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F1 GP di Monaco: le pagelle

GP di Monaco, Ferrari voto 3, gestione gara da dimenticare, Red Bull voto 9, la strategia ha funzionato, direzione gara 4.

Il GP di Monaco  di F1 è più una cornice glamour del campionato che una gara di F1 vera e propria. Ma anche in questo appuntamento si assegnano punti, per cui non bisogna sottovalutarlo, visto il distacco tra i primi due in classifica nella scorsa stagione. La Ferrari poteva ottenere il massimo ed ha raccolto il minimo, il meteo ha influito, ma il muretto box della rossa ci ha messo del suo. Per cui siamo qui a parlare di pagelle basandoci sui fatti e analizzando i team più forti, quelli che realmente hanno avuto le uniche chance di vittoria. La scelta è dovuta essenzialmente a quanto è accaduto in pista e al protagonismo, positivo in un caso e negativo nell’altro, delle seconde guide.

GP di Monaco: direzione gara voto 4

Prima di addentrarci nelle valutazioni di team e piloti nel GP di Monaco parliamo un attimo di direzione gara, visto che da questa stagione gli attori sono cambiati, ma non le incertezze. Si doveva partire prima, con una partenza da fermo e invece no, una partenza lanciata, sempre in nome di una sicurezza che, invece, viene messa in secondo piano quando le Red Bull oltrepassano la linea gialla all’uscita dei box. E non importa se con una, due, o mezza gomma, la manovra aveva un solo intento: uscire il prima possibile dalla pit-lane. Neanche un’investigazione, niente, tutto ok, tutto liscio, un metro di giudizio simile a quello degli arbitri della Premier League in una gara bagnata dove lasciar correre su comportamenti troppo arrembanti avrebbe potuto generare pericoli…

GP di Monaco, Ferrari voto 3: che confusione al muretto box

La Ferrari scivola ancora più indietro sia nel mondiale piloti che in quello costruttori, e nel GP di Monaco la fortuna non l’ha certo aiutata. Ma il team di Maranello ci ha messo del suo con una gestione delle soste ai box disastrosa. Sainz doveva coprire Perez e non ha l’ha fatto, non importa se era d’accordo o meno, doveva farlo! Persino sua maestà Lewis Hamilton ascolta il muretto box, non capiamo perché Sainz dovrebbe essere così anarchico da scegliere in autonomia… Poi, l’indecisione, fatale, di fare entrare insieme Sainz e Leclerc per montare le slick, sacrificando chi aveva conquistato la pole position e stava amministrando il vantaggio da leader dopo il via. Due episodi che hanno compromesso il risultato in una pista dove la Ferrari avrebbe dovuto e potuto vincere, anche in una situazione complessa come quella della gara odierna, e che hanno generato tensione e malcontento tra i due piloti, soprattutto in Leclerc che, dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, essere quello designato per l’assalto al titolo piloti della F1 che manca dal 2007.

Red Bull voto 9: il tranello è riuscito

Sfruttare Perez per compiere il cosiddetto undercut è stata la mossa che ha permesso alla Red Bull di vincere il GP di Monaco. La strategia, non certo rivoluzionaria, è riuscita alle lattine volanti, anche per via della confusione che, al momento, imperava al box Ferrari. Questo la dice lunga sulla capacità del team di Milton Keynes nel gestire al meglio una tensione che invece sta stritolando gli uomini Ferrari.

Sainz voto 4: una scelta perdente

La decisione di non rientrare ai box per montare le intermedie in una fase cruciale del GP di Monaco gli ha consentito di conquistare la seconda posizione, che poi non era altro che quella che aveva già al via della gara. In compenso però, ha danneggiato la corsa dell’unico vero rivale di Verstappen per il mondiale piloti, Leclerc, che è arrivato quarto dopo essersi meritato la chance di vincere con la pole position. Oggi Sainz non è stato uomo squadra: ha fiutato l’opportunità di vincere, non l’ha colta, e, alla fine, ha regalato la vittoria a Perez con il suo comportamento. Inoltre, ha danneggiato tutta la squadra, e persino sé stesso, perché da oggi il rapporto con Charles non potrà essere più quello di prima. Difficilmente il monegasco accetterà di buon grado l’essere stato relegato ai piedi del podio, a casa sua, dove sapeva che poteva vincere ed era in testa alla gara. La storia insegna: Villeneuve e Scheckter, Andretti e Peterson hanno dimostrato che uniti si vince!

Perez voto 10: due risultati con una grande gara

Sergio Perez nel GP di Monaco ha dimostrato che ormai ha raggiunto la massima maturità: ha guidato più forte di Verstappen in una pista che anni fa l’ha quasi ucciso, ha tenuto a bada le Ferrari, ed ha sottratto punti preziosi a Leclerc. A differenza di Sainz, con tutte le situazioni rivelatosi a suo favore, perché non era inseguito dal compagno di squadra e non doveva cedere la posizione, e aveva il vantaggio di guidare su un tracciato cittadino in cui superare è quasi impossibile, ha ottenuto il massimo dalla gara sia per lui che per il team. Quando c’è da lasciare spazio, seppur con malumore, lo fa, ma quando c’è da spingere è capace di vincere, Sainz dovrebbe prendere appunti…

Leclerc voto 7: nel finale ha mollato per frustrazione

Ci vorrebbe un corno napoletano di quelli professionali, di un rosso più acceso della sua F-75, magari da appendere ai box, perché Leclerc ultimamente è in debito con la dea bendata. Certo, l’atteggiamento di Sainz nel GP di Monaco, e la poca autorevolezza del muretto box Ferrari, l’avesse fatto Perez Marko sarebbe andato a prenderlo in mezzo la pista con l’elicottero della Red Bull, non l’hanno aiutato. Il meteo ancora di meno, ed il fatto che i commissari di gara continuano a manifestare una certa tolleranza nei confronti delle lattine volanti, hanno rappresentato ulteriori fattori per trasformare la gara della riscossa nella corsa più sciagurata della stagione. Perché se ti pianta il motore, come è accaduto in Spagna, è un conto, ma se lo fa il compagno di squadra e ti ritrovi a non essere supportato come dovresti dal team, allora perdi motivazione e ti lasci andare all’inesorabile onta della sconfitta. Come è avvenuto negli ultimi giri, dove Charles ha smesso di lottare, ma, cosa ancor peggiore, di crederci. Se avesse toccato Verstappen in un tentativo in extremis l’avrebbero sicuramente additato come pilota poco maturo e troppo arrembante, anche questo è vero, ma vederlo così, dimesso, è triste per i tifosi e per la F1, perché lui è quello giusto per tornare a vincere.

Verstappen voto 6: se la ride sotto il casco

Fa i complimenti a Perez ai piedi del podio, ma intanto dalla sua Red Bull prima di scendere faceva i conti con il pallottoliere per la classifica piloti. Max Verstappen nel GP di Monaco è stato meno super del solito, ma è stato paziente, attento e guardingo, rischiando solo quando poteva, in uscita dai box, perché tanto con la scusa delle gomme fredde e della pista umida i commissari avrebbero chiuso un occhio, e così è stato… Per uno abituato a vincere, arrivare terzo in una gara in cui poteva subire una doppietta Ferrari, ritrovarsi con il compagno di squadra sul gradino più alto del podio e con il rivale della stagione in quarta posizione, è stato ottimale. Massimo risultato con il minimo sforzo, in attesa del prossimo GP.

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