F1 GP d’Austria: Top e Flop
Scopriamo i Top e i Flop del GP d’Austria di F1 in base all’andamento del weekend da parte di squadre e piloti.
Dopo il secondo GP di F1 che si è corso nel circuito di Spielberg, scopriamo i top e i flop della gara appena archiviata e dominata da Verstappen senza la minima sbavatura.
Verstappen Top: l’olandese è in uno stato di grazia e sta ammazzando il campionato
E’ il suo magic moment, niente e nessuno può turbarlo, a parte il muretto box in Q3, che Max prontamente accusa con un tono inquisitorio capace di far impallidire persino Savonarola. Scherza con gli amici fuori dalla sua Red Bull, si spara i selfie d’ordinanza, e poi mette il casco per fare una corsa solitaria, senza rivali, dall’inizio alla fine. Il suo ritmo è così elevato che Hamilton danneggia la sua Mercedes per tentare di seguirlo e Perez con la stessa Red Bull viaggia ad andatura da doppiato. Semplicemente stratosferico al volante di una macchina che lui stesso ha definito irreale nella sua perfezione. Qualche altra gara così e il campionato sarà suo!
Perez Flop: troppi errori e poca efficacia nei duelli importanti
Messo dietro la lavagna da Marko, che lo terrà in ginocchio sui ceci fino al prossimo GP, Perez potrà riflettere sui suoi errori, con Norris e con Leclerc, che gli sono costati il podio e, soprattutto, gli sono valsi una figuraccia nel giorno di gloria di Verstappen. Il guaio più grande però, è che, nonostante abbia sbagliato, il messicano pensa di aver ragione, mostrando una convinzione ottusa e fuori luogo, decisamente poco allineata al suo status di pilota esperto. Con quella Red Bull si può fare molto meglio anche se non ti chiami Max Verstappen, e lui lo sa, per cui sarà più proficuo per Perez concentrarsi su Silverstone senza pensare troppo a questa gara appena messa in archivio, a meno che non voglia fare tesoro dei suoi errori. La penna d’oro per firmare il nuovo contratto è tornata nel cassetto, ed è meglio rispolverarla dopo un podio, come diceva il “Trap”: “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”.
Norris Top: la classe del campione illuminata dalla lucida follia dei 21 anni
Il numero 4 della McLaren è così tosto in gara che invece di Lando viene da chiamarlo Chuck, solo che non stende gli avversari con i calci circolari, ma li divora a suon di giri veloci e di duelli all’ultimo sangue. Perez ne sa qualcosa, mentre i commissari di gara l’hanno penalizzato rovinando una delle sue gare migliori, ma l’inglese è arrivato sul podio con il sorriso, ha risposto alla sua maniera, con quel buon umore capace di spiazzare anche Ricciardo, finito ad un secondo da lui in qualifica e lontanissimo in gara. Con una McLaren così a Silverstone ci farà divertire, e presto sarà pronto per lottare per il mondiale, sarebbe bello vederlo contro Verstappen e Leclerc con mezzi che si equivalgono a livello di prestazione pura, ma per questo confidiamo nel nuovo regolamento.
Vettel Flop: un’altra gara da pensionato per Seb
Non è possibile, non ci credo, non posso crederci, quello di questo weekend non è Sebastian Vettel, qualcuno gli ha rubato il casco dai colori discutibili e si è sistemato nella sua Aston Martin. Prima l’incomprensione che ha rovinato la qualifica di Alonso, poi una gara sotto tono terminata con il botto innescato per la verità da Raikkonen, un altro in fase calante. Se li avessimo visti entrambi con le mani dietro la schiena come gli anziani che guardano i cantieri non ci saremmo certo meravigliati, invece sono due campioni del mondo svuotati nelle loro ambizioni lasciati in pasto ad un branco di giovani assetati di vittorie. Vettel in realtà coltiva il sogno di tornare a vincere, di essere di nuovo l’invincibile pilota della Red Bull, ma per adesso, a parte Baku, sono più i bassi che gli alti. Forse a Silverstone tornerà ad essere protagonista, e lo speriamo in tanti, perché in fin dei conti ha solo 34 anni, ma forse dovrebbe farsi svelare il segreto dell’immortalità agonistica da Alonso.
Ferrari Top: la squadra ha ottenuto il massimo risultato possibile
Parlare della Ferrari in questo momento è difficile, sappiamo che il team aspetta il nuovo regolamento dalla scorsa stagione, quest’anno doveva essere quello designato per cambiare tutte le monoposto, ma il covid ha prolungato l’agonia di una vettura menomata da un accordo segreto con la FIA dopo le performance motoristiche su cui aveva puntato il dito la Mercedes insidiata per la prima volta nella sua supremazia agonistica. Le accuse di Wolff ora non hanno più effetto sulla Red Bull, ma questa è un’altra storia. La Ferrari ha potuto recuperare parte del gap, ma nel frattempo la Honda sembra essere tornata agli anni ‘90 e Verstappen, diciamolo con tutta l’irriverenza del caso, sembra essere il nuovo Senna. Così, ecco che la Ferrari deve fare quello che può fare, cioè lottare con una McLaren che continua inesorabilmente a fare uno sviluppo feroce, in Austria aveva un nuovo fondo, e con l’Alpha Tauri che si ritrova una power unit Honda con cui conquistare punti pesanti in ottica costruttori. In virtù di queste considerazioni, il lavoro di strategia, e le performance di Sainz e di Leclerc, sono da apprezzare, e perché no, anche da applaudire. Certo, è difficile entusiasmarsi per una quinta ed un’ottava posizione, e infatti, non è che sia con maglietta della Ferrari a sfilare nel traffico per esultare come nel primo mondiale vinto da Schumi, ma apprezzo lo sforzo, l’impegno e la perseveranza di chi potrebbe tranquillamente trovare una scusa per non impegnarsi al massimo sapendo di non avere una cavalleria sufficiente. A Silverstone sarà ancora più difficile, visto che si tratta di una pista veloce, per cui godiamoci questo Leclerc in formato Gilles Villeneuve, e pensiamo con ottimismo al 2022.
Hamilton Flop: dove è finita tutta la sua spavalderia?
Il re sta per tornare in patria con lo stesso appeal di un suddito qualunque, in Austria Verstappen l’ha divorato, masticato con strafottenza, e sputato sull’asfalto con quel sorrisetto irriverente di chi ha affermato che non ha nulla da invidiare ad un 7 volte campione del mondo. Per tutta risposta Hamilton ha raccontato ai microfoni che la Mercedes non potrà fare uno sviluppo sufficiente a raggiungere la Red Bull quest’anno. Ma che succede? Non ha appena firmato un nuovo contratto milionario fino al 2023? Non è lo stesso pilota che voleva il confronto con Verstappen? E’ una finta per stemperare la tensione in vista di Silverstone, o una resa incondizionata? Vedere Hamilton in difficoltà e con una Mercedes palesemente più lenta non fa bene a questa F1 che vive di duelli e vuole le sfide per tenere vivo l’interesse degli spettatori. In Inghilterra ci sarà anche la gara sprint, e forse Hamilton rispolvererà la garra della GP2, ce lo auguriamo, altrimenti chiudiamo tutto e ci rivediamo nel 2022 per scoprire chi avrà lavorato meglio con il nuovo regolamento.