F1 GP Arabia Saudita: Hamilton vince la gara più controversa del 2021
Una lotta serrata divenuta all’ultimo sangue per via di una direzione gara completamente in balia degli eventi e poco lucida nei momenti difficili
A Jeddah la F1 si prepara ad una gara difficile per tutti, per via di una pista velocissima che non perdona con le barriere così vicine al tracciato cittadino, una sorta di Monaco ad altissime prestazioni. Inoltre, si corre in notturna, e questo rende il tutto più affascinante. Hamilton ha una grande chance e dovrà sfruttare al meglio la sua pole position per portare il mondiale piloti dalla sua parte, anche se dovrà fare i conti con le possibili interruzioni, e con i piloti che partiranno dietro di lui, in particolare Verstappen.
Partenza pulita con Hamilton e Bottas davanti a Verstappen
Parte bene Hamilton, Bottas gli copre le spalle e Verstappen deve accodarsi, mentre dietro Alonso si esibisce in sorpassi spettacolari ed è già decimo al termine del primo giro. L’inizio della gara non ha visto colpi di scena, ed al terzo giro le monoposto procedono in maniera piuttosto ordinata con i primi tre che hanno preso il largo. Al giro numero 8 Ricciardo supera Gasly per l’ottava posizione sfruttando potenza ed aerodinamica, mentre Alonso subisce il sorpasso da Sainz, dopo aver perso la decima posizione infilato da Giovinazzi. Il due volte campione del mondo è in difficoltà.
GP stravolto dalla direzione gara per una bandiera rossa discutibile
Al decimo giro entra la safety car per l’incidente di Mick Schumacher, Hamilton si ferma per il cambio gomme, mentre Verstappen tira dritto e diventa leader provvisorio. Colpo di scena al giro numero 13, bandiera rossa per riparare le barriere e gara ferma. Ci sarà da discutere con Verstappen che ha un match point per il mondiale piloti dovuto ad una decisione della direzione gara, visto che potrà cambiare le gomme, e partire davanti. E’ una scelta discutibile, con le barriere già sistemate in regime di safety car, che si somma a quella, altrettanto discutibile, di Spa di far durare la gara 2 giri in regime di safety car. C’è il rischio che la direzione gara influisca con le sue decisioni sull’esito del mondiale e questo non fa bene alla F1.
Duelli duri in partenza, incidenti nelle retrovie, e nuova bandiera rossa
Si riparte con Verstappen che esce fuori pista per non subire il sorpasso di Hamilton e poi torna tra i cordoli bloccando il pilota inglese che perde anche la seconda posizione in favore di Ocon. Dietro però Leclerc tocca Perez, che si gira e prende le barriere, mentre Mazepin tampona una Williams, così tornano le bandiere rosse. Scandalosa la decisione della direzione gara che propone alla Red Bull di far partire Verstappen terzo dietro Ocon ed Hamilton, quando, in base al regolamento, in caso di penalità l’olandese avrebbe dovuto scattare dalla terza piazza, o comunque subire una penalizzazione cronometrica, o quantomeno, rispettando il regolamento, la gara avrebbe potuto riprendere nelle posizioni della prima ripartenza. Dopo 1 minuto concesso dalla direzione gara alla Red Bull per pensare, il team di Milton Keynes accetta, e si riparte di nuovo con Verstappen pronto a tutto con la gomma gialla. Una nuova partenza da fermo…
Si riparte con Verstappen che brucia tutti e si mette in prima posizione
Verstappen parte forte, Hamilton alza il piede per non farsi prendere da Ocon, poi l’inglese riconquista la seconda posizione di forza, prima di rimettersi subito a caccia di Verstappen. Siamo solamente al giro 20 ed è successo di tutto! Un team radio di Verstappen allarma la Red Bull, “mi manca potenza”, ma forse è solamente una guerra di nervi. Nuovo incidente al giro 23 con Tsunoda che tocca Vettel, e si entra in regime di virtual safety car, per fortuna però dura solamente 1 giro.
Tante interruzioni e gara spezzatino che fatica a scorrere
Dopo 1 ora e 13 minuti si arriva a metà GP con una situazione difficile, che potrebbe dar vita ad un duello senza esclusione di colpi innescato dalle decisioni discutibili della direzione gara. Al giro 27, mette tutti sono concentrati nella lotta mondiale, Giovinazzi gravita in settima posizione. Al giro 29 è di nuovo virtual safety car per i tanti detriti in pista. Nel frattempo, un senatore come Alonso, decide di dire la sua, e in un team radio si rivolge alla direzione gara accusandola di aver dato bandiera rossa quando non serviva, mentre adesso che occorre lascia le monoposto girare tra i detriti.
E’ scontro totale tra Verstappen ed Hamilton che vince e raggiunge Max in vetta al mondiale
La gara riprende, per l’ennesima volta, al giro 33, con un vantaggio innegabile per Verstappen che monta le gomme gialle. Poi una serie di colpi di scena innescati dalle decisioni della direzione gara che è in balia degli eventi. Il GP si avvia alla conclusione con Verstappen ed Hamilton che si rincorrono si scontrano in un sorpasso furibondo, vanno fuori pista entrambi, ma Verstappen in maniera più evidente, poi le incomprensioni, il rallentamento di Max, il tamponamento di Lewis, quindi di nuovo Verstappen che cede la posizione e se la riprende rapidamente, fino al sorpasso decisivo di Hamilton. Nel frattempo, il box Mercedes è diventato incandescente nel cercare il confronto con la direzione gara.
Una gara condizionata fortemente
Alla fine, il podio si completa con Bottas che diventa terzo ai danni di Ocon, mentre Hamilton vince con Verstappen secondo e mai domo. Ma la gara, purtroppo, continua a suon di reclami, e forse bisognerebbe abbassare i toni per andare all’ultimo GP con più rispetto di tutti, in particolare dell’incolumità dei piloti, perché oggi è nessuno si è fatto male, ma con quella ripartenza forzata poteva succedere, e Mazepin ne sa qualcosa. Indagare su quello che è successo dopo una direzione gara a dir poco discutibile che ha generato una situazione a limite sarebbe irrispettoso per i tifosi della F1 che meritano un finale pulito, con una lotta in pista e non nel muretto box. Sporcare ulteriormente questo campionato, il più incerto degli ultimi anni, sarebbe una macchia troppo grande per la F1 che sta ritrovando i consensi di un tempo, per cui incrociamo le dita e speriamo di vedere un finale pulito e adeguato alla stagione.