F1 GP Portogallo: Top e Flop
Scopriamo chi si è distinto nel GP di F1 del Portogallo e chi ha deluso le aspettative nel nostro Top e Flop.
Se n’è andata un’altra gara del mondiale di F1, la terza della stagione, e le emozioni non sono mancate. Andiamo a scoprire Top e Flop del Portogallo tirando le somme del weekend di corsa appena concluso.
Hamilton Top: una gara da re
L’errore di Imola è già stato dimenticato, metabolizzato, e non importa se uno come Verstappen ti supera ad inizio gara, quando ti chiami Lewis Hamilton puoi riprenderti nel giro di qualche curva e poi lasciarti dietro tutta la compagnia. Se c’è una gara in cui Hamilton ha mostrato le sue doti più di altre, è senza dubbio quella di Portimao. Intelligente, velocissimo e concentrato come un veterano, ma con la fame di un ragazzino; ecco, forse Vettel dovrebbe guardarsi la gara di Hamilton per capire che contro i ragazzi terribili si può ancora lottare.
Bottas Flop: troppo morbido con Verstappen
La pole position se l’è guadagnata con talento, la velocità non gli manca, ma la cattiveria, agonistica s’intende, beh, quella forse la sta perdendo, o ne ha avuta mai abbastanza, perché contro Verstappen non puoi lasciare la porta aperta, è come mostrare un arto insanguinato ad un leone, le conseguenze sono palesi. Così, il terzo posto con una Mercedes non è certo un risultato da festeggiare, soprattutto quando vedi il tuo compagno di squadra esultare sul gradino più alto del podio.
Verstappen Top: non molla mai!
D’accordo, le Mercedes oggi erano velocissime, ma lui almeno una l’ha tenuta dietro, e si è permesso il lusso di prendere anche la posizione su Hamilton, salvo doverla cedere nelle fasi successive della gara, solo per questo Verstappen andrebbe elogiato. Se ancora parliamo di campionato aperto è solo per merito suo, e quindi grazie Max, perché oggi ci hai fatto divertire, e poi non hai mollato nulla, nemmeno per un secondo, cercando di prenderti anche il giro veloce.
Ferrari Flop: il bicchiere non è per niente mezzo pieno
Binotto parlava di bicchiere mezzo pieno nel giudicare le prestazioni delle rosse, ma quando la McLaren è oggettivamente più veloce c’è poco da stare allegri, anche se l’idea di differenziare le strategie non era male. Peccato che Sainz abbia dovuto cedere posizioni su posizioni fino ad uscire dalla zona punti con delle gomme che non potevano tenere fino alla fine e che Leclerc sia rimasto sempre a distanza da un velocissimo Norris. Essere la terza forza era un obiettivo da centrare in questo GP, e putroppo è stato mancato, ma qualche progresso inizia a vedersi, anche se non è sufficiente per pensare ad un podio, a meno di disastri o imprevisti tra i primi quattro. Il problema è che la McLaren si allontana e l’Alpine si avvicina: c’è bisogno di evoluzioni che funzionino il prima possibile.
Vettel Flop: quanto dovremo aspettarlo?
Vedere Vettel nel Q3 ieri ha fatto emozionare più di qualche telecronista, ma per un 4 volte campione del mondo partire tra i primi 10 dovrebbe essere normale. D’accordo, le attenuanti ci sono: auto nuova, team nuovo, ma adesso siamo al terzo GP e partire decimo per arrivare 13esimo non è quello che tutti si aspettano da lui. Speriamo che torni più cattivo anche in gara, e che Portimao sia un nuovo inizio, ma il pubblico comincia ad essere stanco di attendere la sua rinascita.
Mick Schumacher Top: prima gara degna di nota per il piccolo Schumi
Un 17esimo posto in una gara di F1 deve essere valutato da diverse prospettive, perché se sei un rookie con un cognome leggendario allora riuscire ad arrivare prima di una Williams con un’auto inferiore è un evento da festeggiare, rappresenta un primo passo di una crescita che, forse, potrebbe essere importante. Bravo Mick, tosto, concentrato, e veloce tanto da superare Latifi con una manovra perfetta! Il domani si costruisce partendo da oggi, e Schumi Jr. si sta dimostrando un abile apprendista in questo sport che non consente distrazioni e dove basta poco per trasformarti da giovane promessa a pilota di passaggio.