsche Cayenne e Macan, sollevando più di un sospetto nelle autorità locali.

Alta evasione fiscale

L’inchiesta del giornale Altaveu ha fatto emergere un elaborato schema di evasione fiscale che sfruttava le agevolazioni tributarie andorrane. Il meccanismo prevedeva l’immatricolazione di auto di lusso a nome di società locali, che poi le “affittavano” a cittadini francesi attraverso contratti fittizi, permettendo loro di aggirare il pagamento dell’IVA nel loro paese.

Le indagini hanno portato all’arresto di un trentaduenne, considerato il cervello dell’operazione. Il sistema, apparentemente semplice ma ben orchestrato, permetteva ai clienti d’oltralpe di circolare con targhe andorrane, evitando così consistenti oneri fiscali francesi.

Porsche 911, l’anomalia delle immatricolazioni di Andorra

Con appena 2.000-3.000 immatricolazioni annue, il mercato automobilistico di Andorra presenta un’anomala concentrazione di veicoli di fascia alta, con prezzi medi superiori ai 50.000 euro. Mercedes guida la classifica dei marchi più venduti nel 2024, ma questi dati potrebbero essere fortemente distorti dalle attività illecite scoperte.

Le autorità stanno ora intensificando i controlli e la cooperazione internazionale per contrastare questi fenomeni fraudolenti che, oltre a danneggiare l’erario francese, rischiano di compromettere la reputazione del piccolo stato pirenaico come centro finanziario legittimo.

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