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De Tomaso Pantera: l’icona italo-americana del 1970

Presentata nel 1970, la De Tomaso Pantera unisce l’eleganza del design italiano alla robustezza dei motori americani

La De Tomaso Pantera è stata introdotta nel 1970 come risultato di una collaborazione tra l’azienda italiana De Tomaso e la statunitense Ford Motor Company. Ford desiderava una vettura sportiva a motore centrale per competere con modelli come la Chevrolet Corvette e sfruttare i successi ottenuti con la GT40. La progettazione della Pantera fu affidata a Tom Tjaarda della Carrozzeria Ghia, che creò una coupé a due posti dal design affascinante e aggressivo.

Design e caratteristiche tecniche

De Tomaso Pantera motore

La Pantera presentava un telaio monoscocca in acciaio, una novità per De Tomaso, che fino ad allora aveva utilizzato telai a dorsale. Il motore scelto era un Ford V8 Cleveland da 5,8 litri (351 pollici cubici), capace di erogare circa 330 CV, abbinato a un cambio manuale a 5 rapporti ZF. Questa configurazione permetteva alla Pantera di accelerare da 0 a 100 km/h in circa 5,5 secondi, con una velocità massima di oltre 250 km/h.

Collaborazione con Ford e commercializzazione

Ford si occupò della distribuzione della Pantera attraverso la rete dei concessionari Lincoln-Mercury negli Stati Uniti, iniziando le vendite nel 1971. Questa strategia mirava a offrire una vettura europea ad alte prestazioni al mercato americano, combinando l’eleganza italiana con la potenza dei motori Ford. Tra il 1971 e il 1973, furono prodotti oltre 6.000 esemplari, rendendo la Pantera il modello di maggior successo di De Tomaso.

Evoluzioni e versioni successive

Nel corso degli anni, la Pantera subì diverse modifiche e aggiornamenti. Nel 1972 fu introdotta la Pantera L (“Lusso”), caratterizzata da paraurti neri più grandi e finiture interne migliorate. L’anno successivo vide l’arrivo della Pantera GTS, con una livrea bicolore distintiva, cerchi maggiorati e parafanghi allargati. Nonostante la fine della collaborazione con Ford nel 1974, De Tomaso continuò la produzione della Pantera in numeri ridotti fino al 1992, introducendo varianti come la GT5 e la GT5-S, con estetica e prestazioni ulteriormente raffinate.

Il design di Tom Tjaarda

Il successo estetico della Pantera è in gran parte attribuibile a Tom Tjaarda, designer americano che lavorava per la Carrozzeria Ghia. Tjaarda riuscì a creare una linea che combinava eleganza e aggressività, con proporzioni equilibrate e dettagli innovativi. Il suo lavoro sulla Pantera è considerato uno dei più riusciti nella storia del design automobilistico.

Prestazioni e riconoscimenti

De Tomaso Pantera interni

La De Tomaso Pantera era apprezzata per le sue prestazioni impressionanti, grazie al potente motore V8 e al peso contenuto. La combinazione di design italiano e ingegneria americana le permise di competere con altre supercar dell’epoca, come Ferrari e Lamborghini, a un prezzo più accessibile. Ancora oggi, la Pantera è molto ricercata dai collezionisti e appassionati di auto d’epoca.

La Pantera ha lasciato un’impronta significativa nella cultura automobilistica, rappresentando un’epoca in cui le collaborazioni internazionali portarono alla creazione di vetture uniche. La sua presenza in film, programmi televisivi e la passione di celebrità come Elvis Presley per questo modello hanno contribuito a consolidare il suo status di icona.

La De Tomaso Pantera del 1970 rimane una testimonianza dell’ingegno e della creatività dell’industria automobilistica degli anni ’70. La sua combinazione di design raffinato, prestazioni elevate e l’unione di competenze italiane e americane la rendono una vettura leggendaria, amata e rispettata ancora oggi.

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