F1 GP di Francia: Testa a Testa
Scopriamo come sono andati nel GP di Francia i confronti interni di ogni team della F1.
Al termine della gara di F1 andata in scena sul circuito di Le Castellet, in Francia, analizziamo il rendimento dei piloti all’interno di ogni squadra, perché il compagno di box è sempre il primo avversario.
Hamilton VS Bottas: Hamilton ci prova, Bottas ha smesso di lottare
Con il futuro già scritto, in cui non ci sarà posto per Bottas nel box Mercedes, almeno come pilota titolare, è chiaro che le ambizioni del finlandese non rispecchiano quelle di Hamilton e di Toto Wolff. Così, quando il numero 77 si è ritrovato dietro Verstappen non ha opposto quella resistenza tenace che il team si aspettava, scompigliando i piani di tutto il team. Hamilton invece ha lottato, si è impegnato, ha gestito le gomme, ma alla fine ha pagato una strategia che non gli ha consentito di tenere la posizione che aveva conquistato alla partenza. Il campione del mondo è sempre l’ultimo a mollare, ma è chiaro che i due piloti Mercedes viaggiano su lunghezze d’onda diverse. Il buon Toto nel briefing post-gara si trasformerà in un Wolf mannaro, e non è detto che non possa pensare ad un avvicendamento con Russell prima del tempo…
Verstappen VS Perez: il capitano indica la strada, il gregario lo segue e lo protegge
Un team radio nel quale Verstappen ringrazia Perez è indicativo di quanto la Red Bull sia diventata realmente una squadra a due punte, con due piloti capaci di far competere il team per il mondiale costruttori e di farsi rispettare in pista. Verstappen ha ottenuto la pole position, ha sbagliato in partenza, ma poi si è rimboccato le maniche ed ha guidato in maniera splendida: il suo ritmo oggi è stato pazzesco, e alla fine ha meritato la vittoria sul campo, e non ai box, da campione vero! Perez ha conquistato il podio, che fa seguito alla vittoria di Baku, e così la Red Bull ha messo a segno una combinazione destro-sinistro che sembrerebbe già stendere la Mercedes, anche se è bene ricordare che il campionato è lungo. Marko è persino compiaciuto, per la prima volta dopo tanto tempo non ha nessuno da prendere di mira, e Perez inizia ad essergli simpatico, magari non al punto da invitarlo a cena, ma comunque, il messicano piccante sta facendo breccia nel cuore ruvido del talent scout delle lattine volanti.
Leclerc VS Sainz: lo spagnolo è in difficoltà ma Leclerc è in alto mare
In Francia si è vista la Ferrari peggiore della stagione, e le notizie di un congelamento del progetto di quest’anno non fanno presagire epiche battaglie per le rosse nei prossimi mesi. Nonostante questo, in qualifica Sainz aveva stupito con un quinto posto degno di nota, mentre Leclerc, settimo, aveva perso il confronto interno. In gara però la debacle è stata palese, la monoposto del Cavallino non riusciva a preservare le gomme come le altre, e così è finita dietro le McLaren, l’Alpha Tauri di Gasly, l’Alpine di Alonso, e l’Aston Martin del silurato Vettel. Sainz ha concluso in una poco edificante 11esima posizione, mentre Leclerc ha chiuso 16esimo. Magari in altre piste la situazione migliorerà, o magari no, senza sviluppi. L’illusione di Monaco sta svanendo velocemente, e con il caldo i sogni dei ferraristi si stanno sciogliendo come un ghiacciolo lasciato fuori dal frigorifero. Servirà sacrificare un’altra stagione? Forse sì, ma per il 2022 la pressione sul team sarà più forte di quella della Fossa delle Marianne.
Norris VS Ricciardo: inizia a vedersi un equilibrio
Rispetto ad altri appuntamenti, in Francia non c’è stato un dominio schiacciante di Norris su Ricciardo, l’australiano sembra aver trascorso gli ultimi giorni in un monastero buddista in cerca della calma interiore, e adesso pare aver smesso, per fortuna, di predire le sue future vittorie, e si sta concentrando sul presente. Il team ringrazia e porta a casa un sesto posto che, in classifica costruttori, con le Ferrari rimaste a secco, vale oro. Norris ha fatto meglio di Daniel per l’ennesima volta, ma in fin dei conti è arrivato quinto, poco più avanti, mentre in qualifica è scattato appena una fila prima. Segno che con più umiltà il talentuoso Ricciardo si sta approcciando meglio alla monoposto inglese, mentre Norris continua a maturare come un barolo d’annata.
