Dacia Sandero Streetway 1.0 TCe 90: la prova su strada
Basata sulla nuova piattaforma CMF-B è più solida su strada e migliora sia nell’estetica che nei contenuti.
La Dacia Sandero Streetway porta sulle strade la seconda generazione di questo modello che sfrutta il rapporto qualità/prezzo caratteristico del brand. L’abbiamo guidata con il 1.0 a 3 cilindri da 90 CV capace di un buon compromesso tra consumi e prestazioni senza ricorrere all’ausilio dell’ibrido.
Esterni: diventa più raffinata
La variante più stradale della Sandero è meno caratterizzata della sorella Stepway ma è comunque un’auto dalla spiccata personalità. Infatti, i fari anteriori a LED con motivo ad Y, la grande calandra, i paraurti con dei giochi di luce evidenti, uniti alla fiancata con passaruota muscolosi, e ad un posteriore in cui spiccano le rinnovate firme luminose, non lasciano indifferenti. Adesso di low cost rimane solamente il listino, perché la qualità si intuisce al primo colpo d’occhio.
Interni: più rifinita, concreta e connessa
La Sandero atto secondo offre un’abitabilità valida per 4 persone, un bagagliaio niente male, con 410 litri utili, e presenta delle finiture nettamente migliorate, anche se non troviamo ancora delle plastiche morbide. In compenso il design delle bocchette d’areazione è particolarmente riuscito, e con il Media Control lo smartphone diventa il cervello multimediale della vettura, ma, volendo, con il Media Display si può sfruttare uno schermo da 8 pollici compatibile sia con Apple CarPlay che con Android Auto e, con il Media Nav si aggiungono anche le mappe aggiornate per il navigatore. Non c’ è la strumentazione digitale, ma la Dacia bada al sodo pur non rinunciando all’infotainment di un’auto moderna.
Al volante: se la cava in ogni occasione
I benefici della piattaforma da cui derivano Clio e Captur si sentono subito: la Sandero è morbida ma tiene, e lo sterzo è pensato per aiutare nella guida urbana, visto che si caratterizza per la sua leggerezza, comunque ha una buona progressività e si sposa bene con la destinazione d’uso dell’auto. Il cambio manuale a 6 rapporti si gestisce bene, e paga solamente lo scotto di una corsa un po’ lunga della leva, niente che vada ad inficiare il piacere di guida derivante anche da una frizione piuttosto leggera e poco affaticante anche nel traffico.
Basta tenere il 1.0 da 90 CV oltre i 2.000 giri per guidare con brio, visto che non ci sono ritardi nell’erogazione e la massa è di poco superiore ai 1.000 kg. Questa contribuisce anche ad offrire percorrenze nell’ordine dei 18 km/l nel ciclo misto. La buona insonorizzazione del 3 cilindri rende la Sandero Streetway pratica anche nei viaggi, ma è chiaro che quest’architettura tende a far sentire il suo timbro caratteristico quando si affonda il pedale del gas richiamando all’appello tutta la cavalleria.
Prezzo: da 12.400 euro
La Sandero Streetway della nostra prova nell’allestimento Comfort ha un listino di base di 12.400 euro, ma con la vernice metallizzata, i cerchi da 16 pollici, il navigatore ed altri accessori, come l’apertura senza chiave, i sensori e la retrocamera, arriva a costare oltre 14.000 euro. Da segnalare la possibilità di avere anche il pacchetto degli ADAS che annovera il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco. Per chi si accontenta di una dotazione più scarna e di un motore meno brillante c’è la versione Access con 1.0 Sce da 67 CV che offre un prezzo base di 9.050 euro.