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Dieselgate: torna lo scandalo dopo questo studio dell’ICCT?

ICCT sostiene la presenza in Italia di 2,6 milioni di auto sospette. Cosa vuol dire? Ecco i risultati dell’ultimo studio condotto dall’International Council on Clean Transportation, che riguarda tutti i Paesi UE e il Regno Unito.

Il lavoro di analisi fatto dall’ICCT anni fa fece esplodere lo scandalo “dieselgate”, mettendo alle strette il gruppo Volkswagen e altri Costruttori. Oggi, a distanza di anni, ma con degli studi che mai sono stati interrotti, emergono dei risultati che l’ICCT dichiara essere molto gravi in merito alla persistente presenza di livelli sospetti di emissioni inquinanti e alla presenza di dispositivi di manipolazione delle stesse.

I risultati

Le emissioni di ossidi d’azoto (NOx) delle auto diesel europee fanno nuovamente scattare il campanello d’allarme: nel nostro Paese circolano almeno 2,6 milioni di veicoli con livelli sospetti di Nox e di questi almeno 1,9 milioni presentano livelli di emissioni estremi e incorporano un dispositivo capace di alterare i valori delle emissioni. I dati che riguardano i Paesi dell’Unione Europea, Regno Unito compreso, parlano di 19 milioni di veicoli con emissioni sospette e 13 milioni con emissioni estreme.

 

Lo studio spiegato dai protagonisti

Secondo Peter Mock, direttore generale dell’Icct per l’Europa “è difficile contestare quella che è una grande quantità di dati analizzati e di test raccolti da più fonti. Tutti puntano nella stessa direzione. Dopo le sentenze della Corte di giustizia Ue, questi risultati rappresentano un solido insieme di prove per le autorità che devono indagare e potenzialmente intraprendere azioni correttive per affrontare i rischi per la salute posti dalle auto diesel europee che circolano sulle nostre strade”. Yoann Bernard, ricercatore senior dell’Icct, è convinto che “i livelli di emissioni riscontrati nei test offrono un’ampia gamma di dati per stimare la diffusione dei dispositivi di manipolazione vietati. Abbiamo riscontrato che il numero di veicoli che superano la soglia estrema è allarmante e ciò dovrebbe farci porre delle domande sulle cause di queste alte emissioni”.

Le percentuali sono alte

L’attenzione è ricaduta sulle automobili con motori diesel Euro 5 ed Euro 6 prodotte prima dell’adozione dei test in condizioni di guida reali (anno 2017). Secondo l’ICCT, nel 77% dei test realizzati sono stati trovati valori alterati di emissioni di NOx, che potrebbe far pensare all’utilizzo di un sistema di manipolazione delle emissioni installato sulla vettura. Nel 40% dei test invece sono emersi valori estremi di emissioni di NOx e in questo caso l’ICCT dà per certa la presenza di un dispositivo di manipolazione proibito. Secondo lo studio, più di 200 modelli di veicoli testati hanno messo in evidenza emissioni di NOx elevate, superiori alla soglia definita “sospetta”, mentre 150 modelli hanno dato un riscontro negativo per emissioni superiori alla soglia definita “estrema”. Una nota dell’ICCT dichiara che dal 2009 al 2019 sono state vendute in Europa circa 53 milioni di auto diesel certificate Euro 5 ed Euro 6 e che la maggior parte di esse potrebbe essere ancora in circolazione inquinando più di quanto consentito.

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