Escalation proteste contro Tesla, incendiato concessionario: 700.000 euro di danni

Dodici Tesla distrutte, 700.000 euro di danni e un buco nella recinzione: questo è il bilancio dell’attacco incendiario che ha colpito lo showroom Tesla di Plaisance-du-Touch, nei pressi di Tolosa, nella notte tra il 2 e il 3 marzo.

Le indagini per incendio doloso

Le indagini della polizia francese hanno confermato la natura di incendio doloso, scoppiato intorno alle 4 del mattino. Otto veicoli sono stati completamente carbonizzati, mentre altri quattro hanno subito gravi danni. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha evitato che le fiamme si propagassero ulteriormente, limitando i danni.

Gli investigatori hanno identificato molteplici punti d’innesco e rilevato tracce di acceleranti, elementi che suggeriscono un’azione premeditata. Inoltre, la scoperta di un varco nella recinzione dello store rafforza l’ipotesi di un attacco organizzato, probabilmente riconducibile a gruppi di proteste radicali che considerano Tesla un simbolo del capitalismo da combattere.

Tesla, tensioni palpabili

Nei giorni precedenti, la tensione era già palpabile, con diversi siti web di attivisti estremisti che pubblicavano istruzioni dettagliate su come danneggiare le proprietà Tesla senza lasciare tracce. Questo episodio segue un altro attacco avvenuto a New York, dove uno showroom del brand è stato preso di mira durante una manifestazione.

L’escalation della violenza contro Tesla sta destando preoccupazioni sia nella comunità locale che nel settore automotive. Da semplici atti vandalici, come vetrine infrante, si è passati a strategie più aggressive e pericolose, evidenziando una radicalizzazione delle proteste contro l’azienda di Elon Musk.

Mentre le indagini proseguono, il dibattito si accende tra chi condanna Tesla come emblema di un capitalismo spregiudicato e chi, invece, ne difende il ruolo pionieristico nella transizione verso la mobilità elettrica. L’attacco di Tolosa rischia di polarizzare ulteriormente queste posizioni opposte.