Citroen C5 Aircross 1.6 Hybrid EAT8: la prova di redazione
Il SUV ibrido plug-in di Citroen osservato dal punto di vista di quattro tester differenti della redazione di Autoblog.it.
La redazione ha testato il SUV ibrido “alla spina” di Citroen, la C5 Aircross Hybrid EAT8, che estende il concetto di ibrido grazie ad una guida in città che può essere essenzialmente elettrica. Scopriamo le considerazioni di 4 tester diversi.
Tester N1
La Citroen mi ha sempre colpito per la sua originalità e in questa C5 Aircross ritrovo un design che non passa inosservato, otretutto, colmo di particolari interessanti. Il frontale è di sicuro la parte più intrigante con i gruppi ottici sdoppiati, la piccola calandra a tutta larghezza e la presa d’aria sottostante che si unisce ad altre fonti luminose. Le protezioni laterali inoltre, rendono più accattivante la fiancata e gli accenti blu sono un chiaro riferimento alla sua power unit. Non mancano le cromature del caso, ed anche gli interni hanno un design spiccatamente Citroen con le bocchette d’areazione sovrapposte, 5 comode sedute, e tanti dettagli curati. Le finiture della plancia sono da vettura premium, così come i materiali scelti, il richiamo alle Citroen di una volta è evidente, ma gli schermi della strumentazione e dell’infotainment la inseriscono nel novero delle vetture moderne.
Tester N2
Tanto spazio interno con un corpo vettura compatto, è questo uno dei punti di forza della C5 Aircross in questione, le 5 poltrone singole non costringono a viaggiare in 4 sulle lunghe distanze, ed il divano scorrevole aiuta a gestire lo spazio del bagagliaio, che però nella variante ibrida perde 120 litri. Ecco, se caricate molto, sempre e comunque, allora dovete tener conto di questo particolare. C’è anche il vano refrigerato sotto il bracciolo, e altri spazi svuota tasche, quindi non rimarrete mai con le tasche piene. Certo, bisogna prendere le misure allo schermo da 8 pollici del sistema multimediale, perché da quest’ultimo si gestisce anche il climatizzatore, e l’operazione non è delle più agevoli mentre si guida, in compenso si possono tenere sempre sotto controllo i flussi d’energia dalla strumentazione digitale.
Tester N3
Comfort, tanto comfort in ogni circostanza, la C5 Aircross ibrida plug-in è sempre silenziosa, sfrutta gli smorzatori idraulici progressivi e presenta anche i sedili anteriori con funzione massaggio. Insomma, se il traffico vi trattiene qualche minuto più del solito si può ingannare il tempo ricevendo delle vere e proprie coccole. La trasmissione EAT8 è fluida, le cambiate avvengono in maniera quasi impercettibile, e dalla strumentazione digitale si possono verificare in tempo reale tutti i parametri del caso. Le dimensioni non eccessive, è lunga 4 metri e mezzo, le consentono di essere agile anche in città, dove si sfrutta la posizione di guida rialzata per guardare oltre i veicoli che vi precedono. Se si sceglie la propulsione elettrica, con un’autonomia ad impatto zero di circa 55 km, i varchi della ZTL non sono più un ostacolo, e la comodità aumenta grazie ad una marcia pulita che non espone al minimo rumore.
Tester N4
La potenza alla C5 Aircross Hybrid non manca di certo, e i 225 CV quando li cerchi con il piede destro rispondono subito all’appello, così come i 300 Nm di coppia massima, basta selezionare la modalità Sport. Certo, se si vuole beneficiare di un’autonomia di circa 18 km/l è meglio optare per la voce Hybrid, e lasciar gestire le potenze del comparto termico e di quello elettrico al sistema, senza forzare l’andatura. Il consiglio di non eccedere con la pressione del piede destro sul pedale dell’acceleratore vale ancora di più quando si procede in elettrico, visto che si possono percorrere circa 55 km ad impatto zero.
Per tenere più carica possibile la batteria da 13,2 kWh si può spostare la leva del cambio in B, in modo da favorire il recupero d’energia, o, all’occorrenza, sfruttare la modalità eSave per sfruttare il motore termico al fine di ricaricare il pacco batteria, magari in autostrada prima di raggiungere la città quando si è secco di carica, ma in questo frangente i consumi aumentano in maniera inevitabile. Avere una batteria non troppo grande agevola i tempi di ricarica, e con una wallbox da 7,4 kW bastano 40 minuti per recuperare tutta l’energia.