Covid, i colori delle regioni da lunedì 1 febbraio: zone e regole
Dal monitoraggio Iss-Cts sull’indice di trasmissibilità dei contagi, nessuna regione in fascia rossa, 4 regioni e Provincia di Bolzano in arancione; tutte le altre regioni sono in fascia gialla (comprese Lazio e Lombardia); resta il divieto di spostarsi oltre i confini regionali.
Aumenta il numero di regioni italiane che virano verso la fascia gialla. E la notizia che farà piacere a milioni di persone è che non c’è alcuna fascia rossa. Ecco, in estrema sintesi, il verdetto stabilito nella serata di venerdì 29 gennaio dal ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dell’abituale monitoraggio effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Comitato Tecnico-Scientifico in funzione dell’Rt (indice di trasmissibilità).
Le regioni in zona arancione
Nello specifico, sono quattro i territori regionali ed una Provincia autonoma che, da lunedì 1 febbraio 2021 e fino al 15 febbraio, passano in zona arancione:
- Umbria (confermata)
- Puglia (confermata)
- Sardegna (confermata)
- Sicilia (in precedenza “zona rossa”)
- Provincia autonoma di Bolzano (in precedenza “zona rossa”).
Tutte le altre regioni sono in zona gialla
- Valle D’Aosta (in precedenza “zona arancione”)
- Piemonte (in precedenza “zona arancione”)
- Lombardia (in precedenza “zona arancione”)
- Veneto (in precedenza “zona arancione”)
- Friuli-Venezia Giulia (in precedenza “zona arancione”)
- Provincia autonoma di Trento (confermata)
- Liguria (in precedenza “zona arancione”)
- Emilia Romagna (in precedenza “zona arancione”)
- Toscana (confermata)
- Marche (in precedenza “zona arancione”)
- Lazio (in precedenza “zona arancione”)
- Abruzzo (in precedenza “zona arancione”)
- Molise (confermata)
- Campania (confermata)
- Basilicata (confermata)
- Calabria (in precedenza “zona arancione”).
Il monitoraggio dei dati effettuato dagli organi istituzionali di controllo ha, nella settimana compresa fra lunedì 18 e domenica 24 gennaio, evidenziato un Rt medio nazionale di 0,84. In relazione alle misure di contenimento dei contagi stabiliti nei vari Dpcm, il passaggio tra una fascia di colore e l’altra non può avvenire prima di due settimane: ragion per cui, ogni assegnamento territoriale rimane valido per almeno quindici giorni.
In buona sostanza, Lazio e Lombardia (con quest’ultima passata per una settimana, dal 17 al 24 gennaio, in zona rossa per il discusso caso dell’errore nel calcolo del numero di persone guarite, e successivamente salita in fascia arancione) sono “promosse” in fascia gialla, così come Piemonte, Valle D’Aosta e Veneto, Liguria, Friuli, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise, Campania e Calabria. Fra le regioni e Province autonome che mantengono lo status di fascia gialla ci sono Trento, Toscana, Molise, Campania e Basilicata. Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano, che erano in fascia rossa, passano in zona arancione. Umbria, Puglia e Sardegna confermate in zona arancione.
Il miraggio della “zona bianca”
Nel Dpcm n. 2 del 14 gennaio 2021 valido da sabato 16 gennaio fino a lunedì 15 febbraio 2021, in cui si fissavano le disposizioni per evitare un nuovo “lockdown” nazionale (documento firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e siglato anche dai ministri Roberto Speranza, Luciana Lamorgese e Francesco Boccia) è stata istituita la “zona bianca”, che entra in vigore nel caso in cui l’indice di rischio di contagi sia ancora più basso (inferiore, cioè, a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive) e non applica le restrizioni che interessano le regioni “gialle”, “arancioni” e “rosse”, tuttavia resta sotto esame in funzione, indica il Dpcm, delle “Attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico”. In buona sostanza: nel “periodo finestra” le regioni in area bianca potrebbero comunque vedersi applicate specifiche misure di restrizione. Per il momento, nessun territorio regionale italiano è in “zona bianca”: più avanti si vedrà.
