Dacia Spring: è lei la più sostenibile del 2022
La Dacia Spring ha beneficiato del motore elettrico abbinato ad una massa ridotta, e delle perdite di energia limitate.
La Dacia è al vertice della classifica relativa alle auto meno inquinanti. Infatti, la vettura della Casa rumena è stata la protagonista assoluta nelle analisi svolte dal Green NCAP. Si tratta dell’equivalente dell’Euro NCAP a livello di emissioni.
Dacia primeggia nel Green NCAP 2022
La Dacia Spring infatti, è stata l’auto con il punteggio migliore tra quelle analizzate per l’anno 2022. L’elettrica da città ha spuntato il massimo punteggio possibile nel Clean Air Index, un risultato significativo nel Gas Index, ed ha ottenuto 9.8 per quanto riguarda l’Energy Efficiency Index. Per cui, è risultata la vettura più efficiente in assoluto dell’anno passato, quella con il minor impatto ambientale.
La Spring ha delle caratteristiche uniche che la rendono sostenibile
La Dacia Spring abbina due aspetti fondamentali che influiscono non poco sul risultato finale: il fatto di essere una full electric, e la possibilità di poter contare su una massa complessiva contenuta. A tutto ciò si aggiunge un processo di ricarica e scarica particolarmente efficiente. Infatti, l’auto in questione sfrutta l’89% dell’energia prelevata dalla rete, con delle perdite ridotte ai minimi termini.
Dietro di lei una bella concorrenza
In totale, la Dacia Spring ha totalizzato un punteggio di 9.9, e, oltre a guadagnare l’ambito titolo di vettura più efficiente del mercato, ha battuto una concorrenza importante. Infatti, dietro di lei, troviamo la Tesla Model 3, con un punteggio di 9.8. Più staccate con un valore di 9.6, ci sono la Renault Mégane E-Tech e la CUPRA Born. Vedremo se per il 2023 la vettura della Casa rumena si ripeterà, ma intanto è diventata il riferimento assoluto in termini di sostenibilità ambientale.
Le auto elettriche con queste analisi diventano protagoniste perché riescono ad ottenere dei risultati decisamente più importanti di quelli delle vetture a benzina. Bisogna vedere se questi dati possono diventare un viatico per diffondere ulteriormente la cultura della sostenibilità, visto che, in base alle quote di mercato, sono ancora soggette ad un certo scetticismo da parte degli automobilisti.