F1: cosa non ha funzionato tra Honda e McLaren
Mclaren e Honda sono un binomio che non ha funzionato nell’era ibrida della F1, Yamamoto spiega le ragioni di tale insuccesso.
McLaren e Honda, un binomio affascinante che avevo procurato una serie di successi clamorosi a cavallo tra gli anni ’80 e i primi anni ’90. Le vetture di Woking con la motorizzazioni nipponica sono state le auto da battere in tutto quel periodo, grazie anche a piloti incredibili come Ayrton Senna a e Alain Prost. Quando nel 2015, il motorista giapponese si è affacciato di nuovo al mondo della F1 siglando un nuovo accordo con la scuderia inglese, tutti hanno pensato che le parti in causa potessero rinverdire i fasti del passato. Nulla di più sbagliato.
Nonostante una batteria di piloti eccezionali come Fernando Alonso e Jenson Button i risultati sono stati molto al di sotto della aspettative, tanto che il rapporto si è concluso anticipatamente, con McLaren che ha sposato Renault prima del ritorno a Mercedes, mentre Honda si è trasferita in Alpha Tauri e successivamente anche in Red Bull.
Cosa non ha funzionato?
Sia la Honda che la McLaren hanno confermato che la comunicazione è sempre stato l’ostacolo maggiore nella loro collaborazione, con il capo Masashi Yamamoto che ha evidenziato quale sia stato il guaio maggiore. Yamamoto ha dichiarato:
Fin dai giorni con McLaren abbiamo imparato molto da loro, ma pensiamo di aver avuto un rispetto reciproco eccessivo. Ecco perché ci sono state carenze, specialmente nella comunicazione. È stato un peccato che il progetto non sia andato bene.
Addio alla F1
Nonostante il recente ritorno al successo di un titolo mondiale, grazie a Max Verstappen e alla sua Red Bull, Honda ha deciso di dire addio alla Formula 1, senza nessun tipo di ripensamento. È sempre lo stesso Yamamoto a spiegarlo:
Lasciare la F1 è stata una decisione molto importante per la Honda, pensando alle emissioni zero e anche ai clienti di tutto il mondo. Anche coi buoni risultati quest’anno, non abbiamo mai avuto un ripensamento per rimanere.
La Honda assisterà la Red Bull con il suo motore, Yamamoto ha detto che:
lo sviluppo sarà totalmente controllato dalla Red Bull ma in conformità con le sue esigenze.