Vettel VS Stroll: più Lance che Seb a Le Castellet
Considerando l’andamento delle qualifiche, con Stroll fuori dal Q2 per le bandiere rosse, e Vettel reo di aver mancato per l’ennesima volta il Q3, la decima posizione di Stroll forse ha più valore, in termini sportivi, della nona di Vettel, che è sempre uno dei piloti più pagati e vincenti della F1. Certo, Seb ha trattato bene le gomme, in questo è ancora un maestro, ma il secondo posto di Baku attende repliche, e alla svelta; in Aston Martin vogliono vincere e non si accontentano di una giornata positiva ogni tanto. Ad ogni modo, con gli sviluppi si vedranno prestazioni migliori anche in qualifica, ma in questo weekend Seb è stato più gambero che messerschimitt.
Alonso VS Ocon: il ritorno di Nando ora è ufficiale!
Ricordate l’Alonso impacciato di qualche GP fa? Bene, dimenticatelo, almeno provate a farlo. L’asturiano, nonostante i commenti non sempre benevoli, compresi i nostri, ha continuato a lavorare, e come un fabbro medievale è stato tenace nel forgiare la monoposto a sua immagine e somiglianza. E’ chiaro che qualche cavallo in più non gli dispiacerebbe, ma intanto è riuscito a piazzare l’Alpine in Q3, ottenendo una nona posizione in griglia che in questa F1 dei ragazzini terribili non è certo da buttare via, migliorandosi in gara con un’ottava piazza che fa morale e porta punti alla squadra. Nei duelli poi, non si è sottratto, anche quando sapeva che altre monoposto avrebbero allungato per palese superiorità motoristica e aerodinamica, ed ha vinto il duello interno con Ocon rimasto fuori dalla zona punti e risultato più lento in qualifica. Nando in back! Segnatevelo! E se nel corso dell’anno si ritrovasse più cavalli da spremere diventerebbe un cliente difficile anche per i big del momento. Ne avevamo bisogno noi, e ne aveva bisogno lui, ma soprattutto la F1!
Gasly VS Tsunoda: il divario diventa voragine
Gasly non è più una novità, è una costante, è un pilota che farebbe bene dovunque, tranne che alla Red Bull, dove l’attenderebbe il tribunale dell’inquisizione al termine di ogni gara, ma il confronto con Tsunoda, rookie di belle speranze che appassiscono ad ogni GP, lo vede vincente in maniera imbarazzante. D’accordo che in F1 bisogna cercare la prestazione, ma è importante anche sapersi gestire, Tsunoda al Paul Ricard è andato fuori pista già nel Q1, vanificando l’intero weekend, e si tratta del terzo episodio da inizio stagione in qualifica. Gasly è partito sesto, poi ha portato a casa un settimo posto, prendendosi il lusso di tenersi dietro piloti del calibro di Alonso e Vettel: chapeau!
Giovinazzi VS Raikkonen: ancora un round per Antonio
Anche in Francia il veloce Antonio è stato il pilota più efficace del team Alfa Romeo. Il qualifica e in gara ha fatto meglio di Raikkonen, ma non ha potuto aspirare a posizioni migliori su questa pista e con questa monoposto. Il driver tricolore avrebbe bisogno di evoluzioni efficaci, e tutti speriamo che possa ottenerle, mentre Raikkonen continua la sua stagione opaca. Con Iceman però non si può mai dire: il campione del mondo 2007 potrebbe regalarci una perla delle sue da un GP all’altro, certo se avesse una vettura più performante…
Russell VS Latifi: la Williams è nel segno di George
Il numero 63 rimane quello più in vista quando si parla di Williams, perché la monoposto di Russell è quella che si trova più in alto sia nella classifica dei tempi, in qualifica, che in quella di fine gara. George fa quello che può, e qualche volta ottiene prestazioni che lasciano a bocca aperta sul giro secco, buttando il cuore oltre l’ostacolo, ma ormai non ha fretta, aspetta solamente che questa stagione passi e lo traghetti in Mercedes dove potrà divertirsi davvero, o almeno lottare per obiettivi concreti. Latifi continua il suo apprendistato in F1, studia come poter sfidare il talento di Russell, ma poi in pista è difficile passare dalla teoria alla pratica.
Schumacher VS Mazepin: Schumi va di corsa ma deve ancora imparare
Il fatto che una Haas acceda al Q2 di una qualifica ufficiale è già di per sé un fatto eccezionale, se poi al volante c’è il figlio del 7 volte campione del mondo Michael Schumacher, allora la cosa acquista un significato diverso, peccato però che Schumi Jr. nel cercare di vincere la lotta con il cronometro schianti la sua monoposto sulle barriere. Mazepin non ha fatto di meglio, ma almeno per questo weekend sembra che non sia stato preso di mira dai colleghi per il suo comportamento in pista; che stia imparando la lezione?