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F1 GP dell’Azerbaijan: Testa a Testa

Analizziamo il risultato della gara corsa a Baku per verificare l’esito delle sfide interne ad ogni team di F1.

La gara di Baku è stata degna delle migliori corse di F1 di sempre: incerta fino alla fine e così avvincente da lasciare tutti senza fiato per i colpi di scena ed i duelli in pista. Analizziamo le prestazioni dei vari piloti nel confronto tra i vari compagni di squadra.

Verstappen VS Perez: onore al gregario di lusso

Il trionfo di Verstappen è saltato solamente per colpa di una gomma che ha pensato bene di sgonfiarsi nel momento più dolce della gara per il pilota olandese, quando doveva solamente amministrare gli ultimi giri con il compagno di squadra concentrato a guardargli le spalle. Ecco oggi la sfida tra i piloti Red Bull a Baku va a quel magnifico gregario, che risponde al nome di Perez, capace di superare due auto al via, di tenere a bada un certo Hamilton, e di centrare una vittoria insperata perché sarebbe toccata di diritto a Max l’intoccabile, il prodotto premium del vivaio di Marko. Per fortuna di Verstappen, Hamilton ha buttato alle ortiche punti mondiali di fondamentale importanza, ma parte del merito del lungo finale del 7 volte campione del mondo spetta a Perez, che l’ha tenuto dietro nella rocambolesca ripartenza degli ultimi 2 giri. Quindi adesso Max l’intrattabile non potrà più andare davanti ai microfoni a dire che corre da solo, e magari avrà più rispetto per quel messicano tenace buttato giù troppo presto dalla sua monoposto per lasciare il sedile a Vettel, e ricompensato della stagione precedente in Racing Point da una Red Bull inaspettatamente generosa verso qualcuno che non proveniva dalla sua cantera. In Azerbaijan Perez è sembrato Caruso al Giro d’Italia, ed è stato uno esempio per tutti gli sportivi.

Hamilton VS Bottas: sbandati a confronto

La Mercedes, che aveva iniziato la stagione con uno stratagemma tecnico, intenta a richiamare l’attenzione FIA sulle ali Red Bull, Wolff che duella a mezzo stampa con Horner, ed una monoposto sempre più in crisi nella gestione delle gomme: quanta confusione c’è dalle parti di Brackley in questi giorni? Mettiamoci un Hamilton formato giovane apprendista che è più simile a quello del 2007 che a quello del 2020, un Bottas ormai fuori dalle strategie del team, ed ecco che il quadro è completo. La sfida tra i due, gara dopo gara, sembra sempre più improbabile, nel senso che Hamilton, anche se commette errori banali, vince a mani basse, non fosse altro per il fatto che è ancora in lizza per il mondiale. Però la sciagurata decisione della seconda partenza di attaccare senza ritegno Perez lascia dubbi sulla sua effettiva tenuta emotiva, visto che Verstappen ormai era fuori dai giochi, e lo spettro del 2016 inizia ad aleggiare in maniera pesante nel casco numero 44. Bottas guida come un autista di bus licenziato, distratto e senza una meta, quello visto a Baku non può essere lui!

Leclerc VS Sainz: prova di immaturità per i giovani ferraristi

Quello che ieri aveva fatto guidare al miracolo, oggi è stato ridimensionato da un pilota sempre più concreto e veloce ma non degno, almeno sulla carta, di essere considerato un vero rivale del predestinato. Spieghiamoci meglio, il driver in questione, quello capace di tenersi dietro un Leclerc più nervoso che incisivo, risponde al nome di Gasly, uno che con l’Alpha Tauri è capace di magie, come il podio conquistato a Baku ai danni del monegasco finito quarto sotto la bandiera a scacchi dopo essere partito in pole position. E non veniteci a raccontare che è questione di monoposto, Gasly è stato più abile nel confronto diretto, quando bisognava fare la differenza. La gara di oggi sottolinea come Leclerc stia ancora crescendo ma non ha ancora raggiunto la maturità agonistica di Verstappen. Putroppo per la Ferrari, il GP di Baku ha segnato anche Sainz, che aveva quasi rovinato tutto con un lungo, salvo poi sfruttare le safety car per chiudere in una comunque poco esaltante ottava posizione. Sembrano lontani anni luce i festeggiamenti poco urlati di Monaco, ed in Azerbaijan è sembrato lontano anche Leclerc, che non ha centrato il podio ma almeno è stato in lizza fino alla fine per le posizioni che contano.

Gasly VS Tsunoda: “capitano, mio capitano”

Gasly è ormai il capitano della squadra di Faenza, il team B della Red Bull lavora sodo, e Marko ogni volta che Pierre corre rivede i suoi sbagli. Forse il talent scout delle lattine volanti è stato un filo precipitoso con il driver dell’Alpha Tauri, a Baku splendido terzo e concreto anche in qualifica. La squadra faentina vede andare a punti anche il giapponese di fuoco, quel Tsunoda che è stato richiamato all’ordine, e si è riscattato con un buon settimo posto. Ma il vizio di rispondere a tono al muretto box, quello è rimasto: carattere o irriverenza? Lo scopriremo nel tempo, intanto il piccolo e irascibile orientale dovrà iniziare ad ispirarsi di più al suo compagno di squadra, quello che porta la fascia ogni volta che l’Alpha Tauri scende in campo, pardon, in pista.

