DL 12 marzo: solo regioni in zona rossa e arancione, Pasqua in lockdown, le regole da seguire
Nuova stretta del Governo con il decreto legge che fissa, da lunedì 15 marzo a martedì 6 aprile, ulteriori limitazioni per fronteggiare le varianti del virus: tutti i dettagli.
Sarà un’altra Pasqua in lockdown, a replicare quanto avvenne nel 2020; e con l’Italia sostanzialmente divisa in due fasce di colore: zona rossa e zona arancione (eccezion fatta per la Sardegna che resta in zona bianca). Niente più fascia gialla, dunque: ecco, in estrema sintesi, la conseguenza dei nuovi provvedimenti decisi nella tarda mattinata di venerdì 12 marzo dal Governo con un nuovo decreto legge ad hoc. L’obiettivo è, come era stato avanzato da più parti in ordine alla perdurante emergenza sanitaria, creare ulteriori misure di contenimento dei contagi, in special modo le varianti del virus. Per questo, l’esecutivo guidato da Mario Draghi ha fatto proprie, redigendole “nero su bianco”, le indicazioni arrivate dal Comitato Tecnico-scientifico che, fra l’altro, dispongono:
- Un nuovo lockdown, in tutta Italia, per i giorni di Pasqua;
- Il passaggio in fascia arancione per tutti i territori regionali che fino alla firma del nuovo DL si trovassero in fascia gialla;
- L’introduzione di una nuova, e più rigorosa, soglia-limite (250 casi di contagio ogni 100.000 abitanti, che va ad aggiungersi al criterio dell’Rt-indice di trasmissibilità superiore a 1,25) per scivolare in fascia rossa.
Le nuove disposizioni scatteranno lunedì 15 marzo, e resteranno in vigore fino a martedì 6 aprile. Il fine settimana di Pasqua (da sabato 3 a lunedì 5 aprile) sarà dunque “blindato”. Come lo scorso anno, per intenderci; e come già era stato deciso per il Natale 2020.
Quali regioni in zona rossa
In seguito alle disposizioni a cura del Ministero della Salute, le regioni che da lunedì 15 marzo passeranno in zona rossa sono:
- Campania;
- Emilia Romagna;
- Friuli-Venezia Giulia;
- Lazio;
- Lombardia;
- Marche;
- Molise;
- Piemonte;
- Provincia autonoma di Trento;
- Puglia;
- Veneto.
Tutte le altre regioni (Abruzzo, Calabria, Liguria, Molise, Puglia, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta) vengono classificate “zona arancione” , tranne la Sardegna, come si accennava in apertura; la posizione della Basilicata resta al vaglio del Ministero della Salute per una verifica dei dati sui contagi. Di fatto, in questa fase la zona gialla viene annullata.
Autocertificazione: come e dove
Nei territori regionali in zona rossa, qualsiasi spostamento all’interno del proprio Comune di residenza o di domicilio deve essere motivato mediante l’autodichiarazione, che è dunque obbligatorio avere con se.
Qui l’autocertificazione in Pdf, editabile, da scaricare
Le Regioni potranno istituire mini-zone rosse
Gli effetti delle varianti del virus, che perdurano da un paio di mesi, hanno causato un’escalation della curva dei contagi che non accenna a diminuire (il numero di persone che hanno contratto il virus è tornato a superare il mezzo milione). Per questo, durante il fine settimana di Pasqua tutta Italia sarà in zona rossa; analogamente, in base al nuovo decreto le regioni che siano da considerare in zona gialla slitteranno in zona arancione fino a venerdì 2 aprile e, successivamente, martedì 6 aprile. Attenzione: nelle regioni in fascia arancione, le amministrazioni avranno facoltà di stabilire delle mini-zone rosse locali, qualora l’incidenza dei contagi sul totale della popolazione superi i 250 casi ogni 100.000 persone (come disposto dal nuovo DL), oppure se – sempre a livello locale – venga scoperta un’incidenza di varianti tale da portare i governatori a decidere per ulteriori restrizioni. Ad esempio, come riportato un “lancio” Ansa nella prima serata di venerdì 12, un’ordinanza regionale della Regione Piemonte stabilisce per sabato 13 e domenica 14 marzo il divieto di potere recarsi nelle seconde case.
Una piccola deroga per Pasqua
Per i giorni di sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile, sarà possibile – anche nelle regioni in zona rossa – spostarsi verso un’abitazione privata, all’interno della propria regione di residenza o di domicilio, analogamente a quanto cioè avviene nei territori in fascia arancione. Dunque: soltanto una volta al giorno ed in due persone al massimo (più ovviamente i propri figli di età inferiore a 14 anni ed eventuali persone disabili conviventi). Si tratta di una piccola deroga, che avrà valore esclusivamente durante le festività. Diversamente, nelle regioni in fascia rossa ed in tutte le altre giornate fino al 6 aprile questa “concessione” non viene applicata. Gli spostamenti dovranno, di conseguenza, essere motivati da esigenze di salute, lavoro, studio o necessità ed indicati nell’autocertificazione che sarà obbligatorio avere con se a portata di mano.
Riassumiamo di seguito le norme generali da seguire in funzione del “colore” della regione di residenza.
Zona arancione: come comportarsi
- Spostamenti: sono consentiti soltanto all’interno del proprio Comune di residenza o di domicilio (ciò vale anche per le seconde case): chi abbia la necessità di muoversi verso altre province o regioni, deve avere con se l’autocertificazione. Confermato il permesso (già stabilito dal decreto emanato a dicembre 2020), per quanti risiedano nei Comuni fino a 5.000 abitanti, di potere spostarsi verso un altro piccolo Comune, entro un raggio di 30 km, ed a condizione che la località di destinazione non faccia parte di un Comune capoluogo di provincia;
- Visite a parenti e amici: sono consentite – in analogia a quanto disposto per le regioni “facia gialla” – ad eccezione delle destinazioni territoriali che rimangono circoscritte in ambito comunale;
- Negozi: possono tenere aperto fino alle 21: questo riguarda anche le attività connesse al comparto auto (manutenzione e riparazione, autosaloni, concessionarie, autoricambi)
- Bar e ristoranti: possono tenere aperto fino alle 18, fino alle 22 soltanto per la vendita di generi alimentari da asporto, e fino alle 18 per quanto riguarda la vendita di bevande nei bar e per la consegna a domicilio.
Zona rossa: quali limitazioni
- Spostamenti: sono vietati, anche all’interno del proprio Comune, salvo comprovate motivazioni di salute, studio, lavoro, emergenza o necessità, da dimostrare con autocertificazione. Niente visite a parenti e amici;
- Negozi: restano chiusi, tranne quelli che vendono generi di prima necessità (alimentari, farmacie, edicole, tabaccherie); le attività di manutenzione e riparazione veicoli restano aperte;
- Bar e ristoranti: restano chiusi; vengono permesse la vendita da asporto e le consegne a domicilio;
- Attività motoria: è consentita soltanto nelle vicinanze della propria abitazione; le attività sportive all’aperto possono essere svolte, soltanto se si è da soli.