Ecoincentivi auto 2021: arriva il sì della Camera
Parere positivo all’introduzione delle nuove misure di “bonus” nella nuova legge di Bilancio; approvato anche l’aumento del costo delle revisioni.
Con l’approvazione del decreto Bilancio da parte della Camera, arrivata lo scorso 24 dicembre, la palla passa al Senato per il “via libera” definitivo alla nuova manovra 2021 che, con il “parere positivo da Palazzo Madama, entrerà in vigore il 1 gennaio 2021.
Fra le novità che interessano il comparto automotive – e, di riflesso, i consumatori – c’è la conferma agli emendamenti che prevedono ulteriori incentivi per l’acquisto di autovetture di nuova immatricolazione ed omologate Euro 6, aventi livelli di emissioni di CO2 fino a 135 g/km (la soglia massima è dunque aumentata, in virtù dell’adeguamento ai nuovi standard WLTP che dal 1 gennaio sostituiranno, al “punto” V.7 indicato nella carta di circolazione, i precedenti valori riferiti al ciclo NEDC) e nuovi bonus per le auto elettriche, nonché uno sconto straordinario del 40%, a beneficio dei redditi Isee fino a 30.000 euro, per l’acquisto di auto elettriche con prezzo di listino non superiore a 30.000 euro (36.600 euro IVA compresa). Questo nuovo incentivo non è cumulabile con l’Ecobonus valido fino al 31 dicembre 2021.
La suddivisione dei nuovi Ecoincentivi
Nel dettaglio, con la nuova tranche di incentivi che mette 420 milioni di euro a disposizione dei consumatori, gli Ecobonus verranno suddivisi come segue.
- Autovetture con emissioni di CO2 fino a 60 g/km: 120 milioni di euro (somma che va dunque ad aggiungersi al precedente Ecobonus da 200 milioni di euro che era stato rifinanziato dal “Decreto Agosto”)
- Autovetture con emissioni di CO2 comprese fra 61 e 135 g/km: 250 milioni di euro
- Autoveicoli commerciali leggeri: 50 milioni di euro (di cui 10 milioni di euro vengono destinati all’acquisto di veicoli commerciali leggeri ad alimentazione elettrica).
Importo dei singoli bonus
Cifre alla mano, ecco l’ammontare degli incentivi indicati dalle norme della legge di bilancio 2021 approvate dalla Camera ed in fase di esame al Senato.
- Autovetture 0-60 g/km di CO2: 2.000 euro con rottamazione di una vettura pre-Euro 6 con prima immatricolazione avvenuta entro il 31 dicembre 2010; 2.000 euro come sconto concessionaria. Senza rottamazione, gli importi di incentivo e sconto concessionaria si dimezzano (1.000 euro ciascuno)
- Autovetture 61-135 g/km di CO2: 1.500 euro di contributo, esclusivamente con rottamazione di un vecchio veicolo, più 2.000 euro di sconto concessionaria.
All’atto pratico, i bonus avranno le seguenti entità.
- Vetture da 0 a 20 g/km di CO2: con rottamazione, 8.000 euro di Ecobonus statali e 2.000 euro di contributo concessionaria. Senza rottamazione, 5.000 euro di Ecobonus statali e 1.000 euro di contributo concessionaria
- Vetture da 21 a 60 g/km di CO2: con rottamazione, 4.500 euro di Ecobonus statali e 2.000 euro di sconto concessionaria. Senza rottamazione, 2.500 euro di Ecobonus statali e 1.000 euro di sconto concessionaria
- Vetture da 61 a 135 g/km di CO2: soltanto con rottamazione, 1.500 euro di Ecobonus statali e 2.000 euro di sconto concessionaria.
Quando scade la nuova tornata di incentivi
La “timeline” di durata del nuovo provvedimento varia in funzione delle emissioni del nuovo veicolo acquistato, ed in ogni caso ad esaurimento dei fondi messi a disposizione degli acquirenti.
- Autovetture fino a 60 g/km di CO2: 31 dicembre 2021
- Autovetture 61-135 g/km di CO2: 30 giugno 2021.
Confermate anche le fasce massime di prezzo di listino (escluse IVA, Ipt e messa su strada) funzionali all’accesso ai contributi: 50.000 euro per le vetture con emissioni fino a 60 g/km, 40.000 euro per quelle con emissioni fino a 135 g/km.
Più colonnine di ricarica sulle autostrade
Ricordiamo, fra le misure di recentissima approvazione dalla Commissione alla Camera e strettamente legate alla maggiore diffusione della mobilità “zero emission”, l’obbligo rivolto ai concessionari autostradali relativo all’installazione di colonnine per la ricarica ultraveloce di auto elettriche, ad almeno 50 km di distanza l’una dall’altra nelle tratte di rispettiva competenza. I concessionari avranno 180 giorni di tempo, dal momento in cui la normativa entrerà in vigore, per adeguarsi. Superato questo periodo, chiunque ne faccia richiesta potrà candidarsi per l’installazione dei nuovi “hub” ultrafast; il concessionario dovrà, entro 30 giorni, rendere pubblica una manifestazione di interesse per la selezione del nuovo operatore, in base a determinati requisiti tecnici e commerciali.
Le revisioni costano di più
È stata altresì approvata la norma che sancisce un aumento di 9,95 euro a carico di tutti i consumatori che presentino il proprio veicolo alla revisione periodica. Una novità che non fa senz’altro piacere a milioni di automobilisti, motociclisti e autotrasportatori. L’incremento fa schizzare il costo di ogni collaudo, per il consumatore, a 54,95 euro (da 45 euro) se la revisione viene effettuata presso una delle sedi provinciali del Dipartimento dei Trasporti Terrestri (ex Motorizzazione Civile), e 76,83 euro (da 66,88 euro) se ci si reca presso uno dei circa 5.000 Centri Revisioni presenti sull’intero territorio nazionale. In termini percentuali, un 22% in più. Lo stesso emendamento, occorre precisare, conteneva l’istituzione di un “Bonus Veicoli sicuri”: in pratica, la prima revisione che venga effettuata entro tre anni sarà esentata dall’aumento, e per un solo veicolo (chi ne possieda più di uno, pagherà per gli altri “tariffa piena”).