Vettel VS Stroll: Seb torna a cantare e l’Aston Martin va sul podio

L’urlo di Vettel terrorizza l’Azerbaijan, se ci fosse un film del GP di Baku il titolo sarebbe questo, perché le urla di Seb, rispolveriamo il nomignolo dei bei tempi andati, in qualifica erano vere! Il tedesco sentiva che il Q3 perso per un soffio era una beffa reale, ma si è rifatto in gara trattando le gomme come sa, e centrando un secondo posto frutto di un regalo di Hamilton e del fato che ha mandato a muro Verstappen, ma anche del suo talento finalmente tornato a splendere. Forse hanno iniziato a sentire le sue indicazioni all’Aston Martin, forse la Mercedes ha concesso pezzi nuovi, fatto sta che Seb è tornato quello che canticchiava a fine gara, ed è anche tornato a sorridere. Il merito del team è stato quello di aspettarlo, di comprenderlo, di dargli la fiducia di cui il tedesco ha bisogno, quella fiducia che era venuta meno in Ferrari. Adesso se la vettura rimarrà competitiva sarà un osso duro per tutti! Stroll era apparso meno competitivo del suo compagno di squadra, ma si stava difendendo bene, aspettava una safety car, e invece l’ha causata lui involontariamente, per colpa della posteriore sinistra che si è bucata all’improvviso. Iniziano a vedersi delle differenze tra i due, ma è un bene per tutta la F1.

Alonso VS Ocon: tutta la garra di Nando

Spagnolo o argentino fa lo stesso per Nando, perché a Baku ha mostrato la garra sudamericana, o se preferite il sangue caliente ispanico. In due giri, quando in TV lo davano per stanco, Alonso ha sfruttato la ripartenza passando nei caldissimi giri finali, da decimo a sesto. Tecnica, cattiveria agonistica, voglia di tornare grande, finalmente si è rivisto un lampo del campione che è, adesso speriamo che continui su questa strada, perché un pilota così è una manna per il circus iridato. Ocon ha abbandonato la compagnia anzitempo per problemi alla vettura, ma in Azerbaijan non ha mai dato l’impressione di essere più veloce di Nando, per cui il round di Baku va all’asturiano, e meno male, iniziavamo a preoccuparci…

Norris VS Ricciardo: il ragazzino è troppo terribile per Daniel

In prova Ricciardo ha provato ad emularlo, ma è finito contro le barriere sprofondando in una tristezza a cui ci stiamo abituando; Norris sul giro secco era troppo veloce per lui, anche a Baku. In gara il risultato parla chiaro, nonostante una McLaren sotto tono: Lando quinto e Daniel nono. Il giovane sta continuando a svettare sul veterano ma è tempo che Ricciardo si dia una svegliata perché la scuderia inglese ha bisogno di lui per tornare al vertice, e il confronto, se più equilibrato, potrebbe essere uno stimolo per entrambi i piloti. Intanto la sfida è tutta dalla parte del driver inglese, che in gara per poco non beffava Leclerc nell’ultima tornata.

Raikkonen VS Giovinazzi: a Baku la spunta Kimi

Il fatto che Giovinazzi in qualifica sia andato a sbattere e che in gara sia finito fuori dalla zona punti appena dietro il suo compagno di squadra è indicativo di come a Baku il confronto in Casa Alfa Romeo sia stato appannaggio di Raikkonen, che non ha fatto cose straordinarie ma è stato straordinariamente concreto. Iceman avrebbe ancora tanto da dire in questa F1, e da dare, ma sembra che non sempre ne abbia voglia. Antonio di voglia ne ha fin troppa, e a volte dovrebbe gestirla di più, ma apprezziamo l’impegno e speriamo che entrambi possano avere al più presto una vettura più competitiva.

Russell VS Latifi: George è di un’altra pasta in qualifica

Continua a splendere in qualifica la stella di Russell, che tira fuori dal cilindro prestazioni che vanno al di là delle potenzialità dell’auto. Latifi non riesce a reggere il confronto sul giro secco, mentre in gara entrambi soffrono una Williams che porta solamente il nome della monoposto che fu. George ormai aspetta solamente la chiamata di Wolff, e Toto sa quanto potrebbe giovare alla Mercedes un pilota come lui per la classifica costruttori, mentre Latifi continua a macinare chilometri ed esperienza.

Schumacher VS Mazepin: Schumi Jr. è sempre il più veloce

La guerra dei rookie nel team Haas vede un altro round assegnato a Schumacher, più veloce sia in qualifica che in gara rispetto a Mazepin nella gara di Baku. Le due monoposto sono arrivate dietro Bottas e davanti ad Hamilton, un risultato insperato e frutto delle situazioni, ma perlomeno curioso.

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