Ferrari 296 GTB: primo contatto con il colibrì di Maranello
Vola tra le curve con agilità inaudita e diventa il nuovo riferimento tra le funcar ad alte prestazioni
Le ali di un colibrì battono 70-80 volte al secondo, e garantiscono equilibrio e potenza ad una creatura leggerissima, tra le più agili in natura. Le turbine della nuova Ferrari 296 GTB compiono 180.000 giri al minuto, mentre un’invisibile alchimia mescola cavalli termici ed elettrici per mordere l’asfalto. Sotto la spinta di 830 CV vedo la pace car gemella, guidata da uno dei funambolici collaudatori del Cavallino, sollevare polvere in uscita di curva, mettendo a dura prova le Michelin Pilot Sport Cup 2R sviluppate per la funcar di Maranello. Seguo la scia, faccio tesoro delle traiettorie, tento di respirare normalmente, ma sono in apnea, forse avrei dovuto indossare dei pantaloni anti-G… Con i numeri che schizzano impazziti nella strumentazione digitale, e il casco che diventa più pesante in percorrenza di curva, scopro che il limite della nuova gran turismo berlinetta è elevatissimo, con un grip meccanico eccezionale e un’elettronica raffinata che ti lascia fare. Così, in un destra sinistra rapidissimo penso che sia il colibrì delle supercar, mai una sportiva a motore centrale mi aveva regalato tanta agilità unita ad una stabilità di granito. Con il passo più corto di 50 mm rispetto alla F8 Tributo sembra che sterzi con le ruote posteriori, eppure, eppure sta lì, in appoggio, offrendoti le stesse garanzie di una multinazionale che si rivolge ad una banca per un investimento. La 296 GTB non ti tradisce, ma non bisogna giocare con la sua confidenza, perché si ha a che fare con un’auto dal rapporto peso/potenza di 1,77 kg/CV, e con 830 CV che vengono scaricati a terra solamente con il retrotreno; il sovrasterzo di potenza è sempre in agguato, per farvi divertire se l’avete cercato, o terrorizzarvi se è arrivato impavido e improvviso a causa di un eccessivo ottimismo nel premere il pedale del gas. Il termometro del coraggio è il smanettino destro che spicca sul volante, per cui i primi giri li percorro in Race, poi mi spingo oltre, lascio che i controlli siano anestetizzati e mi prendo le mie responsabilità, concentrato come un campione di scacchi riesco persino ad esibirmi in una piccola derapata, e poi mi lancio verso il rettilineo prendendo il volo. I 200 km/h sono un numero di passaggio che sul display si vede spesso, perché alla 296 GTB bastano appena 7,3 secondi per raggiungerli quando parte da fermo, mentre in movimento fa come Fonzie: uno schiocco di dita ed è ecco che i 200 km/h si materializzano. Volendo, lei supera i 330 km/h, ma essermi avvicinato ai 300 km/h sul favoloso circuito di Monteblanco mi da la giusta dimensione di quanto sia performante la nuova figlia di Maranello. Gioca con il vento andaluso, lo comprime nel sottoscocca più ampio, dove c’è maggior carico all’anteriore grazie ad un elemento che viene definito il vassoio da tè, e lo utilizza per fornire 360 kg di forza aerodinamica al posteriore a 250 km/h. Mentre sfreccio in pista l’aria lavora per me, e un motore elettrico da 167 CV interagisce con il nuovo V6 da 663 CV per annientare qualsiasi ritardo di risposta ed offrire un boost in accelerazione, al punto che il cambio a doppia frizione ad 8 rapporti preso in prestito, con gli opportuni adattamenti, dalla SF90 Stradale, è chiamato in causa più di una cameriera il sabato sera, perché si è sempre a limitatore. A proposito, il limite di giri del nuovo V6 biturbo è di 8.500 giri: roba da aspirati super performanti fino a qualche anno fa.
Assetto Fiorano per essere più performante
La 296GTB richiede un esborso di 269.000 euro, ma non starete mica a farvi domande e considerazioni sul prezzo di una Ferrari? Un diamante è un diamante, punto, e vale tanto quanto pesa, e questa 296 GTB è il diamante delle supercar, è difficile trovarle un’avversaria, è diversa da tutte le altre per potenza o tecnologia. Qualcuna può assomigliarle, sento già le voci degli ingegneri mancati che imprecano, ma lasciate perdere, è un esercizio che non vi appartiene… Piuttosto, per 34.000 euro c’è il pacchetto Assetto Fiorano che la rende più adatta alla guida in pista con 12 kg in meno grazie alle numerose parti in fibra di carbonio, interne ed esterne, e da ammortizzatori derivati dalle GT a regolazione fissa. Volendo, si può avere il lunotto in Lexan per mostrare meglio il motore con una copertura più trasparente e risparmiare 3 kg; una livrea disponibile solo con questo pack; e le coperture Michelin Pilot Sport Cup 2R pensate per la pista. Insomma, si può vestirla in base alle proprie esigenze, lasciarla elegante, o mostrarla aggressiva, dipende solo dal messaggio che volete trasmettere, perché lei ha un carattere aperto, dinamico, moderno, è il nuovo riferimento tra le funcar e da oggi tutti dovranno fare i conti con lei! Non so come facciano, ma alla Ferrari sono riusciti a migliorare ancora, aggiungendo all’equilibrio delle mitiche V8 la funambolica agilità di questa V6 ibrida plug-in. Ah dimenticavo, ha una batteria da 7,45 kWh, per cui ricaricarla è una pratica rapida e indolore, ma davvero vi interessano le sue performance alla colonnina?