Sommerso dai vecchi pneumatici, l'allarme di un gommista a Piacenza
A Piacenza, un gommista denuncia il mancato ritiro di 800 pneumatici esausti. Problemi ambientali e disagi operativi emergono nella filiera
A pochi passi dal centro storico di Piacenza, un gommista si trova ad affrontare un problema che sembra senza soluzione. Andrea Fornasari, titolare della ditta “Dams”, ha accumulato oltre 800 pneumatici esausti nel piazzale della sua officina. Questi rifiuti, che secondo la normativa dovrebbero essere ritirati dai consorzi specializzati, rimangono invece accatastati, creando seri ostacoli alle normali attività lavorative.
«La situazione è insostenibile», afferma Fornasari, che ha già versato il contributo obbligatorio per lo smaltimento pneumatici, noto come Pfu (pneumatici fuori uso). Tuttavia, il consorzio responsabile non interviene. «Se li chiamo, mi dicono che sono bloccati», aggiunge, visibilmente esasperato. Nel frattempo, le cataste di gomme, alte quanto una persona, occupano ogni spazio disponibile, compresa l’area destinata alla convergenza dei veicoli, rendendo inutilizzabile il ponte di sollevamento.
Il sistema di smaltimento: una filiera inceppata
Il caso di Fornasari evidenzia una criticità nella filiera dello smaltimento. Secondo la normativa vigente, chi acquista pneumatici nuovi paga anticipatamente il costo dello smaltimento. Questa somma, trasferita lungo la catena di distribuzione, arriva infine ai consorzi smaltimento, incaricati della raccolta e del trattamento dei rifiuti. Questi enti collaborano con aziende specializzate per garantire il corretto smaltimento.
A Piacenza, però, sembra che un ingranaggio si sia bloccato. L’assenza di intervento da parte del consorzio non solo causa disagi operativi, ma solleva anche preoccupazioni per la sicurezza e l’ambiente.
Pneumatici abbandonati:un rischio per l’ambiente e la comunità
Gli pneumatici abbandonati rappresentano un rischio ambientale significativo. Realizzati con materiali sintetici e derivati del petrolio, in caso di incendio potrebbero sprigionare sostanze tossiche nell’aria. «Se dovesse accadere il peggio, temo che la responsabilità ricadrebbe su di me», sottolinea Fornasari, evidenziando come la sua officina si trovi in una zona densamente abitata e trafficata.
Questa situazione solleva interrogativi sull’efficacia del sistema di gestione dei rifiuti speciali in Italia. La mancata raccolta non solo compromette la sostenibilità delle attività economiche locali, ma mette anche a rischio la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente circostante.