Regole in vigore fino al 5 marzo 2021
Sempre in relazione ai provvedimenti varati dal Dpcm in vigore dallo scorso 16 gennaio, fino al prossimo 5 marzo rimangono valide le misure in materia di spostamenti, divieti di assembramento, apertura dei negozi, vendita e consumo di generi alimentari e bevande, nonché disposizioni sull’apertura di musei, palestre, piscine, cinema e teatri e scuole.
Zona gialla: cosa si può fare
Fermo restando che è sempre consentito il rientro nella propria abitazione di residenza o di domicilio (ciò vale anche per le seconde case), viene confermato – fino al prossimo 5 marzo – il “coprifuoco” dalle 22 alle 5 del giorno successivo, eccezion fatta per gli spostamenti dettati dalle ben conosciute comprovate esigenze di lavoro, salute, emergenza o necessità (per le quali è obbligatorio avere con se l’autocertificazione, da esibire agli agenti di polizia in caso di controllo). Raccomandazione generale è, sempre, evitare gli spostamenti non strettamente necessari.
- Fino al 15 febbraio 2021 è consentito spostarsi all’interno della propria regione (dal 16 febbraio al 5 marzo si potrà tornare a “sconfinare”, a condizione che nel frattempo non intervengano nuovi provvedimenti di limitazione). Per muoversi verso altre regioni è necessaria l’autodichiarazione
- Visite a parenti e amici. Si può, per una volta al giorno in massimo due persone (più eventuali figli fino a 14 anni o persone disabili o non autosufficienti, che siano conviventi), nel rispetto degli orari e dei limiti territoriali (dalle 5 alle 22, ed all’interno della propria regione)
- Negozi. rimangono aperti, nei giorni feriali ed in quelli festivi. Ciò riguarda anche le attività che hanno a che fare con manutenzione e riparazione di veicoli (auto, moto, veicoli commerciali, biciclette), dunque autofficine, carrozzieri, elettrauto, gommisti e vendita di ricambi. Bar e ristoranti possono tenere aperto, con servizio al tavolo (non più di quattro persone) fino alle 18. I centri commerciali restano chiusi nei giorni festivi e prefestivi, tranne farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, edicole e tabaccherie.
Distanziamento in auto
A prescindere dal colore della propria regione di residenza o domicilio, occorre mantenere il distanziamento fra le persone anche a bordo degli autoveicoli. Dunque, se si viaggia con amici o parenti non conviventi, si deve indossare la mascherina e mantenere almeno un metro di distanza, il che impone a non occupare il posto del passeggero anteriore e, per chi siede dietro, sistemarsi nei posti accanto ai finestrini. Perciò, se si trasportano persone non conviventi, il numero massimo consentito è di tre (nel caso degli autoveicoli fino a cinque posti), e così via. Questa prescrizione non vale per le persone che appartengono al medesimo nucleo familiare.
Zona arancione: le regole da seguire
- Fino al 15 febbraio vengono consentiti gli spostamenti soltanto all’interno del proprio Comune di residenza o di domicilio, e ciò riguarda anche le seconde case. Chi abbia necessità di muoversi verso altre province o regioni, deve avere con se l’autocertificazione. Rimane in vigore il permesso – stabilito dal decreto dello scorso dicembre -, a beneficio di quanti risiedano nei Comuni fino a 5.000 abitanti, di potere spostarsi alla volta di un altro piccolo Comune, entro un raggio di 30 km, ed a condizione la zona di destinazione non faccia parte di un Comune capoluogo di provincia
- Le visite a parenti e amici sono permesse, in analogia a quanto indicato per le regioni in fascia gialla, tranne che per le destinazioni territoriali che rimangono circoscritte in ambito comunale
- Negozi. I punti vendita al dettaglio possono rimanere aperti fino alle 21, tanto nei giorni feriali quanto in quelli festivi. Bar e ristoranti restano aperti, fino alle 18, soltanto per la vendita di generi alimentari da asporto (fino alle 18 relativamente alle bevande vendute nei bar) e per la consegna a domicilio